CAPITOLO 8.

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La settimana passò velocemente; Marco non l'avevo più visto dopo quel giorno. Io e Teo uscivamo sempre insieme, ma di Beatrice non avevo più notizie. In compenso però avevo stretto amicizia con Samantha. Quel venerdì sera decise di invitare me e Teo a bere qualcosa in un locale che non avevo mai visto prima d'ora: il Rab. Arrivai cinque minuti in anticipo, come sempre d'altronde. Odiavo essere in ritardo. Faceva piuttosto freddo, così mi misi a camminare avanti e indietro, cercando di scacciare l'ansia. Come avevo già detto, uscivo raramente la sera. E dopo il giorno della festa, la voglia era scomparsa del tutto.

-Scusami , hai una sigaretta?-

Un ragazzo alto, con i capelli scuri, gli occhi azzurri e lo sguardo decisamente accattivante, mi fissava dall'alto.

-Mi dispiace non fumo.- Sussurrai intimidita.

-Peccato.- fece un sorrisetto arrogante. Dopodiché tirò fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca del cappotto, e se ne portò una alla bocca. Lo guardai stupefatta. Stavo per controbattere quando vidi Teo in lontananza. E non era solo. Era con Laura.

-Eccoci, scusa il ritardo Vale.- disse il mio amico, baciandomi una guancia. Il suo sguardo si incupì quando vide la figura dell'altro maschio. Il ragazzo misterioso lo fissò intensamente per una frazione di secondi. Poi se ne andò.

-Ma chi era quello?- mi chiese Laura appena lo vide allontanarsi. Mi strinsi nelle spalle. Non ne avevo la più pallida idea.

-Allora manca solamente Samantha.- osservò Teo.

-Eccomi, sono qui! Scusate il ritardo.- Sam corse verso di noi, scuotendo una mano. Trattenni un sorriso. Trovavo i suoi modi di fare alquanto divertenti. Era una ragazza semplice e spontanea, ed era proprio questo a piacermi di lei.

-Entriamo forza!- continuò esaltata. Annuimmo tutti e tre,ed entrammo nel Rab. Subito l'odore dell'alcol e del fumo mi penetrò le narici. Sventolai una mano davanti alla faccia, cercando di fare aria.

-Volete iniziare subito a bere qualcosa?- chiese Teo, alzando la voce a causa della musica. Laura scosse la testa e io la assecondai.

-No, non ancora.- urlò Laura, avvicinandosi al suo orecchio. Teo annuì.

Samantha intanto mi tirava per un braccio, pregandomi di andare a ballare con lei. Ero troppo timida per ballare in pubblico, ma in quel caso c'era fin troppa gente sulla pista, quindi nessuno avrebbe notato la mia goffaggine. Mi lasciai guidare da Samantha, lasciando Teo e Laura da soli. Ero ancora perplessa del fatto che Teo l'avesse portata con noi quella sera. C'era sicuramente qualcosa sotto, e io avevo intenzione di scoprirlo.

-Balliamo!- urlò Samantha, iniziando a dimenare i fianchi. Sorrisi per la sua audacia, e la imitai nei movimenti. Anche se lei era più brava. La musica era davvero coinvolgente; il dj doveva essere proprio bravo.

-Quant'è bello il dj!- sentii urlare una ragazza che era dietro di me. Mi sporsi cercando di vedere il palco, se così si poteva definire. Accidenti, non vedevo niente. Cercai di trascinare Samantha più vicino, verso il palco, quando sentii una leggera pressione sui fianchi.

Due mani grandi mi circondarono in vita, e mi strinsero forte. Samantha si staccò da me e alzò i pollici in alto. Mi girai di scatto, e sussultai quando vidi Daniel.

-Ciao Vale.- si avvicinò per sussurrarmi all'orecchio. Rabbrividii. Cercai di staccarmi da lui, ma era troppo forte.

-Ascoltami, mi dispiace davvero tanto per quella sera. Non era mia intenzione davvero, semplicemente non ero in me.- mi guardò supplicante, e subito mi sciolsi. Non seppi perché, ma gli credei.

