CAPITOLO 14.

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Il pomeriggio lo passai a fare spese con Jennifer e Samantha. Jennifer mi raccontò tutta la sua vita in meno di mezz'ora; aveva avuto una relazione lunga tre anni e mezzo con un ragazzo di nome Tancredi.

Si, proprio così. Tancredi.

Alla fine si lasciarono a causa di impegni vari che non li permetteva di vedersi.

"È una relazione aperta la nostra"  così disse.

Poi arrivò il turno di Samantha; a quanto pare i suoi genitori si erano separati quando lei aveva solamente dodici anni, e sua madre si era risposata con un altro uomo.

Insomma, sembrava una seduta dallo psicologo più che un'uscita tra amiche.

-Mi piace molto la gonna che ti sei comprata Vale- affermò Samantha, frugando nei sacchetti in cerca della gonna.

-Anche a me- risposi entusiasta.

-Magari stasera potremmo andare in un locale a bere qualcosa, e poi tutte a dormire da me- guardò Jennifer speranzosa.

Jennifer arrossì leggermente, e si concesse qualche minuto prima di dare conferma.

-Ho scritto a mia madre, appena mi risponde vi faccio sapere- tirò le chiavi della macchina fuori dalla borsa, con un sorriso smagliante in viso.

Del resto si era appena presa la patente.

-Bene, mia madre ha confermato. Posso restare a dormire da te Sam-

-Perfetto allora!- squittì la mia amica battendo le mani. Risi al suo modo di fare da bambina; era un aspetto di lei che adoravo.

-Ma guarda chi si vede!- urlò una voce alquanto familiare da lontano.

Io e le mie due amiche ci girammo e vedemmo in lontananza Derek, Marco, Daniel e... Teo.

Chiusi gli occhi in due fessure e fulminai il mio amico con lo sguardo.

Teo cercò di evitare il mio sguardo quando avanzò verso di noi. Ma sapeva perfettamente che ero incazzata nera. 

-Che fai, mi segui?- Samantha si rivolse a Derek, ovviamente.

Stava decisamente nascendo qualcosa tra loro, e non ero sicura che la cosa mi andasse a genio. Derek e Marco erano amici, e se Marco era un "bad boy" come dicevano tutti, allora lo doveva essere anche il nostro Mr. Fascino.

E forse, dopotutto, lo era anche Teo.

-O forse sei tu a seguire me- rispose Derek muovendo le sopracciglia con fare ammiccante. Risi per il modo in cui cercava di attirare l'attenzione di Samantha.

-Cosa stavate facendo belle fanciulle?- chiese Daniel, circondando con un braccio il collo di Marco, il quale lo guardò torvo.

-Abbiamo fatto spese- sussurrò Jennifer, leggermente imbarazzata.

Daniel la squadrò dalla testa ai piedi senza pudore, poi le rivolse un sorriso smagliante.

Ora che lo osservavo bene, sembrava un angelo, con quegli occhi blu e i capelli biondo platino.

-Cosa ti sei comprata?- mi chiese Marco senza mezzi termini. Arrossii quando vidi tutti gli occhi puntati su di me.

Era una situazione maledettamente imbarazzante.
Insomma, da quando in qua io e Marco Longhini ci parlavamo? Era già tanto se ci eravamo incontrati ogni tanto sulle scale durante l'intervallo.

Quando Sam vide che non risposi, lo fece lei per me.
Marco mi guardò intensamente dopo aver scrutato la gonna striminzita che mi ero appena comprata; mi sentii ardere la pelle.

Perché mi faceva quell'effetto?

-E quando avresti intenzione di metterla scusa?- Teo fece una smorfia, alquanto disgustato.

-Fatti gli affari tuoi- ribattei inacidita. Teo mi guardò con aria di supplica, ma stavolta non cedetti. Mi aveva preso in giro abbastanza per quanto mi riguardava.

-Ragazze, ricordatevi che domani andiamo a giocare a beach volley con la classe- cambiò prontamente discorso Jennifer, e la ringraziai mentalmente per questo.

-Davvero?- esclamammo io e Samantha, del tutto all'oscuro di quanto ci aveva appena riferito Jennifer.

-Si, l'ha deciso il prof di educazione fisica. Ricordatevi di portare pantaloncini e canottiera, e i soldi ovviamente. Sono cinque euro a testa- continuò tutto d'un fiato.

Memorizzai quelle informazioni, pensando al fatto che avrei dovuto prendere i pantaloncini di mio fratello, dato che non ne avevo un paio.

-Beach volley? Pollastrelle mezze nude? Cazzo, voglio esserci- Derek aveva l'aria di uno che era appena passato per il Paradiso, e poi tornato sul mondo terreno.

-A che ora?- continuò Daniel.

-Noi saremo lì alle quattro-

-Perfetto, luogo?- insistette lui.

-Avete presente il Rab?-

Spalancai gli occhi quando la sentii nominare quel locale infernale, e mi voltai istintivamente verso Marco, che mi rivolse un sorriso beffardo.

Evidentemente stavamo pensando la stessa identica cosa.

-Più che presente- sussurrò Marco.

-Bene, un po' più avanti trovate una palestra. Non dovrebbe essere difficile, ha un'insegna enorme di colore verde. Noi saremo lì- concluse Jennifer.

Per un attimo mi venne l'istinto omicida che cercai di reprimere.

-Ci saremo-

Ovviamente a rispondere fu Marco.

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