16° capitolo

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P.O.V. ESTELLE

Feci un passetto indietro. Non poteva essere che Eylder fosse il mio sfidante. Ero incerta su quello che dovevo fare, non sapevo se scaricare tutta la mia rabbia su di lui o semplicemente non combattere ed andarmene, mollando tutto.

Scelsi la prima con l'aiuto di Taima che dentro i miei pensieri mi rassicurava, sussurrandomi che mi avrebbe aiutata nel caso del bisogno.

Tutti gli altri lupi ci incitarono a lottare mentre Eylder mi guardava fisso negli occhi senza pronunciare parola. Per una decina di secondi ci fu silenzio.

Questo, fu spezzato da Eylder che improvvisamente lanciò un forte ululato. Si mise in posizione d'attacco e lì capii che la nostra lotta stava inesorabilmente iniziando, ed ero sicura che sarebbe stata tutto fuorché amichevole.

Così schivai Eylder che con velocità si fiondava verso di me e gli morsi la coda. Lui non guaì né mostrò segni di sofferenza, semplicemente mi guardò negli occhi con aria soddisfatta, questo non fece che aprire ancora di più la ferita che aveva già lasciato sul mio cuore.

Lui mi scaraventò a terra con una zampata risvegliandomi dai miei pensieri.

Mi rialzai velocemente e schivai altri suoi colpi, poi mi fermai e abbassai la testa per un attimo.
Avevo il fiatone ma sapevo esattamente quello che stavo facendo.

Così alzai la testa e notai un ghigno lentamente comparire sul volto di Eylder mentre la folla di lupi ululava per l'entusiasmo.

Improvvisamente vidi Taima apparire davanti a me da un bagliore di luce, poi vidi un secondo lupo.

Era il lupo onirico di Eylder, non sapevo ne avesse uno anche lui. Era grande quanto Taima, se non di più e aveva l'aria di essere assai forte.

Ma io credevo in Taima.

I due lupi iniziarono a combattere violentemente, e nel mentre io ed Eylder ci scambiammo delle lunghe occhiate.

Un dolore al petto mi fece distrarre e vidi Taima scomparire e il lupo onirico di Eylder girarsi verso di me e guardarmi con un'espressione inquietante.

Avevo le lacrime agli occhi, come aveva potuto? Trasformai velocemente le lacrime in rabbia ma quel lupo continuava ad avvicinarsi facendomi indietreggiare sempre più.

Mi ritrovai con le spalle a muro.

Il lupo scomparì improvvisamente facendomi trovare faccia a faccia con Eylder.

Lui stette per due secondi a guardarmi in silenzio con un viso privo di espressioni.

Le ultime cose che ricordo sono un forte dolore al collo ed il mio ultimo respiro, poi tutto nero.

P.O.V. EYLDER

Per un attimo fu come risvegliarmi da un lungo sonno.

Ma la realtà che mi circondava non era affatto bella.

La folla era inorridita dalla scena che si presentava e l'agitazione regnava sovrana.

C'era Estelle accasciata al suolo, in una pozza di sangue. Aveva una profonda ferita al collo e svariati graffi un po'ovunque.

Vedere Estelle in quel modo mi fece riprendere il controllo. Le emozioni che non provavo da settimane ormai, tornarono più forti che mai ed iniziai a piangere, un pianto liberatorio dopo tutto quello che avevo fatto.

Mi girai e vidi che tutti mi guardavano negli occhi, erano spaventati. L'alpha mostrò addirittura i denti, ma come biasimarlo.

Mi avviai verso l'uscita ed incrociai lo sguardo di Ember.

«Bel lavoro.» sussurò lei come se io non dovessi sentire, poi scattò verso Estelle.

Io uscii piangendo dall'arena e mi diressi verso l'infermeria per le ferite alle zampe e alla coda, lasciando la situazione all'arena più caotica che mai.

Mentre Zahn mi medicava mi fece delle domande a cui non risposi. Stavo scoppiando. Letteralmente scoppiando.

«SAI COSA C'E' CHE NON VA? CHE ESTELLE NON SI PUO' RIPORTARE IN VITA , ECCO COSA!» dissi spintonando Zahn che sembrava terrorizzato e tremava come una foglia.

Ringhiai e corsi via, volevo solo stare lontano da tutti in quel momento. Arrivai al laghetto, mi fece riafforare tantissimi ricordi di me ed Estelle. Mi sdraiai e mi specchiai al lago. Vidi l'immagine di un mostro, sporco di sangue per tutta la bocca, un sangue rosso accesso che sgocciolava e andava a macchiare l'acqua cristallina.

Quel mostro ero io.

Vidi sorpreso che i miei occhi erano diventati bianchi come la neve. Ero diventato un sigma, ecco perché tutti mi guardavano terrorizzati.

In quell'istante, l'unica cosa che desideravo era scomparire dalla faccia della terra, per sempre.

P.O.V. EMBER

Eylder era stato davvero fenomenale nella lotta con Estelle. Ero veramente soddisfatta.

Finalmente era giunto il grande momento.

Mi diressi a passo deciso verso il corpo di Estelle, facendomi spazio tra la folla in tumulto per salire sull'arena.

Provai a scuoterla, ma era priva di vita.

Così lanciai uno sguardo fulminante alla folla di lupi e poggiai una zampa sulla testa di Estelle, poi chiusi le occhi.

Fui circondata da un'aura luminosa, e sentii una stranissima sensazione pervadermi tutto il corpo.

Vidi una strana presenza, simile ad ombra, o magari un fantasma, uscire fuori dalla mia bocca e prendere forma in alto nel cielo.

Lassù, a coprire l'immagine della Luna piena, vi era uno spirito. Era nero e pochi sottilissimi raggi di luce lo attraversavano.

Mi sentii confusa per un attimo e fu quasi come se avessi dimenticato tutto l'accaduto.

Lo spirito mi parlò con voce echeggiante.

«Mi sei stata utile, Ember.»

Under The Moon (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora