14. È ora di lasciarlo

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Incominciarono a succedere cose strane, perché, nonostante Claudia parlasse poco e fosse ancora la bimba di prima, Harry la trovò spesso appoggiata al bracciolo della poltrona a leggere le opere di Aristotele o di Boezio o un nuovo romanzo che aveva appena attraversato l'Atlantico.

Oppure suonava brani di Mozart ascoltati soltanto la sera prima, con un orecchio infallibile e una concentrazione che la rendevano spettrale, seduta per ore e ore a scoprire la musica.

Claudia era un mistero, era impossibile dire che cosa sapesse o non sapesse e vederla uccidere faceva rabbrividire.

Stava da sola nella piazza buia ad apettare che qualche signore o signora di buon cuore la trovasse, con uno sguardo ancora più inespressivo e freddo di Louis.

Come una bimba sconvolta dalla paura sussurrava la sua invocazione d'aiuto ai suoi gentili, ignari protettori e, quando la portavano in braccio via dalla piazza, gli incollava le braccia attorno al collo, la lingua fra i denti e la vista offuscata da un desiderio che la divorava.

Le sue vittime trovavano velocemente la morte e lei, giorno dopo giorno, si specializzava sempre di più nell'arte di uccidere.

Claudia era molto più legata ad Harry che a Louis e la piccola trascorreva ogni suo istante con il ragazzo riccio.

E fu proprio a lui che la piccola confidò il suo più grande problema...lei voleva crescere, voleva diventare donna.

Harry non seppe cosa dire o cosa fare, se non stringerla a sè come aveva sempre fatto.

Inoltre Claudia divenne fredda con Louis.

Si metteva a osservarlo fissamente per ore e, quando lui le parlava, spesso non gli rispondeva, e non era facile dire se lo faceva per disprezzo o se non sentiva.

Così la fragile tranquillità domestica che si era creata esplose con la rabbia di Louis.

Non aveva bisogno di essere amato, ma non voleva essere ignorato e una volta perfino le si scagliò contro, gridando che l'avrebbe schiaffeggiata e Harry si trovò nell'antipatica posizione di dover litigare con lui, come anni e anni prima che Claudia entrasse nelle loro vite.

Una sera, mentre Louis era fuori a cacciare, la bambina si avvicinò a Harry e disse seria:

" Louis vuole trattenerti nella tua solitudine e non può darti nulla.
A me non dà nulla... una volta lo trovavo affascinante, mi piaceva come camminava, come si muoveva, come mi prendeva in braccio facendomi volteggiare in aria.
E l'abbandono con cui uccideva era lo stesso che provavo io, ma ora non lo trovo più affascinante.
Siamo stati i suoi burattini, tu e io, tu che sei rimasto per prenderti cura di lui, e io la tua piccola salvatrice.
È ora di farla finita, Harry. È ora di lasciarlo".

Ho ripubblicato la versione Larry di Alice nel paese delle meraviglie. Si intitola " Louis in Wonderland "

Vampiri ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora