Parte uno
Capitolo uno
It's the moment of truth and the moment to lie
The moment to live and the moment to die
The moment to fight, the moment to fight, to fight, to fight, to fightThis is war - 30 seconds to mars
Lancio un altro grido, mentre percepisco il dolore che attraversa il mio corpo, sempre più forte.
Tengo gli occhi chiusi, il buio mi sommerge completamente: tutto quello che sento è l'orribile squarciarsi della mia pelle e lo scricchiolio disumano delle mie ossa.
Affondo i denti nel labbro per trattenere l'ennesimo urlo e sento il sapore del sangue in bocca.
Un violento conato di vomito mi attanaglia lo stomaco e non riesco a contenerlo.
L'odore acre della bile si mescola a quello ferroso del sangue e la testa mi esplode, mentre premo violentemente le mani sulle orecchie per non sentire le mie stessa gridaAccanto a me percepisco la presenza di un altro corpo, un'altra persona, che si dimena freneticamente come me.
Ma i suoi gemiti silenziosi, come se fosse stremata.
Vorrei poterle parlare, ma un altro conato mi fa morire le parole in bocca.
Premo le mani più forte, quasi volessi sfondarmi da sola la testa.
Non sarebbe male, sicuramente sarebbe meno doloroso di quello che sto provando adesso.Sento chiaramente il mio corpo scricchiolare, come se qualcuno stesse cercando di modificarlo contro il suo volere e, forse, da quel poco che mi ricordo, potrebbe essere proprio così.
Mi sforzo di pensare ma i ricordi sono sfocati, inconsistenti.
Nella mia mente non c'è spazio che per il dolore.All'improvviso sento come se migliaia di aghi cercassero di penetrare la mia pelle e urlo ancora, fino a non avere più fiato nei polmoni, che ormai bruciano per lo sforzo.
Sento il cuore battermi all'impazzata e perdo totalmente la concezione della realtà: il mondo intorno a me diventa solo un ammasso indistinto di suoni e odori e sento di poter cedere da un momento all'altro.
No. Devo resistere al dolore.Non voglio morire.
Una parte di me si chiede perché lottare... In fondo sarebbe meglio andarsene una volta per tutte e abbandonare questa sofferenza.
Proprio mentre sto per arrendermi un ordine preciso mi rimbomba nella mente:
"Tu devi sopravvivere."
La voce di un uomo, a cui mi aggrappo con tutta me stessa.Io voglio vivere.
Cerco di aprire piano gli occhi e allontanare le mani tremanti dalle orecchie.
All'inizio c'è solo oscurità poi, poco a poco, distinguo gli oggetti intorno a me.
Sono rannicchiata in un angolo di una stanza, piccola, quasi soffocante, con solo un piccolo neon ad illuminarla.
Per terra la sporcizia ricopre tutto e l'odore è opprimente.
La luce per un attimo mi ferisce gli occhi, che iniziano a lacrimare copiosamente.Fantastico, ci mancava solo che cominciassi a piangere.
Lentamente striscio verso il corpo accanto a me, distante si e no due metri.
La ragazza, come ipotizzo dai lunghi capelli scompigliati, giace su un fianco, rannicchiata su se stessa in posizione fetale, i pochi stracci che ha adosso completamente sporchi.
E' completamente immobile e quanto la sfioro non dà segni di vita.
La giro pian piano e, con orrore, la osservo, mentre indietreggio impacciatamente.
Ha il viso totalmente deformato: gli occhi sgranati sono completamente persi nel vuoto e dalle orecchie e dal naso esce una quantità smisurata di sangue.
Le braccia, torte in una posizione innaturale, sono ricoperte di grossi lividi violacei e di peli.
Peli che non hanno nulla di vagamente umano: sembrano più quelli di una qualche bestia selvaggia.
Anche le mani sono agghiaccianti: riesco a intravedere lunghe unghie spezzate e dita tozze, quasi deformi.
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Bring me to life
FanfictionDue ragazze francesi, prive di memoria, vengono ritrovate in un bunker sotterraneo durante una missione dello S.H.I.E.L.D. Non ci vuole molto perché scoprano di essere state vittime di orribili esperimenti e, affiancate da Barton e Romanoff, i migli...