CAPITOLO 12.

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La giornata sembrò non finire mai. Ero seduta di fianco a Simone, il quale aveva la testa poggiata sul banco e gli occhi chiusi. Mi chiesi se stesse dormendo realmente.

Il professore di fisica non la smetteva di parlare e quando prendeva una pausa per assicurarsi che avessimo capito tutto, io annuivo. La verità era che dopo due minuti dall'inizio della lezione, avevo smesso di ascoltarlo.

Mancavano dieci minuti alla due, e presto avremmo incontrato Derek. Anche se Samantha non ne era a conoscenza.

-Vale che programmi hai per oggi?- mi bisbigliò Samantha, sporgendosi sul banco. Era seduta dietro di me, e di fianco a lei c'era Jennifer, una ragazza dalla carnagione scura e i lineamenti asiatici.

-Nessuno, e tu?- iniziai a mordicchiare la penna, dondolandomi avanti e indietro, senza mai staccare gli occhi dalla lavagna.

-Ti va di andare a fare shopping?- gli occhi le si illuminarono, e mi venne da sorridere.

-Certo, perché no-

-Fantastico!- Squittì la mia amica, poi si rivolse a Jennifer. -Ehi Jenni, ti andrebbe di venire con noi?-

-Certo, sarebbe divertente-

Le rivolsi un sorriso caloroso. Sembrava così dolce.

Mi sentii soddisfatta, perché stavo facendo nuove amicizie. Fino a qualche mese fa per me esistevano solo Teo e Beatrice. Ed io dipendevo soprattutto da quest'ultima. Era lei l'anima della festa, io la noiosa. Non che partecipassimo mai a delle feste, sia chiaro. Adesso che avevo perso lei, mi restava solo Teo, e mi chiesi quanto potessi fidarmi di lui.

Finalmente la campanella suonò, e io e miei compagni ci precipitammo fuori dalla classe, scendendo velocemente le scale. Mi affiancai a Samantha, e per poco non le venne un infarto quando vide Derek appoggiato al cancello della scuola. Come al solito, aveva un look impeccabile. Col giubbotto nero di pelle e gli occhiali da sole, aveva proprio l'aria del Mr. Fascino.

-Oddio, guarda chi c'è!- spalancò gli occhi Sam, stringendomi il braccio. Per essere così minuta, aveva davvero una grande forza nelle mani.

-Come mai è qui?- mi finsi impanicata quanto lei. Lei scosse la testa e prese ad annusarsi la maglietta.

-Cosa stai facendo, Sam?- la derisi. Quella mora dagli occhietti piccoli mi fulminò con lo sguardo.

-Ti voglio ricordare che abbiamo avuto due ore di educazione fisica oggi. Sono un disastro. Il trucco è sbavato, i capelli sono scompigliati e come se non bastasse- indicò le sue scarpe -ho le nike fucsia!- urlò decisamente arrabbiata.

Okay, non l'avevo immaginata così la scena. Che stupida che ero a non averla avvisata. Avrei dovuto pensarci prima, d'altronde sapevo perfettamente come funzionava il mondo femminile.

Ma ora non avevamo tempo, e dovevo sistemare il casino che avevo combinato.

-Fidati, a Derek non importa come sei conciata. Potresti essere anche l'esemplare più brutto di questo mondo, l'importante è che hai un buco dove possa infilare...beh sai cosa intendo-

Mi venne la pelle d'oca al suono di quella voce. Mi girai di scatto, e incontrai gli occhi col caramello di Marco. Gli si formò un ghigno sulle labbra, quando vide la mia espressione sconcertata. Strinsi la bocca in una linea sottile, e chiusi le mani a pugno.

-Scusami, ma penso che tu abbia appena descritto te stesso- gli risposi acidamente. Marco serrò la mascella, facendosi improvvisamente serio.

-Biscottino, non ti conviene...-

-Scusate, potreste un attimo concentrarvi su di me?- ci implorò Samantha. Feci dei respiri profondi, e rivolsi di nuovo l'attenzione sulla mia amica.

