CAPITOLO 4.

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Uscii da casa di Beatrice correndo, avevo già il fiatone. I ragazzi mi guardavano perplessi, ma in quel momento non poteva importarmene di meno. Avevo troppa paura. In meno di dieci minuti arrivai a casa; non c'era nessuno. Salii le scale velocemente, arrivai in camera mia e mi chiusi dentro. Mi intrufolai sotto le coperte, con tutto il trucco sbavato e ancora il vestito indosso. Cercai di fare ordine nella mia testa che era in quel momento affollata dai mille pensieri. Non ci potevo credere. Non ci volevo credere. Sobbalzai quando sentii il rumore della vibrazione del mio telefono. Chiusi gli occhi e strinsi la testa tra le mani. Alla fine mi addormentai, sognando Daniel che mi tastava il corpo.

Mi svegliai a causa della luce del sole. Feci fatica ad aprire gli occhi; bruciavano a causa delle lacrime. Sobbalzai quando sentii qualcuno respirare.

-Cosa ci fai qui?- guardai il mio amico incredula. Teo era seduto sul bordo del letto; aveva un aspetto terribile.

-Ti ho cercato per tutto il tempo. Beatrice dice che non ti ha visto per tutta la sera.- lo guardai sbigottito. Perché aveva mentito Beatrice? Perché non aveva raccontato a Teo la verità? Come aveva potuto!

-Credo di aver bevuto troppo ieri, così ho preferito andarmene. Non volevo disturbarti.- mentii, e subito mi sentii in colpa per quella bugia. Teo mi guardò torvo.

-Lo sai che non mi disturbi mai. Comunque sia ti ho vista ballare con quell'idiota di Daniel. Ti ha dato fastidio per caso?- rabbrividii sentendo pronunciare il suo nome. Trattenni a stento le lacrime.

-No, certo che no. Figurati.- feci un sorriso falso, cercando di essere convincibile. E ci riuscii, perché Teo annuì soddisfatto.

Si distese nel letto a fianco a me, e portò le braccia dietro la testa. Poi volse il suo sguardo verso di me.

-Cosa facciamo oggi? E' domenica.-

-Non lo so, non ho molta voglia di uscire. Penso che me ne starò a casa.- non ero ancora pronta ad uscire, non dopo quello che era successo ieri sera. Come mi sarei dovuta comportare? Avrei dovuto dirlo a qualcuno?

-Dai, oggi è una bella giornata! Usciamo, chiamo anche Bea.- fece per prendere il cellulare dalla tasca, ma lo bloccai.

-No! Non chiamarla, non mi va. Preferisco stare sola con te.- Teo mi osservò stranito, ma non fece domande.

-Ieri ho passato un po' di tempo con Laura..- iniziò Teo.

-Davvero?- quell'affermazione mi stupì e non poco.

-Si, penso che usciremo di nuovo insieme.- rispose quasi in un sussurro. Capii che non voleva veramente farmi quella confessione, così decisi di cambiare discorso.

-Sai Teo, potremmo andare al cinema più tardi magari.-

-Certo, ottima idea! Vorrei vedere quel nuovo film sugli zombie.- risi quando i suoi occhi si illuminarono.

-E va bene, lo faccio solo per te. In altre circostanze avrei detto di no.- Teo sbuffò.

-Ma dai, come fanno a non piacerti gli zombie! Piacciono a tutti!- decisi di non commentare a quell'affermazione ridicola. E la conversazione finì lì.

Teo se ne andò qualche ora prima del nostro appuntamento, si fa per dire. Doveva cambiarsi e io avevo bisogno di farmi una doccia, anche se avrei preferito mille volte stare in sua compagnia o quella di chiunque altro, piuttosto che in compagnia dei miei pensieri, che non finivano di tormentarmi. Rabbrividii quando mi toccai il collo, che Daniel aveva morso. Mi scesero delle lacrime, che asciugai velocemente. Dovevo solo dimenticare, non doveva essere poi così difficile. Il suono del campanello mi riportò alla realtà. Andai ad aprire velocemente la porta.

-Sei pronta? Non vedo l'ora!- risi.

-Si, sono pronta. Andiamo.- chiusi la porta alla mie spalle, ed io e Teo ci incamminammo.

Una volta arrivati al cinema, Teo andò a fare la fila, mentre io guardavo le locandine degli altri film.

-Ciao.- sobbalzai al suono di quella voce così familiare. No, ti prego..

Mi girai molto lentamente, e subito incrociai gli occhi di Marco, ma poi i miei ricaddero sulla sua mano, che era incrociata con quella di qualcun'altra.

-Ciao Vale.- Oddio. Beatrice. Sentii montarmi la rabbia dentro. La mia migliore amica mi aveva tradito, nonostante sapesse tutto e avesse visto con i suoi stessi occhi. Come aveva potuto!

Non le risposi, e per fortuna Teo arrivò con i biglietti oltre che due buste di patatine.

-Ehi Bea, che sorpresa! Ciao, Marco.- Teo li guardò perplessi. Già. -Cosa ci fate qui, voi due? Insieme?- insistette.

Beatrice arrossì. Io invece, sentivo lo sguardo di Marco addosso, ma decisi di concentrarmi sulla mia amica. Che cavolo voleva?

-Siamo venuti a vedere quel film sugli zombie..- iniziò Beatrice.

-Ma dai, anche io e Valentina vogliamo vedere lo stesso film!-

-Vuoi vedere lo stesso film.- mi affrettai a correggerlo. Teo mi ignorò. Sbuffai. Che situazione di merda.

-Fantastico, allora andiamo a vederlo tutti insieme.- Trucidai Marco con lo sguardo. Si erano per caso dimenticato che il suo amico aveva provato a violentarmi la notte prima? Sia lui che la mia migliore amica parvero indifferenti a quel piccolo dettaglio!

Comunque sia non commentai, e ci dirigemmo nella sala numero 1. Dopo venti minuti di film, decisi che non ne potevo più. Mi alzai, senza dare spiegazioni, e mi diressi fuori la sala. Stavo per entrare in bagno, quando una mano mi bloccò il braccio. Mi girai di scatto; era Marco.

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