Dopo un giorno Matteo aveva il cuore a pezzi. Non era riuscito a dormire, tantomeno a mangiare. Aveva una voragine all'altezza del petto, proprio in quel posto dove sentiva la mancanza della sua amata.
Non si avevano notizie di Emma. Nessuno l'aveva vista, né sentita.
Come diavolo era possibile?Poi ricevette una telefonata dalla sua ex.
«Pronto, che c'è? Non è proprio il momento ora...»
«Tieni quella pazza della tua fidanzatina fuori dalla mia vita» sbottò l'altra.
«Cosa? Hai visto Emma? Quando? Dimmelo!»
«Sei completamente pazzo, come lei. Vattene al diavolo.»
«Aspetta, non riagganciare...» Non gli piaceva per niente rivolgersi a lei con quel tono implorante, ma per Emma avrebbe strisciato a terra come un verme, se fosse stato necessario.
«Che c'è? È scappata di casa e ti ha lasciato solo? Ci credo, a quanto pare sembra che tu preferisca un cane a lei.»
«Di cosa parli?»
«Allora non l'hai mandata tu? È venuta qui a cercare Briciola e quando le ho detto che l'ho dato via se l'è presa in una maniera che non immagini. Per fortuna Claudio l'ha cacciata via, quella svitata.»
«Quella svitata è la donna che amo. Adesso dimmi tutto quello che sai, a che ora l'hai vista?»
«Erano più o meno le sette, credo.» Il tono della sua ex si era un po' addolcito. Forse c'era ancora un briciolo di sentimento in quel cuore di pietra. Appena ebbe ottenuto le informazioni che gli servivano, Matteo riagganciò.Contattò la nonna di Emma e le disse che avrebbe cercato per tutta la città, nei canili e nei centri che ospitavano animali. Era probabile che lì l'avessero vista. Il suo cuore era sprofondato nello sconforto, ma ancora non voleva smettere di sperare che l'avrebbe riabbracciata.
A volte sperare non serve a niente, i sogni non si avverano e i nostri desideri non vengono esauditi.
Matteo non aveva spento nessuna candelina per il suo compleanno, nemmeno chiesto aiuto a una stella cadente, quindi che ragione aveva per continuare a credere che l'avrebbe rivista?
Aprì la porta per uscire a cercarla e si guardò indietro, la lettera che lei gli aveva scritto giaceva spiegazzata sul tavolo. Scacciò dal cuore la tristezza al ricordo di quelle parole che lei aveva scritto con tanta fatica e si avviò.La trovò all'angolo di una strada in periferia. Non capiva come fosse potuta finire lì. Era irriconoscibile. La sua carnagione chiara era più bianca di come la ricordava, le labbra secche.
Stringeva ancora tra le mani qualcosa.
«Emma, non è possibile!» Gli occhi di Matteo si riempirono di lacrime, quando la raggiunse e le sfiorò il capo, appoggiandoselo al petto.
«La conosce?» intervenne un senzatetto che era seduto a qualche metro.
«Sì. Da quanto è qui?» pronunciò quelle parole a fatica, scosso.
«Non lo so. Io non dormo qui la notte. So solo che da quando mi sono seduto questo pomeriggio nessuno le si è avvicinato, tranne lui, che non si è mosso di lì.»
«Briciola.» Si chinò ad accarezzare il suo amato cagnolino, che gli leccò una guancia, per consolarlo, senza allontanarsi troppo da Emma. Quegli occhi color nocciola lo guardavano con sincerità disarmante, mentre quelli della sua amata erano chiusi.
Matteo la prese in braccio e la strinse forte a sé. C'era ancora un vago sentore di biscotti tra i suoi capelli. Trattenne le lacrime, con il cuore pesante come un macigno.
«Teo...» sussurrò lei, con un filo di voce.
«Cosa hai combinato, testona?»
«Briciola...»
«Briciola è qui con noi, grazie a te. Non dovevi mettere in pericolo la tua vita, sciocchina.»
«Starete insieme.»
«Ti sbagli, staremo insieme. Tutti e tre. Tu, io e Briciola. Grazie a te, amore mio.»
Emma si addormentò tra le sue braccia, ma ora era al sicuro. Lui l'avrebbe protetta e amata con tutto se stesso ogni giorno.***
Ciao a tutti! Spero che abbiate apprezzato il finale. L'ho cambiato molto da quello che avevo in mente all'inizio, ma preferisco questo. Grazie mille ancora a chi ha seguito la storia, votato e commentato. La pubblicazione su Wattpad, ci tengo a ripeterlo, mi ha aiutato molto a capire meglio i miei personaggi e a rendere loro giustizia con una versione della storia migliore di quella che avevo scritto in principio.
Alla prossima!
Maria C Scribacchina
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Le cose che vorrei cambiare
Short Story[COMPLETA] Lui la detesta, anche se non la conosce. La trova insopportabile: è perennemente allegra, senza alcun motivo evidente. Balla e si agita ogni mattina, sulla metro, infischiandosene della gente che può pensare che non ci sia molto con la t...