-Io..penso di crederti.- balbettai. I suoi occhi si illuminarono.

-Davvero? Scusami ancora Vale. Ci sono cose che tu non sai.- scorsi una punta di dolore nella sua voce. Aggrottai la fronte. Cosa voleva dire?

Daniel scosse la testa, mollò la presa dai miei fianchi, e fece un passo indietro. Fui grata di quella distanza.

-Non ha importanza Daniel, ti ho perdonato.- gli sorrisi debolmente. Lui ricambiò.

-Va bene, grazie. Adesso devo sbrigare delle cose. Spero di rivederti più tardi.- e se ne andò.

Subito mi misi a cercare nella folla qualche volto familiare, mi sentivo tremendamente fuori luogo. Notai con sollievo che Teo e Laura erano seduti al bar, bevendo e chiacchierando. Lei stava ridendo sicuramente per qualche stupida battuta del mio amico. Lui arrossì.

A tagliarmi la strada fu Samantha, la quale teneva per mano un ragazzo. Sussultai quando vidi che era il ragazzo di prima.

-Sam!- urlai, inseguendola. Lei si girò verso di me e mi rivolse un sorriso malizioso.

-Vado un attimo a farmi un giro con Derek.- fece un risolino, portandosi la mano alla bocca. Sgranai gli occhi, imbarazzata. Lui parve accorgersi di me e mi fece un occhiolino.

-Okay.- replicai, incapace di dire altro. I due se ne andarono, lasciandomi sola. Li seguii con lo sguardo. Stavano entrando nel...bagno delle donne?

Ah.

Scossi la testa, evitando di pensarci a lungo. Mi sedetti di fianco a Teo. Notai con mia sorpresa che era diventato piuttosto serio.

-Forse è meglio se ce ne andiamo.- disse Teo.

-No dai, restiamo un altro po'. Mi sto divertendo!- lo supplicò Laura. Teo sospirò, guardando oltre il corpo della sua ragazza – se così si poteva definire- e si irrigidì. Mi sporsi in avanti, appoggiandogli le mani sulle spalle, cercando di capire chi stesse fissando. Sobbalzai quando vidi un Marco minaccioso venirci incontro. Con lui c'erano altri due ragazzi che non conoscevo.

-Guarda chi si vede.- Marco mi fulminò con lo sguardo. Ma poi la sua attenzione passò verso il mio amico.

-Hai fatto quello che ti ho chiesto?- Teo strinse la mascella.

-No, non ancora. Non ne ho avuto modo.- ribatté acido.

-Non me ne frega un cazzo. Devi portare a termine il tuo compito.- rispose Marco, sbattendo una mano sul tavolo. Laura lo guardò sbigottita.

-Non giocare con me Matteo.- gli si avvicinò pericolosamente, ma per fortuna non lo toccò.

-Di che sta parlando?- chiesi in un sussurro, cercando di decifrare la sua espressione, che era decisamente indecifrabile.

-Tu stanne fuori.- mi zittì Marco. Mi tremò il labbro per il modo in cui me lo disse. E mi rimproverai mentalmente per apparire sempre così debole.

-Ne abbiamo già parlato Valentina.- Sospirò lui, passandosi una mano tra i capelli, evidentemente frustato. Teo mi guardò sconcertato. Oddio.

-Che cazzo vuoi da lei?- Il mio amico urlò, alzandosi di scatto. Marco gli andò vicino. Lui era leggermente più alto e più muscoloso. Ma anche Teo non era da meno.

-Marco niente scenate in pubblico.- Uno dei suoi amici gli poggiò una mano sulla spalla, che lui scrollò infastidito.

-Andiamocene amico.- Tentò l'altro. Marco mi lanciò un'occhiata un'ultima volta.

-Ricordati quello che ti ho detto.- disse a Teo, prima di sparire nella folla.



Salve a tutti! Mi dispiace non essermi mai presentata. Ho deciso di scrivere una storia qui su wattpad per la prima volta. Spero vi piaccia. Fatemi sapere! 

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