La presa di Marco sul mio braccio era salda. Lo guardai sorpresa, ma anche spaventata. I suoi occhi erano fermi su di me, il suo sguardo sembrava penetrarmi. Mi sentii come spaesata per una frazione di secondi, dopodiché ritornai in me.
-Che vuoi?- scrollai il braccio; ma non mollava la presa. Iniziai a sentire una leggera pressione, il dolore al braccio aumentò, il che mi fece irrigidire. E Marco parve accorgersene, perché subito allentò la presa.
-Stai bene?- chiese in un sussurro. Spalancai la bocca e gli occhi mi si inumidirono immediatamente a quella domanda. Voltai la faccia, non riuscivo a guardarlo, ma trovai comunque il coraggio di parlare.
-Si, sto bene.- mentii.
-Dimmi la verità.- ringhiò. Mi stupii del suo tono aggressivo. A dire il vero, mi capitò spesso di origliare alcune ragazze a scuola che parlavano di lui, e mostravano proprio quest'aspetto del suo carattere. Marco era un ragazzo aggressivo, lo pensavano tutti.
E a lui cosa importava?
-Ho detto che sto bene Marco, grazie.- subito mi infastidii, ma ripensando alla sera prima, capii che non era l'atteggiamento adatto. In fin dei conti, Marco mi ha aiutato a scappare dal suo amico. Mancava poco e...
-Non so perché Daniel si è comportato in quel modo, si vede che non era lucido ieri sera. Non lo farebbe mai.- sembrò quasi che stesse cercando di convincere se stesso.
-Non ha importanza, davvero.- Altra bugia.
-Si che lo è. Avrebbe potuto farti del male.- E diede un pugno sul muro. Sussultai a quello sbalzo d'ira. Mi guardai subito intorno per assicurarmi che nessuno ci vedesse, e per fortuna fu proprio così.
-Marco, smettila. Non so che ti prende, non ti conosco nemmeno.- Ed era vero. In fin dei conti, io e lui non avevamo mai avuto una vera e propria conversazione in tutti quegli anni.
-Comunque sia, ti ringrazio di avermi aiutato.- Proseguii, perché mi sentii alquanto scortese per quanto avevo detto. Lo sguardo di Marco si addolcì, i lineamenti del suo volto parvero rilassarsi.
-Non ti toccherà più.- Affermò deciso, dopodiché rientrò nella sala. Mi appoggiai contro la parete, e feci un lungo respiro. Accidenti. Ci volle un po' di tempo prima che mi riprendessi. Alla fine andai in bagno, mi sciacquai la faccia e ritornai dagli altri. Ripresi il mio posto di fianco a Teo, che stava sgranocchiando delle patatine.
-Ma quanto ci hai messo? Ti sei persa la parte migliore!- mi sussurrò nell'orecchio. Non distolsi lo sguardo dallo schermo, altrimenti avrebbe capito che c'era qualcosa che non andava.
-Scusami, ho avuto un problema lì sotto.- mentii.
-Problemi di donne, allora.- Teo ridacchiò e io lo seguii.
Cercai per tutto il tempo di non girarmi a guardare Marco, che era seduto di fianco a me. Ero certa che mi stesse osservando; il suo sguardo mi bruciava la pelle. Perché tutt'a un tratto mi faceva quell'effetto? Perché mi sentivo tremendamente in colpa per non averlo ringraziato abbastanza? Mi convinsi che forse una sbirciata non avrebbe fatto male a nessuno. Se mi fossi girata e lui mi stesse guardando, gli avrei sussurrato un grazie, o qualsiasi cosa, purché mi facesse sentire meglio. Ma l'avrei fatto. Quando mi girai però, i suoi occhi non erano più rivolti verso di me. Stava baciando Beatrice. Così mi affrettai a spostare l'attenzione di nuovo sul film. Che sciocca che ero a pensare che ce l'avesse con me per qualche strano motivo. In fin dei conti, perché avrebbe dovuto?
Quando il film finì, ci fermammo per qualche minuto fuori per decidere come tornare a casa. Io abitavo più distante rispetto a Beatrice e Teo. Anche se sapevo benissimo che il mio amico non mi avrebbe mai lasciata tornare a casa da sola.
-Dove abiti Valentina?- chiese Marco. Decisi di ignorarlo,e così rispose Teo al posto mio.
-Abita vicino al supermercato.-
-Perfetto, allora ti accompagno io. Abito anche io da quelle parti.- rispose risoluto. Sussultai, e Beatrice mi seguì.
-Ad essere sincera, non mi pare proprio il caso.- lui mi fulminò con lo sguardo. Stava veramente iniziando ad irritarmi quel ragazzo, e lo conoscevo a stento.
-Io la trovo un'idea splendida invece. Io accompagno a casa Beatrice, e Marco accompagnerà te.- a volte Teo si comportava mio padre. Sapevo benissimo che il suo scopo era quello di proteggermi, ma a volte non mi toglieva il respiro. Comunque sia non seppi come ribattere, e mi incamminai in silenzio, seguita da Marco.
Nessuno parlò durante il tragitto, solo quando arrivammo davanti casa mia Marco aprì bocca.
-E così abiti qui?- lo vidi sorridere.
-Si, esatto.-
-Vivi con tuo padre e tuo fratello, giusto?- Lo guardai sbigottita. Come faceva a saperlo?
-Si, è così. Comunque sia devo proprio andare, si è fatto tardi.- Marco annuì. -Grazie di avermi accompagnata.- continuai, camminando all'indietro. Non vedevo l'ora di allontanarmi dal quel ragazzo, che non aveva fatto altro che stupirmi per tutta la sera. Cosa voleva da me? Perché all'improvviso parve accorgersi della mia presenza? Non avevo bisogno della sua pietà. E così decisi di dirglielo.
-Senti Marco, se stai cercando di essere gentile con me solo perché ti faccio pena dopo quello che è successo, risparmiati. Non ho bisogno di te, né di chiunque altro. Quindi smettila per favore.- dissi tutto d'un fiato, e risultai più arrogante di quanto volessi veramente.
Marco si irrigidì al suono di quelle parole, strinse i pugni e serrò le labbra. Mi spaventai un po'. Pensai che stesse per venire verso di me, quando invece si arrestò, e dopo qualche secondo prese e se ne andò di fretta e furia.
Oddio, che giornata.
Quando entrai in casa, vidi mio padre dormire sul divano con un lenzuolino addosso. Mi ero dimenticata di fargli il letto quella sera, e questa volta era tornato a casa prima di me. Decisi di non svegliarlo e mi diressi in camera mia. Mi intrufolai nel letto e accarezzai mio fratello. Capitava spesso che avesse gli incubi, così preferiva dormire con me, piuttosto che dormire solo. Evidentemente la mia presenza lo tranquillizzava.
Chiusi gli occhi, e sognai un ragazzo misterioso dalle mani grandi.
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Turn me on
FanfictionValentina e Marco hanno 18 anni, frequentano la stessa scuola e le stesse persone, ma senza mai essersi rivolti la parola. Entrambi con un passato difficile alle spalle, si cureranno le ferite a vicenda. Dopo quella sera tutto è cambiato. Dopo quel...