Capitolo 12=A bassa voce⚓

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Di mia nonna non ho un ricordo in particolare. Ho proprio lei,il ricordo di lei tutta intera. Mi ricordo il sorriso che mi faceva ogni volta che voleva tranquillizzarmi. Mi ricordo i suoi abbracci,che per colpa mia sono stati fin troppo pochi,come ho scritto nella canzone che le ho dedicato: sapevo che gli abbracci la facevano piangere,e allora anche se certe volte morivo dalla voglia di farlo lasciavo perdere. Quell'abbraccio,il suo,è una delle cose che adesso mi mancano di più.

Mi ricordo le cose che cucinava,gli odori pazzeschi che c'erano in cucina tutti i giorni,e la domenica in particolare,quando mi faceva il polpettone al tonno e una teglia gigante di lasagne che spesso era solo per noi due. Mi ricordo la sua voce,mi ricordo l'accento veneto. I miei nonni erano veneti tutti e due,e quando li facevo arrabbiare il dialetto gli scappava sempre,soprattutto a lui,che non solo era veneto, ma un veneto di quelli orgogliosissimi e un pó rigidi,una persona che lavorava tanto e chiacchierava poco - per dire,le uniche volte che mi capitava di vedere mio nonno ridere davvero,ma proprio di gusto,era quando alla tele davano i film di Bud Spencer: quelli erano gli unici momenti in cui si permetteva di rilassarsi e si metteva sul divano con le inseparabili MS oro,di cui fumava come minimo un pacchetto al giorno,spesso addirittura due!

Se mia nonna non si è mai sognata di picchiarmi,nemmeno quando magari me le sarei meritate,mio nonno invece non ci pensava due volte,e se lo facevo incazzare gli schiaffi volavano subito. Del resto,forse proprio per quel suo atteggiamento da uomo tutto d'un pezzo,lui era il mio bersaglio preferito. Aveva la rabbia facile,bastava poco per farlo irritare, e a me questo mi gasava tantissimo,perché io sono sempre stato uno che,se gli dici di non fare una cosa,non solo la fa,ma ci prova anche gusto. Volete un esempio? Mi ricordo una volta che lui stava nell'orto, che era il posto in cui passava praticamente tutto il tempo. Anche se era anziano e magari gli faceva fatica piegarsi troppo per innaffiare,o per togliere le erbacce,lui sembrava che neanche se ne accorgesse, perché era una cosa che gli piaceva troppo. E io,ovviamente, da bravo,piccolo rompicoglioni, mi inventavo mille modi per dargli fastidio.

Quella volta stava spazzando via le foglie secche con la scopa. Io mi ero messo alla finestra,stavo accovacciato sul balcone,dietro al davanzale,per non farmi vedere, e in mano avevo una pistola a pallini - sicuramente uno dei miei giocattoli preferiti di sempre.

Ogni tanto,quando lui si girava e mi dava le spalle,mi alzavo e gli sparavo un colpo,prima alla testa,poi alle gambe, poi magari al sedere,che solo a pensarci mi scappava da ridere. A un certo punto,lui si gira e mi becca mentre cerco di abbassarmi di nuovo,mi lancia un'occhiata delle sue per fulminarmi,ma io niente. Appena si rigira,zac!,un'altra pistolettata alla schiena. All'ennesima pallina che lo colpisce,lui mette giù la scopa e mi fa:<<Piantea!>>,che in veneto vuol dire"smettila". Sapevamo tutti e due che questo non mi avrebbe fermato,e infatti io vado avanti imperterrito,come se niente fosse. Al che lui comincia a bestemmiare in veneto stretto una cosa che a me ogni volta faceva morire dalle risate(ma mica solo a me:non conosco nessun bambino che non scoppi a ridere fortissimo appena sente una parolaccia!)e lui,ovviamente, vedendo che non riesco a smettere di ridere si innervosisce ancora di più. Mi basta sentire il suono della scopa che crolla a terra per capire che devo filare via il prima possibile;poi sento i passi nel corridoio,dalla mia posizione sopra le scale vedo la sua ombra diventare sempre più vicina. Come qualche anno prima avevo fatto con mio papà,scappo di corsa e mi chiudo a chiave in camera. Da fuori lo sento che urla:<<Esci,testa da casso!>>,e più lui alza la voce più io rido rumorosamente,per provocarlo. Non sono uscito di lì per tutto il giorno, e sinceramente non ricordo se dopo mi ha dato uno schiaffo oppure no. Se non lo ricordo,probabilmente no,probabilmente, come al solito, la nonna gli avrà detto di lasciar perdere.

Poi se n'è andato anche lui,quelle MS oro che tanto gli piacevano lo hanno distrutto da dentro: tumore ai polmoni, con metastasi che alla fine erano arrivate in tutto il corpo.

GionnyScandal-La via di casa mia{la mia vita Come un romanzo}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora