Capitolo XXI

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Ecco.

È fatta.

Ora lo sa.

Sa quanto faccio schifo, che ho dato il mio corpo per ottenere in cambio favori e che la mia anima è nera come la pece.

Quando l'ho visto comportarsi in modo così strano ho iniziato a preoccuparmi.

All'inizio pensavo alla febbre, ma non appena ha iniziato a parlare ho capito.

Voleva mettermi in guardia sulla mia incapacità di difendermi, ma stava anche cercando di mandarmi via.. ancora.

Come ho capito tutto questo?

Beh.. dal suo sguardo.

Era così combattuto.

Non voleva farmi nulla per davvero, ma comunque sembrava ostinato a proseguire.

È stato piuttosto difficile ragionare avendolo così vicino, ma ci sono riuscita.

Però ho detto troppo.

Avrei dovuto evitare di menzionare i miei trascorsi, soprattutto dato lo sguardo che ha in questo momento.

La presa sui miei polsi si è allentata e mi fissa con uno sguardo indecifrabile.

Che cos'è?

Disgusto?

Pietà?

Sono troppo confusa per capirlo.

Il mio cuore pompa troppo forte a causa dell'agitazione e ho una voglia micidiale di piangere.

E il fatto che lui si sia zittito di botto non aiuta a calmarmi.

Sto quasi per scoppiare davvero, in lacrime, quando il ragazzo si tira su per poi trascinare me con sé.

Solo quando il calore delle sue braccia mi avvolge realizzo il tutto.

Mi sta abbracciando.

Che sta.. succedendo?

Cosa mi sono persa?

- Mi.. Michiro..? - lo chiamo titubante.

- Sono un idiota.. - sospira.

Eh?

- Cosa? -

- Sono un idiota! Grace.. smettila! Devi smetterla di odiarti.. tu vuoi cambiare.. sei cambiata, no.. sei tornare ad essere ciò che sempre sei stata! Hai cercato di sopprimere la vera te perché temevi di venir ferita dalle persone a cui tenevi! Ti sei chiusa in te pensando solo ai tuoi interessi perché aprirsi agli altri ti terrorizzava.. sei stata delusa così tante volte.. è ammirevole che tu ora voglia riprovare! -

- D-Dove vuoi arrivare? -

- Grace.. tu continui a guardare al passato colpevolizzandoti.. è come se tu fossi bloccata da ciò che è stato e per questo, anche se sei cambiata, non ti apri alla vera felicità pensando di non meritarla.. non credo di sbagliarmi a dire che ti fai schifo.. -

Distolgo subito lo sguardo.

- Ha senso continuare così? Se non ti perdoni non potrai mai trovare la felicità che finalmente stai cercando! Quella giusta portata dal calore delle persone che ami e non dagli oggetti.. -

Tutti questi giudizi mi colpiscono fin nel profondo.

Le sue parole non sono di pietà o preoccupazione, ma bensì di comprensione.

Lui capisce il sentimento che mi spinge a colpevolizzarmi?

Che può aver mai fatto per renderlo così?

Al Cuor Non Si ComandaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora