54. Paura e ansia

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«Signorina deve stare ferma» mi rimprovera l'infermiera mentre il corpo mi viene riempito con pomate e bende. Tutte le torture di Nick e Emily hanno tramutato il mio corpo in un ammasso di lividi. Potrebbe addirittura sembrare che mi stia trasformando in un puffo blu.

Cerco di alzarmi ma l'infermiera mi blocca. «Stia ferma» ripete per la milionesima volta.

La guardo cercando un minimo di comprensione nel suo sguardo ma lei rimane di ghiaccio.

«Lei non capisce il mio ragazzo è in sala operatoria, lotta tra la vita e la morte ed io sono qui e non con lui!» dico con rabbia. Dentro di me sto urlando e piangendo ma devo smetterla. Un taglio fa male, brucia ma alla fine passa mentre la morte è permanente.

Io ho bisogno di vedere Demon e sapere come sta.

L'infermiera scuote la testa e si allontana da me. L'altra infermiera, più giovane, viene verso di me con un batuffolo di cotone. Con delicatezza mi disinfetta lo zigomo.

Stingo i denti per il bruciore ma non mi lamento. «Non è cattiva» dice l'infermiera riferendosi alla collega di poco fa.

«Lei si rende conto che mi sono svegliata in questa fottuta sala senza di lui? L'ultima cosa che ricordo è il mio ragazzo sanguinante su una barella dell'ambulanza e il dottore che mi diceva di stare calma. Adesso mi state vietando da ore di andare da lui senza dirmi nulla. So che si prega solo Dio ma adesso la prego, la prego di dirmi qualcosa. Sto morendo dentro ogni secondo che passa senza sapere nulla su di lui. LA PREGO! Ho bisogno di sapere come sta. Le prometto che poi non insisterò più ma ho bisogno di avere sue notizie» esclamo congiungendo le mani davanti al volto. Alle sue spalle scorgo l'infermiera più anziana fissarmi.

Monica, l'infermiera giovane, scuote il capo in segno di scuse e torna al suo compito dietro al computer.

Mentre mi si avvicina di nuovo l'altra infermiera, m'irrigidisco. Sono pronta a pregarla in ginocchio pur di portarmi dal mio ragazzo. Adesso ho veramente raggiunto il limite. Non mi importa se davanti a loro la mia dignità va a farsi benedire. Io ho bisogno di vederlo, non accetto di passare altro tempo qui all'oscuro di tutto.

Al posto di venire verso di me l'infermiera va computer dall'altra parte della sala. «Monica avrei bisogno di altre bende, me le potresti andare a prendere?» domanda.

L'infermiera si alza «Certo»

Monica prima di uscire mi sorride poi sparisce lasciandomi con l'altra infermiera. Quando la vedo avvicinarsi con del ghiaccio. Mi alzo in piedi pronta a pregarla anche in ginocchio ma lei mi ferma. Prima di dire anche solo una parola mi mette il ghiaccio sullo zigomo «Mi lasci finire il mio lavoro e la porto dal suo ragazzo» addolcisce lo sguardo.

In questo momento potrei baciare la donna di mezza età che ho davanti. «Dice sul serio?» domando quasi non credendoci.

Lei annuisce. Mi siedo sulla sedia e la lascio fare il suo lavoro. Mi mordo le labbra non appena mi disinfetta un graffio sulla schiena.

"Demon sto arrivando" penso tutte le volte che sento bruciare il disinfettante sulla mia schiena.

Non appena l'infermiera finisce mi fa segno di sedermi su una sedia a rotelle.

Mi spinge per il corridoio dell'ospedale ma si ferma davanti una camera. Si affaccia esclamando «Porto la paziente nella sua camera». L'infermiera che sta finendo di medicare Sebastian annuisce. Faccio l'occhiolino a Sebastian che mi sorride lievemente.

Quei due Psicopatici gli hanno rotto una costola. Mi è stato spiegato da Susy, prima che fosse cacciata fuori dalla stanza, che Nick è stato arrestato non appena ha messo piede fuori dal magazzino da un agente di polizia che ha subito chiamato i rinforzi. Miller, Susy, Brandon e Demon hanno chiamato la polizia non appena hanno saputo la posizione di Emily.

Take my Memories HomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora