Per me è cominciato tutto con la prima chitarra. È così che la musica è entrata nella mia vita.
Avevo tredici anni,scuole medie,un gran casino in testa. Il periodo delle medie è quello che chiamo il mio momento "cattivo", quando mi sentivo solo contro il mondo e anche uno sguardo, un cenno, una pacca sulla spalla mi sembrava un invito a litigare. <<Che cazzo guardi?>>,<<Ce l'hai con me?>>,<<Vá che ti meno!>>erano frasi che pronunciavo ogni giorno, così senza pensarci. Solo perché magari qualcuno mi si era avvicinato più del solito,io gli facevo brutto. Ero pieno di rabbia,trattavo tutti male,anche i miei nonni che,poverini, provavano a starmi dietro e non ci riuscivano.
I miei genitori, a quel punto, non c'erano già più.
Dopo la morte di mia mamma,due anni prima,era saltata fuori una tutrice legale. Probabilmente erano stati gli altri familiari, soprattutto gli zii,a pensare che i miei nonni non ce l'avrebbero fatta da soli a gestirmi, ma io all'epoca non potevo immaginarlo. Tutto quello che sapevo era che questa signora venuta fuori dal niente pretendeva di decidere della mia vita.
Mi minacciava. Prima con piccole intimidazioni,per esempio:<<Vuoi comprarti questo?Solo se vai bene a scuola>>. Era lei che gestiva i miei soldi,e la cosa mi mandava fuori di testa. <<Quei soldi sono miei>>le dicevo,<<Sono dei miei genitori. E se voglio prendere una cosa con i miei soldi,tu me la compri!>>Poi le minacce sono diventate più pesanti:<<Se non vai bene a scuola,ti porto via da tua nonna>>mi diceva,<<ti mando in casa famiglia>>. E a quel punto non ci vedevo più. Non riuscivo a capire che anche lei non sapeva che pesci pigliare con me,che tutte quelle minacce erano l'unico modo - sbagliato! - che trovava per provare a farmi rigare dritto. Io intanto mi rendevo come una corda,frequentavo giri di merda,facevo cose stupide come lanciare uova ai vicini,o insultare mio zio se solo mi si avvicinava. Insomma,ero diventato una testa di cazzo.
Ma in realtà io non ero così, è solo che mi sentivo minacciato. Tutti i giorni ero sotto pressione, tutti i giorni andavo a combattere contro il resto del mondo.
E non riuscivo a capire che magari,in mezzo a tutta quella gente, c'era anche chi mi voleva bene.
È stato allora che è arrivata la chitarra. A scuola ce l'aveva un mio compagno, Simone. Era un secchione coi capelli rossi,ma la chitarra la suonava benissimo.
Un giorno arriva in classe portandosela dietro,e durante la ricreazione la tira fuori dalla custodia e comincia a suonare. Intorno gli si crea un campanello di gente:all'improvviso Simone,che certo non era il più figo della scuola - ma neppure della classe! - si trovava al centro dell'attenzione. C'erano solo lui è la sua chitarra,lui e la musica. Ho pensato subito:"Voglio farlo anch'io,anch'io voglio imparare".
Gli chiedo:<<Mi insegni?>>,ma lui risponde che non ha tempo. Forse nemmeno voglia,ma a me non fregava più di tanto. Ricordo che ho passato tutto il resto della lezione con un unico pensiero:"Appena esco di qui,vado a comprarmi una chitarra". Un colpo di testa,come i capelli bianchi.
Io sono fatto così, anche adesso nella vita seguo sempre l'istinto, se mi va di fare una cosa non ci penso due volte,mi butto e la faccio. Gran parte dei tatuaggi che ho sono nati in questo modo:la mattina mi sveglio e magari ho in mente un'immagine carina,che mi piace anche se non significa nulla di particolare. Penso:"Mi piace,la voglio". E corro a farmela tatuare.
Con la chitarra è andata esattamente allo stesso modo:quando ho sentito la campanella dell'ultima ora,sono scappato fuori,con lo zainetto che pendeva da una spalla,e ho cercato il primo negozio di strumenti musicali. Sono entrato col fiatone.
<<Voglio iniziare a suonare la chitarra>>Ho detto al commesso.
Lui mi ha guardato con il sopracciglio alzato. In effetti quello doveva essere uno spettacolo strano,per lui. Ero un ragazzino, ma non ero entrato con i miei genitori supplicandoli di comprarmi quello che volevo.
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GionnyScandal-La via di casa mia{la mia vita Come un romanzo}
FanfictionUna storia di riscatto,una storia vera