Capitolo XXIII

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Domani ci sarà la sfida.

Mi sono allenato costantemente ogni giorno e ammetto che l'aiuto di Adam è stato provvidenziale.

Certo, non credo di essere ai livelli di Gabriel, ma sono migliorato.

È proprio vero che giocare con un altra persona fa differenza.

Però so anche che non è abbastanza per vincere.

Anche sapendolo non mollerò.

Devo far vedere a Gabriel che sono cambiato e voglio anche farci pace.

Sarei più motivato se non avessi questo enorme cerchio alla testa.

È da ieri che mi sento davvero stanco e ho un malessere generale pazzesco.

- Pierre è tutto ok? - mi poggia una mano sulla spalla Adam.

- Certo! Perché dovrei star male? -

- Beh, ma.. perché sei bianco come un lenzuolo, stai grondando di sudore e hai un fiatone inusuale! -

- Abbiamo appena terminato gli allenamenti, ovvio che sia sudato e col fiatone! -

- No, non così! Hai una faccia da malato! -

- Ma va! Sto alla grande! - sbuffo.

Il biondo non convinto mi strattona il braccio per poi piazzare una mano sulla fronte.

- Col cazzo che stai alla grande! Sei più caldo di un forno! -

- Non è vero! È il caldo di questi giorni! -

- Ah, si? Allora facciamo così! Andiamo a misurare la febbre e se hai ragione ti chiederò scusa! -

In occasioni normali sentire le scuse da questo biondo sarebbe oro per le mie orecchie.

Peccato che non sia davvero convinto di star bene.

So anche però che non mi lascerà in pace, è testardo quanto la sua ragazza.

Sospirando - Andiamo! -

E così finiamo per scoprire che ho ben trentanove di febbre.

- O cavolo! Tu domani non puoi giocare contro Gabriel! -

- E questo chi lo dice? È solo un po' di febbre! -

- Un po' di febbre? Non manca molto ai quaranta! Sei davvero pazzo se pensi di potercela fare così! -

- Non scapperò! Lotterò lo stesso! -

L'attimo dopo però mi viene un capogiro che mi costringe a sedermi di colpo.

- Se.. lottare! È già tanto se ti reggi in piedi! Dai.. Gabriel non vorrà giocare contro un malato! Potete far tutto dopo, no? -

- No! Dire che sono malato è come scappare! Chi gli dice che sto davvero male e non è una scusa? Dopotutto pensa che io sia la falsità fatta a persona! -

- Glielo dico io! A me crederà! -

- Nemmeno per idea! È una cosa che riguarda me! Apprezzo che tu voglia aiutarmi, sei più simpatico di quello che credevo e avevo proprio bisogno di qualcuno con cui giocare per riprendere la mano! Ma non ho intenzione di mollare! Nemmeno se fossi senza mani e gambe! -

- Perché t'incaponisci tanto? -

- Non resisto più.. - sospiro accasciandomi sul divano.

- Come? -

- Una settimana.. è più di una settimana che la sento solo per messaggio o chiamate.. che la vedo o solo di striscio a scuola o negli spalti durante gli allenamenti di calcio.. è frustrante non poterla avvicinare quando voglio.. -

Al Cuor Non Si ComandaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora