-Perfetto, direi che non manca niente-
Samantha girovagava nella stanza, buttando oggetti e vestiti nell'armadio, come per fare ordine. Mise un'ampia coperta per terra, appoggiandoci sopra pacchetti di patatine e bottiglie di coca-cola e fanta.
-Che film guardiamo?- chiese Jennifer addentando una patatina al formaggio.
Presi posto sulla coperta, mettendomi comoda. Jennifer si posizionò di fianco a me, seguita da Samantha.
-Avete mai visto Orange is the New Black?-
Adoravo quella serie; passavo le ore davanti al computer a guardarmi gli episodi. Quando non avevo niente da studiare, chiaro.
Molto meglio che farsi una vita sociale. Teo e Beatrice erano più che sufficienti per me, anche se quest'ultima mi aveva abbandonata di colpo. Pensare alla mia amica, e a come la nostra amicizia si fosse frantumata nel giro di poche settimane, mi spezzò il cuore.
-No, che film è?- la voce squillante di Sam mi riportò alla realtà.
-Non è un film, è una serie televisiva. Parla di prigioniere e della loro vita...-
-Ah si, ho capito di cosa stai parlando. In pratica sono lesbiche che scopano in prigione- finì di spiegare Jennifer.
-Beh, non è proprio così; c'è molto altro dietro...-
-Si, si ho capito. Già mi piace. Guardiamolo- Samantha fece un gesto della mano risoluto, e collegò il computer al televisore.
Mi sentii elettrizzata a guardare la prima stagione di nuovo, già essendo a conoscenza di quello che succede nella serie. Ti aiuta a osservare le cose in maniera diversa. Con saggezza, ecco il termine adatto.
Il giorno dopo mi sveglia tutta raggrinzita; dormire sul pavimento non era il massimo. Alla fine io e le ragazze ci guardammo metà della prima stagione, e ci addormentammo all'incirca alle quattro del mattino. La mattinata a scuola passò velocemente, poi io e i miei compagni di classe ci radunammo in cortile in attesa del prof. di ginnastica. A quanto pare, saremmo andati al Palauno, a giocare a beach volley.
Ero alquanto agitata, mi sudavano addirittura le mani.
Sapere che sarebbe venuto Marco a guardarci giocare mi rese euforica ma allo stesso tempo maledettamente in ansia.
Non che mi piacesse l'idea di incontrarlo in quelle circostanze, sia chiaro. Ma una parte di me, quella irrazionale, era assolutamente eccitata all'idea.
-Eccomi, scusate il ritardo ragazzi. Ci siete tutti? Pronti ad andare?-
Il mio professore di educazione fisica era un uomo giovane e alla mano. Si vedeva che gli piaceva il suo lavoro e con lui si era instaurato un bel rapporto. Si poteva parlare di tutto con lui, e questo gli regalava un punto a suo favore.
-Si prof, siamo pronti- rispose Laura. Mi girai verso di lei e i nostri sguardi si incrociarono. Per la prima volta dopo diversi anni, mi rivolse un sorriso amichevole che ricambiai prontamente.
-Perfetto, andiamo allora-
Ci incamminammo verso la metro.
Il Palauno era una palestra immensa, con vari campi da beach volley, sia dentro che fuori. Un gruppo di ragazzi era seduto al bar, e subito mi agitai pensando che fossero Marco e i ragazzi. Ma poi mi rilassai vedendo che non erano loro.
Samantha sbraitò.
-Non sono venuti- mi sussurrò all'orecchio, facendomi venire i brividi.
-E allora che te ne importa?-
-Beh, devo ammettere che Daniel è proprio carino-
-Lo sapevo che ti piaceva!- urlò Sam, lanciandosi su Jennifer e facendola cadere di proposito sulla sabbia.
-Bene ragazzi, venite qui!- urlò il prof sedendosi sulla panchina.
-Allora, adesso decideremo le squadre che andranno a sfidarsi.- prese un foglio di carta e iniziò a scarabocchiarci qualcosa sopra.
-Dunque, Tre donne e una mazza si sfideranno contro i Falchi.-
Ah si, dimenticavo. La nostra classe si era divisa in quattro squadre. La mia si chiamava Le Bestie, ma andava pronunciato con la H.
Poi c'erano i Falchi, Tre donne e una mazza – la mazza in questo caso era Simone-, Las Divinas, Le più belle, e infine vi erano Le Dolce nere.
O perlomeno così si ostinava a chiamarle il prof. in realtà le ragazze si erano chiamate semplicemente Nere.
-Poi, le Bestie si sfidano con Las Divinas. Mentre Le più belle giocano contro Le Dolce Nere.-
-Prof, per l'ultima volta, ci chiamiamo Nere!- urlò Laura esasperata, provocando risate da tutti.
-Si, quello che è. Forza, iniziamo!-
Dovetti ammettere che fu piuttosto divertente giocare a beach volley, il tempo passò talmente velocemente che neanche mi accorsi che si fecero le 7 p.m.
Il gruppo di ragazzi seduti al bar si unì a noi sparpagliandosi tra le squadre. A noi era capitato Francesco, un ragazzo molto carino e timido.
Mi arrivò una pallonata in faccia, che mi fece finire la sabbia negli occhi, e cadere a terra come sacco di patate. Francesco mi aiutò a rialzarmi, e si offrì di soffiarmi negli occhi per togliere la sabbia.
-Soffia ancora un po'- lo pregai, e cercai di aprire gli occhi meglio che potevo.
-Così va bene?-
-No...-
-Che cazzo stai facendo?- sobbalzai al suono di quella voce. Marco era alle nostre spalle, con sguardo assassino e le mani chiuse a pugno lungo i fianchi.
Feci una smorfia a quella vista, e mi concentrai di nuovo su Francesco.
-Continua a soffiare...- mi uscì una voce infantile, ma non me ne importava. Quella maledetta sabbia. Che dolore.
-Emh... magari può continuare il tuo ragazzo-
-Non stiamo insieme, Fra-
-Si grazie tante Fra, ci penso io adesso- Marco imitò la mia voce. Francesco scappò come un agnellino.
Marco si avvicinò a me, mi tolse le mani dalla faccia e appoggiò le sue, e iniziò a soffiare delicatamente. Il suo alito sapeva di menta, e subito mi scosse i sensi.
-Va meglio?- sussurrò concentrato sulla mia espressione. Io annuii, e ben presto mi accorsi che avevo gli occhi di tutti puntati su di me.
O meglio ancora, su di noi.
-Forza, giochiamo- disse Marco e non mi accorsi che indossava dei pantaloncini da basket ed era scalzo.
Avvampai alla vista delle sue gambe muscolose.
-Giocate anche voi?- gli chiesi spaesata.
Marco mi rivolse un sorriso malizioso.
-Non è stato difficile convincere il prof-
Detto ciò si posizionò di fianco a me, e si piegò sulle ginocchia, pronto a ricevere la palla.
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Buonasera! scusate tanto la mia assenza ma ho avuto troppo da studiare,
fatemi sapere cosa ne pensate del nuovo capitolo!
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Turn me on
FanfictionValentina e Marco hanno 18 anni, frequentano la stessa scuola e le stesse persone, ma senza mai essersi rivolti la parola. Entrambi con un passato difficile alle spalle, si cureranno le ferite a vicenda. Dopo quella sera tutto è cambiato. Dopo quel...