[Capitolo 22.]

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<<Svegliaaaa>> urlò la piccola Gracia saltando sul mio letto.
Ero rimasta sveglia fino all'alba con in mente quello che mi aveva detto poche ore prima Chad, avrei dovuto avere ben chiaro qualcosa che per me era ignoto.
Pensai per tutta la notte a quello che avrei dovuto capire ma non riuscì a darmi nessuna risposta anche se per lui sembrava così chiaro, scontato ..
Accantonai la questione e mi alzai per poter dedicare tutta la giornata a mia sorella.
Ero molto felice di passare del tempo con lei, anche se è piccola riuscivamo ad avere un rapporto intenso.
Gracia fece colazione in pochi minuti, era emozionata e non stava più nella pelle, io invece ero ancora con la testa e il corpo dentro al letto, avevo dormito troppo poco.
Uscimmo e andammo dirette verso il parco.
Era affollato di bambini che giocavano, cani sciolti e gruppetti di genitori che parlavano mentre i loro figli giocavano.
Gracia mi trascinò subito verso l'altalena <<mi puoi spingere forte?>>
<<Forte?>>
<<Si, voglio andare più in alto possibile così almeno posso avvicinarmi alla mamma.>>
Quelle parole mi bloccarono, rimasi immobile a guardarla mentre lei aspettava una mia risposta.
<<Alicia, mi spingi o no?>> disse Gracia già posizionata sull'altalena.
Ritornai alla realtà e iniziai a spingere.
<<Ahi>> dissi quando una palla mi colpì la testa.
Mi voltai per vedere chi fosse così sbadato da non vedere che in questa direzione c'erano delle persone e lo vidi a pochi passi da me.
Ci guardammo per alcuni secondi, non mi aspettavo di trovarlo al parco così presto, e invece era proprio davanti a me.
Nei suoi occhi fu come se ci vidi stupore, felicità ma allo stesso tempo anche delusione.
<<Posso toccarlo?>> chiese  Gracia  indicando il cane di Chad.
<<Certo>> le rispose con molta tenerezza.
<<Come si chiama?>>
<<Toby >>
<<Posso giocare con lui?>>
<<Ma certo piccola>> le disse Chad porgendogli la pallina da tennis che aveva in mano.
Gracia lanciò la palla più forte che poteva, e appena vide che Toby correva per prenderla e la riportava ai suoi piedi mi guardò con stupore e poi sorrise, fu come se non potesse credere ai suoi occhi.
Io e Chad iniziammo a ridere, vederla così felice per me era una delle cose più belle che la vita mi potesse regalare.
<<Andiamo in spiaggia, vi faccio vedere una cosa>> disse Chad.
Ci incamminammo, nel tragitto io e Chad non riuscimmo a dirci una parola, non so cosa ci stesse prendendo, ma era evidente che ci fosse qualcosa.
Arrivati in spiaggia io mi misi seduta sulla sabbia mentre Chad mostrava a Gracia come Toby correva quando le si lanciava la pallina molto lontano, e in realtà era veramente incredibile.
<<Prova anche tu, vieni.>> mi disse Chad porgendomi la mano per aiutarmi ad alzare.
<<Non sono capace>>
<<Ti insegno io, dai vieni>>
Mi convinse, afferrai la mano e appena mi alzai Chad si posizionò dietro di me.
Mi dette la pallina, le sue mani si incrociarono con le mie, sentivo ogni suo muscolo che si contraeva posarsi sulla mia schiena, il suo respiro sul mio collo mentre posizionava le mie braccia per fare un lancio perfetto.
Mi spiegò con molta pazienza il movimento che avrei dovuto fare.
La situazione mi imbarazzava molto, ma lo ascoltai molto attentamente, non volevo deluderlo.
<<Bravissimaaa>> urlarono all'unisono Chad e Gracia.
Mi stupii di me stessa, da dove avevo trovato tutta quella forza per lanciare la pallina così lontana?
Dopo alcune ore passate a passeggiare, correre e ridere era l'ora di tornare verso casa.
Fu una giornata fantastica, Chad si era dimostrato perfetto per i bambini, aveva un comportamento davvero magnifico nei suoi confronti, e per questo Gracia lo adorava.
Appena arrivati davanti al cancello Gracia abbracciò con forza Chad e andò dritta verso casa.
<<Grazie per oggi>> esclamai.
<<Figurati>> mi disse offrendomi una sigaretta.
<< Posso chiederti cosa significava la domanda di ieri?>>
<<Di cosa stai parlando?>>
<<Non prendermi in giro Chad, cos'è che non capisco?>> gli chiesi senza scrupoli.
<<È difficile da spiegare adesso.>>
<<Voglio saperlo, arriva al punto.>>
<<Non posso dirtelo adesso, mi dispiace.>>
Appena finì la frase si incamminò verso casa.
<<Chad>> gli urlai contro.
Nessuna reazione da parte sua, continuava a camminare come se non sentisse le mie urla.
Pensai che mi stesse prendendo in giro, pensai che mi volesse dire una cosa seria e che non si sentisse pronto in quel momento, pensai ad una infinità di cose, ma quello che mi tormentava di più era non riuscire a trovare la risposta ad ogni mia domanda.

Aggiornamento notturno per voiiii. 😍
Mi scuso se ho pubblicato con un po' di ritardo questo capitolo, ma come ho già detto ho dei problemi e non riesco a stare al passo, mi dispiace.
Grazie a tutti coloro che mi seguono e che seguono soprattutto questa storia, mi riempite il cuore di gioia.
Vi adorooooo ❤️❤️❤️❤️

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