Take my Memories Home

17. Incominciamo la sfilata

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Buona lettura ❤

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Imbarazzata non rende nemmeno l'idea di come mi sto sentendo in questo momento.

Lei sulla porta che ci guarda.

Demon con le mani che tengono ancora sollevato il mio vestito lasciando vedere i pantaloni che ho sotto.

Io che lo guardo rossa dalla vergona.

Mi sembra una scena comica e se non fossi tanto in imbarazzo sarei la prima a ridere.

«E io che pensavo che lei fosse una piccola santarella. Mi sa che la parola giusta sarebbe puttanella» ghigna Emily con cattiveria.

Guardando meglio lo spazio tra me e Demon aggiungendo «Ops... Forse mi sono sbagliata. A quanto pare ha i pantaloni di castità. Povero Demon».

Demon la fulmina con lo sguardo «Emily chiuditi quella fottuta bocca ed esci di qui!».

Lei alza le mani in segno di resa ma continua a guardarci o meglio continua a sfidare Demon con gli occhi. I miei occhi viaggiano da lei a lui ma non riesco a caprie cosa sta succedendo.

Quando dopo un lungo momento di silenzio lei esclama finalmente «Me ne vado» mi rilasso. Solo nel momento i cui chiude la porta mi giro verso Demon.

«Tornando a noi. Come mai hai messo questi pantaloni? Avevi già previso un mio attacco?» scherza per smorzare la tensione del momento.

Ancora imbarazzata dal fatto che Emily ci ha appena colti in fragrante nascondo il mio viso nell'incavo del suo collo. Demon capendo la situazione mi accarezza i capelli con una mano mentre con l'altra, dopo avermi sistemato il vestito sulle gambe, mi stringe a se.

«Piccola Layla non devi preoccuparti. Ci sono io con te. Anche se Emily fosse entrata cinque minuti dopo non avrebbe visto nulla. So controllarmi ma soprattutto so rispettare i tuoi limiti» esclama baciandomi la testa.

Sembra strano ma Demon sa sempre dire la cosa giusta al momento giusto. Mi sta facendo capire che lui è disposto ad aspettarmi, a rispettare non solo me come persona ma anche i miei tempi.

A bassa voce sussurro un lieve «Grazie» che lui ricambia stringendomi a se.

«Quindi se non ho capito male la consegna della tua Nutella è stata gradita?» domanda anche se la risposta viene da se.

«Non sapevo esistessero dei barattoli di Nutella da dieci chili» «Adesso che ti ho dimostrato che esistono mi merito un premio» dice maliziosamente.

Mi allontano da lui guardandolo male «Demon hai appena detto che rispetti i miei tempi e limiti e adesso mi chiedi qualcosa in cambio?» «Sei tu che fraintendi sempre tutto. Io sono una persona che si accontenta di poco. Che ne dici si regali il tuo reggiseno?» dice malizioso.

«Ma quali problemi hai? Prima le mutande, poi i pantaloni, la maglietta e adesso pure il reggiseno?! Magari adesso mi dici che li provi pure davanti allo specchio la mattina» ironizzo.

Lui mi guarda per poi scoppiare a ridere. «Layla stai calma sto scherzando!»

Me lo auguro per lui perché ne sarebbe rimasto comunque deluso.

Piano piano mi fa alzare dal suo grembo.

Baciandomi sul naso esclama «Adesso è arrivato il momento di andarmene e lasciarti in pace prima che arrivi tutta la troupe per preparati alla sfilata. Sicuramente sarai la più bella di tutti» «E tu sarai il più bello di tutti» lo bacio a mia volta sul naso per poi morderglielo giocosamente.