4."Un mistero da risolvere."

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Non appena finì quell'abbraccio, iniziarono una conversazione:

Mamma:"Ti va di raccontarmi quello che hai sognato?"

Ilaria non parlava, non aveva voglia di rispondere a quella domanda, sembrava così facile rispondere...ma così difficile da spiegare, quindi non parló.

Mamma:"Sai che a me puoi dire tutto, vero?"
Ilaria:"Lo só mamma, lo só, ma è difficile da spiegare, credimi se ti dico che non lo capisco neanch'io, non só forse ho qualche problema, perché non capisco se è un sogno o è reale. Mi piace vivere lì, in quelle pagine, fosse per me non mi sarei mai più risvegliata, sarei rimasta lì a dormire o a sognare, Dio non lo só...sono così confusa che ti sto facendo venire dei problemi pure a te..."

E in quel momento scoppió in un pianto atroce, non sapeva se piangeva perché si fosse svegliata o perché pensava di essere pazza, ma piangeva.

Mamma:"Fai bene a piangere, così ti sfoghi, non è un bene tenersi tutto dentro, perché poi arrivati ad un certo punto non riesci più a liberarti di tutto quel peso che hai addosso, quindi si, piangi fino a consumare le lacrime, vedrai che poi ti sentirai meglio."

Ilaria nonostante avesse numerosi singhiozzi, perché a dire la verità non stava piangendo con gli occhi ma stava piangendo con il cuore, riuscì a mormorare un "grazie" a sua madre e dopodiché andó nella sua camera e si sdraió sul suo letto a pensare.
Quando Ilaria pensa non è un bene, ma è un male, perché essendo che è complicata riesce a farsi mille problemi e noi sappiamo che al momento ne ha già tanti.
Ad un tratto sentì un rumore e capì che era il suo telefono che squillava, così lo prese. Era sua cugina, è molto più piccola di lei, ma vanno d'accordo in modo eccezionale, lei si chiama Chiara ed ha 12 anni, ma Ilaria le vuole bene come se fosse sua sorella, come se avesse una sorella minore da proteggere.
Rispose al quarto squillo, perché a dirla tutta doveva provare la sua voce, per non far capire che aveva pianto come una fontana.

Ilaria:"Pronto, Chiara?"
Chiara:"Ei amó che fai?"
Ilaria:"No niente ero sul letto e a dire la verità mi annoiavo, tu?"
Chiara:"Niente anch'io, ma volevo parlarti di una cosa."
Ilaria:"Si certo, dimmi tutto."
Chiara:"Ho conosciuto un ragazzo che mi capisce, mi aiuta sempre ma è molto più grande di me."
Ilaria:"Dove lo hai conosciuto? E soprattutto quanti anni ha?"
Chiara:"L'ho conosciuto tramite cellulare, per via di altri miei amici, comunque ha 18 anni."
Ilaria:"Eh mamma mia, così grande?"
Chiara:"Si ma tranquilla è un bravo ragazzo, a te piacerebbe."
Ilaria:"Perché dici questo?"
Chiara:"Perché ti conosco e conosco lui e quindi só che andreste d'accordo."
Ilaria:"Uhm va bene, ma comunque come hai detto che si chiama?"
Chiara:"Non te l'ho ancora detto, te lo dico adesso, si chiama Giancarlo."

Ilaria in quel momento pensó, non riusciva a capire perché quel nome gli suscitava un battito così accelerato, ma essendo che è brava a nascondere quello che ha dentro, scacció via anche quel pensiero e quel battito.

Ilaria:"Quindi si chiama Giancarlo, eh?"
Chiara:"Si, perché lo conosci? Impossibile."
Ilaria:"Si appunto, non lo conosco, la mia era solo una domanda ahaha"
Chiara:"Ah okay, comunque io adesso devo andare a cenare, ti racconto dopo, ti voglio bene."
Ilaria:"Anch'io ti voglio bene, a dopo."

E lì chiusero la telefonata entrambe. Quel nome gli suscitava qualcosa che non capiva, ed il bello è che non aveva mai conosciuto un ragazzo con quel nome, così quasi per illuminazione si chiese:
"Ma quel ragazzo misterioso, come si chiama? Mi son dimenticata a chiederglielo nei miei sogni e se fosse lui? Se si chiamasse Giancarlo?"
Le solite domande senza una risposta, così arresa da tutto non volle neanche andare a cenare, ha liquidato sua madre, dicendole:
"Mamma non sto bene e non ho appetito."
Siamo tutti bravi a liquidare così, diamo tutti la stessa risposta, come se non fosse possibile obiettare quella frase.
Per la prima volta in vita sua, Ilaria si arrese, non ne poteva più di vivere in questo dubbio, così lasció l'avvenire a chi ha il potere di cambiarlo, anche se nel profondo del suo cuore voleva addormentarsi ancora una volta per non svegliarsi mai più.
Il suo pensiero quella sera fu quello, aveva in mente di chiedere al ragazzo misterioso dei suoi sogni il suo nome, ma non riuscì a contattarlo, non fece parte quella ormai notte del suo sogno, l'aveva lasciata sola anche quel giorno.

Salve a tutte, piaciuto il capitolo?
Spero di sì, mi raccomando se vi piace la storia, lasciate un commento e votate, vorrei davvero sapere cosa ne pensate, quindi non esitate. Un bacio a chi legge la mia storia.

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