Capitolo 5=Benvenuti a Scandaland🎡🎢🎠

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<<Giò, sveglia,pausa Autogrill!>>

Il tour manager mi tocca il braccio con insistenza, sento l'aria fresca che entra dallo sportello aperto. Gli altri sono tutti fuori a fumare. Io non ne ho voglia,Sento l'ansia che sta salendo,ho lo stomaco chiuso:l'ora del concerto si avvicina.

<<Tra quanto arriviamo?>>chiedo,per regolarmi.

<<Ci siamo quasi,un'oretta al massimo. Ha chiamato Maurizio, voleva parlare con te ma stavi dormendo. Ho detto che lo richiami.>>

Maurizio è il mio manager, ma non ha mai fatto il manager prima di me. Quando l'ho conosciuto, faceva il booker,cioè quello che organizza e chiude le date dei concerti durante i tour. Io venivo da anni molto difficili sotto il profilo lavorativo, in cui avevo avuto a che fare con gente che faceva i propri interessi anziché i miei. Per dirne una:mi avevano chiesto di partecipare a un reality show e io non avevo neppure preso in considerazione l'idea, ho rifiutato subito. Mi hanno portato lo stesso a conoscere i tipi della rete televisiva e alla fine dell'incontro, nel corridoio, sento uno della mia squadra che si avvicina a loro e gli dice,sottovoce,che se avevo rifiutato era perché avevo un disturbo alimentare, non riuscivo a mangiar nulla che subito vomitavo e non volevo mostrarlo in Tv. Ovviamente era una cazzata cla-mo-ro-sa. Mi sono girate le palle come poche altre volte in vita mia,gli ho fatto brutto:<<Cosa hai detto!? Ripeti,se hai il coraggio>>. Lui mi guarda come se fossi un insetto,o un bambino piccolo che non capisce che non è il momento di giocare. <<Scusa,Giò, non vedi che sto parlando?>>

Volevo ammazzarlo di botte,volevo fargli rimangiare tutte le sue cazzate,una per una. <<No,scusa>>gli faccio,<<tu stai parlando di me,e se parli di me e dici cazzate,non m'importa se ci sono altre persone, se stai parlando col papa o col presidente degli Stati Uniti. Della mia vita o parli giusto o non parli,chiaro?>>

Da quel giorno qualcosa si è rotto definitivamente,volevo solo andarmene per la mia strada e liberarmi di tutti quelli che fingevano di tenere a me e alla mia carriera e invece pensavano a sfruttarlo. Quando è arrivato il momento di trovarmi una nuova squadra con cui lavorare,non ho avuto dubbi:Del curriculum non mi importava,non mi importavano i titoli - nella vita in generale,di queste cose non mi è mai importato niente. Volevo una persona di cui fidarmi,una persona che umanamente valesse qualcosa,e quando ho conosciuto Maurizio, gli ho detto:<<Perché no?Proviamoci>>. Lui,senza che tu gli chieda niente,fa anche cose che non dovrebbe,che non gli spetterebbero. Maurizio mi ha aiutato nei momenti più neri,mi ha teso la mano quando credevo di essere completamente solo. Quando trovi qualcuno così, pensi per forza:"Cazzo,ma allora mi vuole bene". E io di questo avevo bisogno, di qualcuno che volesse il mio bene.

Quello che c'era tra noi non era un rapporto di lavoro, era andare a prendere una pizza insieme e parlare delle tipe. Era smezzarsi una sigaretta. Era amicizia.

L'ho chiamo più tardi,però, Maurizio. Adesso non ho voglia di parlare con nessuno. Non ho voglia di parlare, non ho voglia di fumare,non devo andare in bagno.

Sgranchirmi le gambe magari sì, però.

Scendo dalla macchina, cazzeggio un poco nel parcheggio mentre rispondo a qualche messaggio su Whatsapp. Poi,mentre sto per entrare a prendermi un altro tè alla pesca,sento qualcuno che mi tira la giacca.

<<Gionny!Gionny,me lo fai un autografo?>>

È un bambino, potrà avere otto,al massimo nove anni. Mi porge il mio nuovo album appena comprato,dietro di lui c'è sua mamma che sorride. Gli faccio l'autografo,lui mi ringrazia,mentre si allontana continua a fissarmi e mi saluta con la mano.

Normalmente, lo ammetto,queste situazioni mi scocciano. Non mi piace essere rincorso da qualcuno che vuole farsi una foto con me anche mentre sono al supermercato, o magari in una giornata che c'ho le palle girate e vorrei solo starmene in santa pace e non vedere nessuno. Non lo dico per cattiveria,e so che rischio di sembrare menoso,ma ci sono dei giorni in cui mi sento stufo e mi manca il tempo libero. Vorrei un giorno al mese,uno solo,in cui poter cambiare faccia,andare in giro senza paura di essere riconosciuto e fare quello che voglio. Non è che adesso non lo faccia,ma ho delle regole:non vado mai nei posti troppo affollati;se posso scegliere, esco magari al pomeriggio presto, quando in giro non c'è un cane. Se i miei amici vanno in piscina, d'estate, il sabato pomeriggio, io gli chiedo di andarci il mercoledì mattina che c'è meno gente. Sono paranoico?Sono un ingrato?Sono uno stronzo?Io non mi sento nessuna di questo cose. Perché mi comporto così, allora?Sono stato fan anch'io, è questa la risposta più semplice. Ricordo ancora, come se fosse ieri,il concerto di Oliver Sykes a Milano. Per farmi una foto con lui,ho fatto una fila lunghissima, fuori pioveva e l'attesa sembrava non finire mai. A un certo punto ho visto che stavano per chiudere tutto e rimandarmi a casa anche se ero lì da un'ora, perché ormai si era fatto tardi. Mi ricordo che a quel punto,disperato, ho persino finto di stare male davanti al bodyguard perché mi facesse entrare,perché non mi lasciasse tornare a casa senza foto. Mi ricordo che pochi istanti dopo,mentre sorridevo col cellulare in mano,mi sentivo euforico e triste allo stesso tempo. Tutto ciò che riuscivo a pensare era:"Ecco,questa è l'ultima volta che vedo Oliver Sykes. C'è questo momento, e poi più niente".

GionnyScandal-La via di casa mia{la mia vita Come un romanzo}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora