Quando imparò a fare i biscotti, alla terza lezione di cucina, nonostante fosse tornata a casa alle undici passate, trascorse la notte a replicare la ricetta. Voleva fargli un regalo, dato che tutti i precedenti tentativi di stringere amicizia con lui erano falliti.
Non si era data per vinta, voleva essergli amica e voleva che lui le insegnasse a suonare la chitarra.
Arrivò in palestra canticchiando e saltellando, come al solito. Mentre camminava sul tapis roulant lo osservò da lontano. Non parlava mai con nessuno, concentrato sugli esercizi che svolgeva, le labbra che non accennavano mai un sorriso.
Lei aveva deciso di fargli credere che non voleva più tentare nessun approccio, per poi sorprenderlo nel momento in cui lui stesse per uscire o per salire in macchina.
Gli si avvicinò mentre cercava le chiavi per aprire la sua auto.
«Ciao, vai di fretta?» gli chiese.
Lui sussultò al suono della sua voce. «Mi hai spaventato» sbottò, poi il tono si addolcì un po', anche se non mostrò di certo entusiasmo per il fatto di trovarsela di fronte. «Hai un passo talmente leggero.»
Lei sospirò. «In realtà ho anche incespicato un paio di volte. Sei tu che sei sempre così pensieroso.»
Lei gli sorrideva apertamente e gli porse il pacchettino con dentro dei biscotti di varie forme: a stella, a cuore, a fiore...
«Cosa vuoi da me?» le chiese, non accennando a voler accettare il dono.
«A parte vederti sorridere una volta tanto? Che tu prenda questi. Li ho preparati per te.»
«Per me?» Gli occhi scuri del ragazzo si socchiusero in un'espressione sospettosa.
«Non sono del tutto disinteressata, però» precisò la biondina. «Spero che tu cambi idea e che mi insegni a suonare la chitarra. Ti pagherò, sia chiaro.»
Lui sbuffò e scosse la testa.
«Per favore!» esclamò lei, giungendo le mani, dove teneva ancora il pacchettino con i biscotti.*
Non doveva rimanerle nemmeno un briciolo di orgoglio se stava implorando così uno sconosciuto per delle lezioni di chitarra, per di più a pagamento.
La ragazza sollevò il braccio in cui teneva il piccolo dono ancora più in alto, fino a portarlo all'altezza del suo viso.
Lui sentì giusto per un paio di secondi il profumo del burro e dello zucchero a velo che ne fuoriusciva, dopodiché i biscotti caddero a terra.
La biondina rimase interdetta un attimo a guardare ciò che aveva fatto, poi si chinò a terra e raccolse il fagottino.
«Che disastro che sono!» esclamò, ridacchiando nervosamente. «Si saranno rotti tutti.» Fece per riporre il pacchetto nella sua borsa. «Te ne porterò altri la prossima volta e ti convincerò a darmi lezioni di chitarra» affermò, sorridente.
Lui, stupendosi del suo stesso gesto, le afferrò il polso e prese i biscotti, senza dire una parola. Si accorse che non era solo l'involto a profumare di burro, ma anche la sua pelle e i suoi capelli color del grano.
Il viso della biondina splendeva di pura gioia e stupore.
"Non può avere ventisette anni" pensò, poi la osservò meglio e si concesse uno sguardo più lungo e accurato di quelli che le aveva lanciato fino a quel momento. Aveva i lineamenti di una donna, ma le sue emozioni erano così ingenue e spontanee da farla sembrare una bambina.
«Dentro c'è anche il mio numero, chiamami così ci mettiamo d'accordo per le lezioni di chitarra.»
Gli voltò le spalle dopo avergli sorriso per ancora una volta e se ne andò via saltellando e canticchiando.
Nel momento in cui incespicò, lui si ritrovò a temere che potesse cadere, ma non successe.
Salì in macchina, ripensando a quella scena surreale appena vissuta.
Quando arrivò a casa cenò con i biscotti. Dovette ammettere che erano buonissimi, i migliori che avesse mangiato da molto tempo.
Non si rese conto che mentre mangiava il sorriso non lasciò neanche per un attimo il suo volto: se l'immaginava che canticchiava mentre infornava il risultato del suo lavoro.
Erano passati molti anni dall'ultima volta in cui qualcuno aveva preparato dei dolci apposta per lui, talmente tanto tempo che nemmeno si ricordava più quando era successo.***
Si dice che per conquistare il cuore di un uomo bisogna prenderlo per la gola. Chissà se lei ha fatto la scelta giusta!
Grazie a chi legge e segue, spero che la storia vi stia piacendo.P.S. Buon San Valentino a tutti! :)
Maria C Scribacchina
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Le cose che vorrei cambiare
Short Story[COMPLETA] Lui la detesta, anche se non la conosce. La trova insopportabile: è perennemente allegra, senza alcun motivo evidente. Balla e si agita ogni mattina, sulla metro, infischiandosene della gente che può pensare che non ci sia molto con la t...