Capitolo 16

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<<Leo scusa, ma vorrei che tu mi lasciasse da sola con mio padre>> chiede Sam guardandomi negli occhi.

<<Sei sicura?>> domando preoccupato.

<<È mio padre! Tranquillo>>.

Ci scambiamo uno dei nostri sguardi, e dal suo capisco di potermi fidare.

Capisco che è suo padre, ma per me è uno sconosciuto, ed anche per lei non è così presente. Potrebbe essere un pazzo per quanto ne so io.

Sam mi ha chiesto di stare tranquillo, e allora perché sento che non devo esserlo? Devo davvero lasciarla sola con quell'uomo? E se le facesse del male?

'Calmo Leo. Stai calmo!'

Rientro in casa e mi siedo sul divano. Telefono a portata di mano. Sguardo fisso verso la finestra che da sul cortile. Se alza anche solo un dito sarò pronto a partire.

Ore 1.30.

Cavolo, mi sono addormentato!

Guardo il telefono, una notifica.

"Sam: Tutto apposto, poi ti spiegherò."

Non posso risponderle adesso, ma domani sarò un vulcano di domande.

Mi avvio in camera, mi preparo per andare a letto, lavo i denti e finalmente mi sdraio.

Il sonno non tarda ad arrivare, e con esso anche il mattino.

"Ginevra: Buongiorno.. pronto per un altra giornata?"

"Mica tanto.. Non ho voglia di andare a scuola. Ah, buongiorno"

"Ginevra: dai dai.. spero di beccarti per strada"

"Potremmo programmarlo. Spero anche io."

<<Clic-clic-clic, se continuerai a digitare sul telefono finirai per fare tardi. Forza>>.

<<Buongiorno anche a te mamma!>> esclamo con astio.

Di corsa giù dal letto, colazione veloce e via a prepararmi per un altra giornata di scuola. Sam passerà a prendermi a breve, e non vedo l'ora di parlare con lei di ieri sera.

Chiudo la porta di casa e, attraversato il cortile, mi appresto ad entrare in macchina.

Sam sembra rilassata, meglio così. Sarà più facile per me porle le mie domande.

<<Buongiorno amica, allora..>> esclamo entrando in macchina, ma mi ferma subito.

<<Se devi chiedermi di mio padre non fare troppi giri di parole, chiedi e basta!>>.

<<Beh, volevo arrivarci delicatamente, ma visto che mi incoraggi si, voglio sapere finalmente chi è e dove fosse tuo padre fino ad oggi. A proposito vi somigliate molto>>.

<<Spero vivamente di no!>> esclama infastidita.

<<Da quel che ho visto mi è sembrato che vi somigliaste tanto>>.

<<Ah si? Perfetto. Quindi diventerò anche io una tossico-dipendente alcolizzata e mentalmente instabile?>> domanda sempre più agitata.

Non so cosa dirle, così mi prendo qualche secondo e la butto sul ridere.

<<Mentalmente instabile devo dire che già lo sei>> azzardo ridendo.

<<Io non ho fatto una figlia per poi picchiarla insieme alla madre>>.

<<Sam, scherzavo. Io parlavo esteticamente. Tu gli somigli esteticamente, ma non sei minimamente come lui per quello che mi hai detto>> rispondo toccandole la spalla, ma mi scansa.

Stretti in un abbraccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora