21. Louis

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New Orleans, 1999, cento anni dopo

Harry era appena uscito dal cinema e l'aria calda dell'estate americana lo investì in pieno.

Sorrise alle persone che affollavano i bar e le gelaterie e si avviò verso casa.

Da qualche decina di anni era tornato a casa e la nuova epoca l'aveva conquistato subito.

Amava la tecnologia, i computer, internet e soprattutto il cinema perché, grazie al grande schermo, aveva potuto, finalmente, rivedere l'alba.

Viveva solo, non aveva creato nessun suo simile e trascorreva la sua vita gioendo delle piccole cose che gli capitavano.

Aveva trovato la pace interiore e aveva trovato un compromesso con la sua natura vampiresca.

Uccideva per nutrirsi, ma le sue vittime erano solo briganti e criminali, persone malvagie che danneggiavano la società.

Ad un certo punto, prima di svoltare nella via in cui abitava, si bloccò.

Sentì nell'aria uno strano profumo, un profumo diverso, che però lui conosceva, un profumo di morte antica e di sofferenza.

Harry, allora, lo seguì e seguendolo giunse, attraverso strade tortuose e deserte, in uno dei quartieri più poveri della città.

Si fermò davanti ad una cancellata di ferro, coperta di rampicanti che cingeva un ampio cortile incolto.

Oltre gli alberi vide una vecchia casa scura, con la vernice che si staccava e le ringhiere di ferro incrostate di ruggine arancione.

Pareva una casa in rovina, le grandi finestre vuote guardavano su ciò che doveva essere stato un malinconico grappolo di tetti bassi, una drogheria sull'angolo, un piccolo bar.

Il vasto, scuro terreno proteggeva la casa da tutto questo ed Harry dovette procedere di alcuni passi prima di distinguere, attraverso i densi rami degli alberi, un debole alone di luce in una delle finestre del primo piano.

Harry scavalcò agevolmente la vecchia cancellata, si lasciò cadere nel giardino e salì silenziosamente sulla lunga veranda della facciata.

La vista che gli si offrì, quando strisciò fino a una delle alte portefinestre, era davvero stupefacente, perché, nonostante il caldo di quella sera afosa, quando solo la veranda, persino con le sue assi deformate e rotte, avrebbe potuto essere l'unico posto tollerabile per un uomo, un fuoco ardeva nel caminetto del salotto e tutte le finestre erano chiuse.

Un uomo sedeva accanto a quel fuoco, sollevando contro la grata rovente i piedi calzati di pantofole e chiudendo continuamente con le dita tremanti i risvolti di una logora vestaglia azzurra.

Harry spalancò gli occhi e studiò quell'individuo che rabbrividiva, con la testa abbassata, i cui capelli sporchi e stopposi gli nascondevano il viso.

Avrebbe voluto togliere la polvere dal vetro della finestra in modo da verificare il suo sospetto, ma ormai il sospetto era certezza....quell'uomo era un vampiro!

Ad un certo punto la creatura si voltò ed Harry si sentì mancare...era Louis...

Ho ripubblicato la Fiaba Larry " Non aprire quella porta " ispirata a Barbablù 💚💙

Vampiri ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora