Capitolo due

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Capitolo due

I'm waking up to ash and dust
I wipe my brow and I sweat my rust
I'm breathing in the chemicals

Radioactive- Image Dragons


La donna fa scattare la porta dietro di sé e si dirige verso di noi.
Istintivamente indietreggio, urtando lievemente la ragazza accanto a me, che mi guarda perplessa.
Lei non capisce il perché della mia reazione: la crede amica, forse addirittura una nostra salvatrice, ma io ho visto cos'ha fatto in quella cella, ho visto i suoi occhi freddi mentre mi sparava senza esitazione a quell'uomo che voleva aiutarmi.

La rossa ci fissa un attimo, prima di iniziare a parlare, in una lingua che però non conosciamo.
La donna sbuffa irritata davanti alle nostre facce perplesse.

"Se parlo francese mi capite?" domanda poi, cambiando lingua. Ha un accento perfetto e non posso che rimanerne sorpresa.

Annuiamo, insieme.

"Ottimo. Siete state prelevate dallo S.H.I.E.L.D, dal bunker francese in cui eravate rinchiuse. Non avete molto da temere, sempre che mi diciate quello che sapete. Come vi chiamate?"

"Anaëlle" risponde la ragazza al mio fianco, in un sussurro.

Io ci penso un attimo, cercando di concentrarmi:
"Non lo so" rispondo poi, alla fine.

La mia voce è come un sibilo ed è strano sentirla, sembra quasi la prima volta.
Non riesco a ricordare nulla al di fuori del dolore provato e degli spari.
Tutto pare come sfuocato, non riesco a mettere a fuoco nulla del mio passato.

La rossa sbuffa, come seccata.
"Io sono l'agente Romanoff. Sapete quello che vi è successo? Sapete cosa hanno fatto su di voi?"

"No" le rispondo freddamente.

E se anche avessi saputo qualcosa, certo non l'avrei detto a te.

"Io invece qualcosa ricordo..."- dice Anaëlle - "Ricordo un lettino, bianco e un signore con una siringa che mi sussurrava di stare calma, che forse sarei sopravvissuta perché ormai erano quasi riusciti a stabilizzare i soggetti precedenti. C'era una gran confusione, non capivo quello che stava dicendo e poi..Ricordo solo dolore" conclude, fissando il vuoto.

La donna annuisce: "Forse per voi sarà dura da accettare, ma siete state usate come cavie, non sappiamo per che genere di esperimenti" - il suo sguardo sembra rabbuiarsi per un secondo, poi riprende.- "L'unico ostaggio che avevamo preso è morto stanotte, pertanto non abbiamo informazioni attendibili. Se sapete qualcosa, non esitate a dircelo o saremo costretti a estrarvelo con la forza" conclude.

Il suo sguardo è indirizzato verso di me e non esito a ricambiarlo.
I suoi occhi verdi mi fissano glaciale, quasi con una nota disprezzo.
Dopo qualche attimo si gira ed esce, scrollando la chioma rossa, senza aggiungere neanche una parola.

Simpatica quanto un calcio negli stinchi, non c'è che dire.

"Natasha tutto bene?" le domanda preoccupato Clint, vedendola scura in volto.

"Si"- ringhia lei.- "Non ho ottenuto nessun tipo di informazioni: Anaëlle, quella ragazza piagnucolosa, non sa nulla. Al contrario l'altra...quella senza nome, secondo me ci nasconde qualcosa."

"Non sarà solo che ti sta antipatica?" cerca di scherzare Barton, ma viene fulminato da uno sguardo glaciale.

"Non c'è niente da ridere, lo sai bene. Possiamo lavorare su di lei, sento che sappia più del dovuto. Che non lo ricordi o che non voglia dircelo non fa importanza: avremo le informazioni che ci servono."

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