15."Decisioni improvvise."

93 14 53
                                    

Okay, appena vedete questo aggiornamento non mi uccidete, grazie. Lo so, lo so, sono una ritardataria imperdonabile, però vi prometto che d'ora in poi cercherò di aggiornare più spesso.
Eh dato che io non posso mai concludere senza dedicare i miei capitoli, anche oggi lo dedico a lei thecarlottazzz che ovviamente è la ragazza più dolce di questo mondo e se la seguirete in molti non ve ne pentirete. Un giorno di questi potrebbe anche farvi una bella sorpresa! Ops, ho fatto uno spoiler, perdonami davvero ahahah!

Non mi dilungo oltre, buona lettura.

Ilaria

Come si fa a superare una cosa del genere adesso?

Vuota, sono vuota, ancora una volta.

È davvero una cosa allucinante come ogni volta io mi ritrovi sempre allo stesso punto di partenza.
Ci rinuncio...
O no?

Sapete che vi dico? Adesso chiamo Cristina, prima però devo affrontare i miei genitori..

Delle piccole braccia mi avvolgono la schiena, accasciata a terra come sono, alzo lo sguardo e vedo il mio piccolo fratellino che mi guarda piangendo..

<Perché piangi sorellina?> dice mettendomi una sua piccola mano sulla guancia.
<Perché piccolo mio, le persone sono tutte brutte.> mi alzo andando verso mia mamma che sta avanzando verso di me.
<Gabriel, potresti salire in camera tua? Io e tua sorella dovremmo fare un bel discorsetto- mette le braccia sui fianchi e aggiunge- e tu caro vá di sopra, ci penso io a farmi spiegare tutto.> e torna a guardare me.

Mio padre e mio fratello salgono al piano di sopra senza aggiungere una parola, mia madre è sempre la solita.
Okay, ragazzi sono nella merda, aiutatemi voi dall'interrogatorio che mi sottoporrà mia madre adesso...

<Signorina, quindi cos'è questa storia?> non distrae neanche per un secondo il suo sguardo nel mio.
<Beh mamma, è una lunga storia, però cercherò di raccontarla in breve. Tanto non mi lascerai andare se non ti racconto niente, vero?> dico sperando in una sua risposta impossibile.
<Ecco infatti, quindi non sperare in una mia risposta impossibile.> mi guarda truce.

Ehm..ma che cazz?
Adesso mi legge pure nel pensiero?
Vabbè allora sono spacciata.

<Si hai ragione, spero sempre in qualcosa di impossibile, scusami se ti è capitata una figlia così complicata- sollevo le braccia al cielo, in preda alla disperazione- beh mamma, la situazione è questa, ho conosciuto un ragazzo a scuola che si chiama Adam, è nuovo nella mia classe e sembra che sia nato qualcosa tra noi due, solo che litighiamo in continuazione, quando sembra che vada tutto bene, ci ritroviamo a strillarci in faccia, è una situazione complicata e paradossale, ed io non c'è la faccio più, non trovo mai una via di fuga o di equilibrio, sono semplicemente stanca, di tutto e di tutti, ecco.> mi metto più vicino a lei e mi butto tra le sue braccia, sembra che si sia ammorbidita dal mio abbraccio, almeno un pochino, almeno.

Ricambia il mio abbraccio, mi guarda negli occhi cercando di leggermi dentro e dice:

<Sai? Io alla tua età ho passato una situazione simile, solo che la mia è finita male, però amore mio la tua no, da come ne parli si capisce che questo ragazzo, com'è che si chiama?> si interrompe pensando.
<Si chiama Adam.> rispondo accennando un sorrisino.
<Ah! Ecco, Adam. Beh ti dicevo questo Adam si vede che ci tiene a te, da come l'ho visto correre dalle scale fuori dal nostro appartamento mi è sembrato davvero distrutto, ho incrociato il suo sguardo per un attimo ed ho visto che piangeva, come piangevi tu fino a poco fa, quindi cara figliola il mio consiglio è di andare a parlargli ma non domani, potrebbe essere troppo tardi, chiamalo adesso se non vuoi pentirtene successivamente.> mi mette le mani sulle spalle facendomi un gran sorriso.

&quot;Lui.&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora