Capitolo 2

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Sono bloccato. Non riesco a muovermi.

Vederla è la cosa più bella che mi potesse accadere oggi, ma la parte razionale di me mi ricorda della reale situazione che stiamo vivendo.
Lei è fidanzata.

Si, mi cerca, mi scrive, ma sta con un altro.

Mentre cerco di avvicinarmi con fare robotico, l'ansia inizia a farsi strada in me. Il suo sguardo è magnetico, e quando si incrocia col mio dentro di me si crea un turbinio di emozioni.

<<Buonasera.. Ehm.. entriamo?>> chiede Cami, tentando di smorzare la tensione che si stava creando.

Cami è sempre pronta a soccorrermi, a sviare situazioni di disagio. E Lei?

Lei rimane in silenzio. Sul suo volto si disegna un sorriso.
Quel sorriso è il più bello del mondo.
Avete presente quando piove a dirotto ed in lontananza si vede uno spiraglio di sole? Ecco il suo sorriso è il mio spiraglio di sole.

<<D-Direi di si>> rispondo io.

Cavolo perché sono così agitato.

Le prove cominciano, e tra una pausa e l'altra non mancano gli scambi di sguardi.

Dio com'è bella.

<<Ultima prova.. dopo di che potrete andare via!>> sentenzia il coreografo.

Cavolo! Ero talmente perso in lei che il tempo era volato.

E così un altra sera è passata. E così ancora una volta le cose non sono cambiate.

Sguardi, sorrisi. Nient'altro.

Una volta fuori, mi sento afferrare per un braccio. È lei.

<<Cosa succede? Ti sento freddo.. ho forse fatto qualcosa?>>

Dovrei cercare di frenare la mia rabbia, ma non riesco ad essere comprensivo. Non riesco ad essere gentile.

<<Ah no.. Non è successo niente.. e purtroppo no.. Non hai fatto qualcosa.>> sospiro e finisco <<Non hai fatto niente, ecco.>>

Il suo sguardo è perso. L'ho messa in difficoltà sta volta.

Bene!

<<Che cosa dovrei fare? Non è semplice per me. Tu non sai quanto sia difficile per me..>> Non fa in tempo a continuare che sbotto.

<<E tu sai quanto sia difficile amarti senza poterti stare accanto? Tu sai cosa si prova ad aspettare giornate intere quel messaggio? Tu sai come sto io ogni volta che mi cerchi e poi sparisci e devo aspettare che sia tu a scrivermi per sapere che la via è libera e possiamo sentirci perché lui non è li con te?>>.

Gli occhi si bagnano. Stavo per piangere, ma non dovevo farmi vedere.
Lei non sa cosa rispondermi, così sono io a continuare a parlare.

<<No... tu non lo sai. Per te non sarà semplice mettere un punto con lui, lasciarlo e rincorrere la tua felicità. Ma per me.. per me non è semplice vederti soffrire e non poter far qualcosa per cambiare le cose. Non solo tu soffri. C'è solo una piccola differenza: non sono io che ti fa soffrire, ma lui. Mentre tu.. tu fai soffrire me>>.

Di colpo mi sento bene. Avevo espresso il mio pensiero. Avevo detto la verità, e lei era stata colpita nel suo punto debole.

Così prendo e me ne vado, ed una volta a casa, salgo in camera e mi sdraio sul letto. Quei cinque minuti prima di fare la doccia sono cruciali. I pensieri mi tormentano.

Stretti in un abbraccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora