Episodio 2

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Era stata una lunga settimana. Matt Goldenbaum si alzò dalla scrivania, al centro della grande sala di controllo punteggiata di schermi fosforescenti, e chiuse la ventiquattrore con uno scatto di sollievo.

- E la settimana è andata!

Il Legato Norris distolse lo sguardo dallo schermo e si voltò verso Matt. La sua sagoma in rilievo, sullo sfondo della luminescenza galattica solcata da navi in miniatura, suggerì un che di malinconico agli occhi del Centurione Goldenbaum.

- Buon riposo, signore - gli disse con un cenno della testa. - Porti i saluti alla signora.

Matthew annuì. - Lo farò. Speriamo che non succeda niente, e che riesca a godermi un sabato che sia uno.

- Ma sì. Finora tutto tranquillo, signore. - Norris si alzò e si allontanò dallo schermo alle sue spalle. - La situazione è stabile. Nessun cacciatore nel nostro quadrante. Abbiamo mandato un paio di caccia di affiancamento alle Guardie, in ricognizione ordinaria. Nessuna indagine, al momento. Routine, e anche meno.

Matt annuì. Un sabato che fosse uno, e magari anche la domenica. Due giorni lunghi, vuoti, accanto a Margherita sempre più debole e silenziosa. Per un momento rimpianse che non ci fosse qualche emergenza all'orizzonte, per potersene stare attaccato ai monitor.

Che cosa le dirò? È tanto che non parliamo. E Mag è sempre più triste. Non so nemmeno se le va di fare qualcosa, o di andare da qualche parte.

Vide Margherita seduta dietro il tavolo del salotto, a disporre le carte davanti a sé per un solitario annoiato, e il suo sguardo spento al di là della cortina del fumo delle sigarette, gli occhi cerchiati da un trucco nero che sembrava essere messo apposta per impedire loro di essere limpidi.

Mentre Norris andava alla macchina del caffè, facendo roteare il suo badge per la cordicella, Matt rimase assorto, in piedi dov'era, e gli parve di udire la voce di Mag la sera, quando lui tornava a casa, che diceva: - Vuoi sapere una barzelletta? L'ho sentita qualche giorno fa e riguarda proprio i Centurioni - oppure: - Che razza di combriccola ti hanno dato da dirigere. Cacciatori di cacciatori di taglie, è pazzesco!

È pazzesco... è come dici tu, Mag.

E poi ancora sigarette, e: - Ho paura, temo il momento in cui smetterò di amarti. - oppure: - Non mi lasciare sola tutto questo tempo. Non ce la faccio più. Vai al diavolo. Resta con me.

Non sapeva bene quando fosse cominciata. Forse un giorno lei si era svegliata male, lui non ci aveva fatto caso, ma poi quella tristezza non le si era levata più di dosso. Dopo tanti anni e anche tanto amore, all'improvviso qualcosa era calato, leno e pesante come una coperta di lana, a soffocarli entrambi.

La porta alle sue spalle venne spalancata con uno schianto e Matt sussultò. Si voltò di scatto: di fronte a lui, Marianna lo fissava con gli occhi e il viso inondati di sangue. Gli si accapponò la pelle.

- Sono vicini! - strillò Marianna, e Matthew trasalì ancora per quella visione improvvisa e il tono stridulo della voce alterata della ragazza. Alzò una mano aperta, stringendo ancora con l'altra la sua ventiquattrore.

- Calmati. - disse con tono fermo. - Dimmi cosa vedi.

La giovane posò su di lui il suo sguardo allucinato

Mag, tu e le tue sigarette

e tremò di ribrezzo.

- Mostro - disse piano, con voce improvvisamente gutturale. - Venuto dalle profondità di un deserto lontano eoni nello spazio e nel tempo. Mostro! - strillò, e Matt udì alle sue spalle qualcuno soffocare un grido di spavento. Si avvicinò alla medium e fece per toccarle una spalla. Ma all'improvviso Marianna scatto in avanti e, a qualche centimetro dal viso di Matt, ruggì. L'uomo saltò indietro con un fremito alla spina dorsale. Qualcuno urlò.

- Lui viene dal deserto. - continuò Marianna con la voce mutata in quella di una bestia. - Il re dei perfidi spiriti dell'aria è il signore delle Febbri e delle Pesti. Lui spezza gli uomini come fossero canne e li fa correre come folli!

Goldenbaum continuò a retrocedere finché non si trovò accanto Norris. La ragazza insanguinata lo seguì, ghignando, poi strillò ancora e si avventò contro i due, che si scostarono inorriditi: ma Marianna li ignorò, saltò sul tavolo e cominciò a tempestare di colpi il visore luminescente, lasciando una miriade di impronte purpuree.

- Salvateli! - strillò. - Salvateli! Salvateli! Salvateli! Salvateli!

Si voltò verso il Centurione e scoppiò in singhiozzi. Poi rovesciò gli occhi, e svenne.

Matt Goldenbaum poggiò finalmente la valigetta a terra, mentre nessuno osava muoversi né avvicinarsi a Marianna accasciata come un burattino sulla scrivania: e guardò lo schermo sporco di sangue.

Al centro delle impronte confuse, il Caccia Sette stava agganciando una navetta sconosciuta.

Al centro delle impronte confuse, il Caccia Sette stava agganciando una navetta sconosciuta

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