11."Coraggio"

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Ilaria

Ero e sono distrutta. Quel muro che ho costruito con le mie mani fino a farlo diventare la mia corazza si stava sgretolando in mille pezzi, stava cadendo come me.

La forza per riprendermi adesso, dove la trovo?

Non lo so, purtroppo non lo so, ma il problema è che devo trovarla per forza, se non voglio precipitare, non di nuovo, non può succedere una seconda volta, non posso e non voglio.

Un paio d'ore fa appena eravamo uscite dal centro commerciale e Cristina ed Adriana mi avevano fatto quel discorso, ho pensato molto, ma una conclusione non l'ho ancora trovata.

Quindi non sapendo bene cosa fare o meglio cosa dire, le ho abbracciate e salutate dicendo loro:

"Ci vediamo domani a scuola e magari ne parliamo."

Dire che entrambe ci son rimaste male è poco, confronto alla loro delusione, sapete? Si capiva dai loro occhi, le avevo deluse, quindi se devo rimediare, la soluzione è raccontare tutto, perché alla fin fine ne ho bisogno.

Però non so come la prenderanno...e se dopo che loro sapranno tutto se ne andassero?
Capirei se non volessero stare con una persona matta come me.

Ma fa male però pensare che loro potrebbero andarsene, ma se sono davvero le mie due migliore amiche dovrebbero restare, facendomi capire che non mi abbandonerebbero mai, da sola al mio triste destino.

Io mi fido di loro, ma non riesco a non pormi queste domande, come al solito d'altronde.

Mille domande senza mai una risposta.

È la mia frase oramai.

In questo momento sono sdraiata sul mio letto e guardo il soffitto, dato che non riesco a prendere sonno, Morfeo oggi ha deciso di lasciarmi in questo oscuro mondo.

Quando sono rientrata a casa, mia madre era alzata e appena ha visto le mie condizioni ho fatto un sorriso così falso che me ne pento, a volte vorrei non saper fingere così bene, perché mi nascondo da quella che potrebbe essere la mia soluzione.

Mia madre mi guardava, ha esaminato tutto il mio viso con gli occhi, sapevo che mi avrebbe chiesto qualcosa, d'altronde con lei le maschere non servono, così ho deciso di parlare io, prima che potesse farlo:

"Mamma per favore, non ho voglia di parlarne, ti racconto tutto domani, va bene? Vado a dormire, buonanotte."

L'avevo liquidata così, salendo subito in camera mia, non avevo voglia di aspettare la sua risposta, sennò sarei scoppiata in un pianto senza fine.

Non ho neanche cenato, che bella ironia della sorte.

Io che dico di no al cibo, assurdo. Segnerò questo giorno nel calendario, perché davvero non è mai successo.

Sto più male di quanto io creda.

Dopo mille pensieri riuscì ad addormentarmi.
"Finalmente"-pensai prima di chiudere gli occhi.

Quella sveglia odiosa iniziò a fare un casino assurdo e anche se la voglia di alzarmi è pari a zero, lo feci.

Mi avvicinai allo specchio e vidi un mostro!

"Lui."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora