Cacciatori di cacciatori di taglie: in un Universo troppo caotico e poco sicuro, anche questo mestiere serve a mantenere l'ordine... e a sbarcare il lunario.
Ma un turno come un altro si trasforma in un incubo per i due Legionari Ralph e Nathan, q...
Per Ralph Duke non fu difficile come lo era stato il quarto d'ora precedente.
Aprì il portello d'un botto, sparando un colpo di pistola contro i comandi del pannello. Poi gettò via la pistola e scartò indietro, tenendo l'uscio sotto tiro.
Dopo un attimo, la bestia si affacciò annunciata da un odore pestilenziale e si scagliò su di lui con la velocità di un tuono.
Il tempo si fermò.
Un dolore lancinante alla spalla avvertì Duke che probabilmente stava avendo un arresto cardiaco.
Davanti ai suoi occhi spalancati che vedevano senza voler vedere, il mostro gli si lanciò addosso.
Pensi che quando uno muore possa vedere le altre persone?
Era il suo cuore che batteva. Batteva all'impazzata, ma la causa non era il mostro.
È per lei. Per lei.
Il mio cuore batte ancora soltanto per lei.
Il tempo era ancora fermo e Màrja era ancora con lui.
– Ti verrò a tirare le coperte di notte – aveva detto, ridendo tra le lacrime, i capelli ancora luminosi allargati sul cuscino come un ventaglio. – Agiterò le catene, come i fantasmi dei vecchi castelli.
La bava del mostro gli bagnò il viso.
Quale mostro? Quale mostro? Tu non sei niente.
Tu non sei spaventoso. Tu non mi fai paura proprio per niente.
Il mio cuore... a questo mio straccio di cuore non importi proprio per niente.
Non sei tu a poterlo fare, a farmi male. Non dopo tutto quello che è successo.
Si strinse al fucile carico e fece fuoco con il suo unico colpo.
L'alito rovente del mostro si dissolse insieme alla sua saliva; e il calore dell'esplosione sciolse la divisa e ustionò il viso e la pelle di Ralph, che venne scaraventato contro la parete opposta con il fucile ancora puntato.
Prendi questo e salutami a casa. Il mio cuore non è per te, brutto stronzo.
Scivolò dalla parete lungo il pavimento, si accoccolò nel proprio sangue, con il corpo che gli bruciava dovunque, quasi completamente sordo. C'era solo un rantolo, librato sopra il boato del silenzio, e Ralph non riuscì a capire se provenisse dal mostro colpito in pieno grugno, o dai propri stessi polmoni.
Il mio cuore il mio cuore batte ancora per lei.
In quel momento e nella sofferenza più lancinante, il dolore alla spalla si dissolse: e Ralph si rese conto che, in realtà, quel battito che persisteva a confortarlo non era solo il suo.
Dentro di lui, un altro piccolo cuore silenzioso gli aveva appena salvato la vita.
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