-Sembriamo come nel cast di Beautiful!- continuò lei sbraitando. Mi venne da ridere e improvvisamente tutta la rabbia che avevo dentro svanì. La presi per mano e la trascinai verso Derek, il quale guardava l'orologio freneticamente.

-Ciao- Derek fece un sorriso a trentadue denti, che fece andare in iperventilazione tutte le ragazze che ci passavano di fianco. Alzai gli occhi al cielo, pensando a quanto fossero ridicole.

-Ciao Derek, cosa ci fai qui?- mi attorcigliai una ciocca di capelli tra le dita, sperando che mi reggesse il gioco. Inizialmente mi guardò accigliato, ma poi parve capire le mie intenzioni.

-Beh, a dire il vero ero venuto a prendere Marco. Ma poi mi sono ricordato che andate nella stessa scuola- si rivolse alla mia amica. Sam fece un risolino, portandosi la mano alla bocca.

Iniziarono a parlare animatamente, così decisi di allontanarmi, pensando che la mia missione era compiuta. Mi venne un colpo al cuore quando vidi Beatrice appoggiata al muro, e Marco chinato su di lei. Dal modo in cui parlavano, sembrava stessero discutendo. Poi lei lo spintonò ferocemente, e se ne andò.

Marco si passò una mano tra i capelli, tirandoli leggermente. Si girò intorno, e i nostri occhi si incrociarono. Mi mimò qualcosa da lontano. Strinsi gli occhi, cercando di capire cosa mi stesse dicendo. Avvampai quando formulò con le labbra la parola "biscottino". Lui parve accorgersi del mio imbarazzo, dato che iniziò a ridere con gusto.

Mi sentii circondarmi la vita, e sobbalzai a quel contatto. Daniel.

-Ciao, Daniel- gli sorrisi debolmente, ancora scossa per quanto era successo. Daniel mi strinse di più a lui, dandomi un bacio veloce sulla guancia.

Mi girai nuovamente in direzione di Marco, il quale non c'era più. Mi sentii delusa, ma subito scacciai quella sensazione.

-Ciao Vale, hai visto chi c'è?- fece un cenno del capo, indicando Derek. Io annuii.

-Si, non ero sicura che sarebbe venuto davvero- scossi la testa divertita.

-Penso che lei gli piaccia- sussurrò Daniel pensieroso. Lo guardai accigliata. Era così strano che a Derek piacesse la mia amica?

-Ehi Daniel!- ci girammo quando J-Moore ci venne incontro. Mi sentii subito a disagio, e la mia voglia di andarmene era d'un tratto aumentata.

-Ehi, Cassie- Daniel si staccò da me per andare ad abbracciare lei. Cassie?

-Non mi chiamare così davanti agli altri- J-Moore lo fulminò con lo sguardo. Lui alzò le mani in aria, come in segno di scuse.

-Scusa Cas...emh J-Moore- entrambi si misero a ridere. Io mi guardai attorno imbarazzata. Derek e Samantha erano ancora nello stesso punto di prima. Lui le stava accarezzando la guancia, lei sembrava luminosa.

-Vieni da me?- J-Moore sussurrò dolcemente, dondolandosi sul posto. Un momento, le piaceva Daniel? Possibile? Non l'avevo mai vista così tranquilla prima d'ora.

-Si, certo. Così vedo anche Marco-

-Ci sarà anche lui?- domandai d'impulso. Accidenti, perché avevo parlato? Stavo andando così bene!

-Questi non sono affari tuoi- mi rispose prontamente lei.

-Beh, ci vediamo Vale- mi salutò Daniel, avviandosi verso l'uscita della scuola con J-Moore.

Restai lì impalata per qualche minuto, non sapendo bene cosa fare.

-Hai bisogno di un passaggio?-

Marco.

-Cosa ci fai qui?- balbettai. Era rimasto lì tutto il tempo? Aveva origliato la nostra conversazione?

Marco si strinse nelle spalle, mettendosi le mani nelle tasche.

-Forza, andiamo-

E come una cretina lo seguii.

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