Draco

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Questo è il tuo primo anno a Hogwarts, e la prima settimana sembra passare con la rapidità di un respiro, considerando che è già venerdì.
La tua Casa, Tassorosso, si dirige freneticamente verso l'aula di Incantesimi, dove il professor Vitious farà lezione a voi a ai Serpeverde.
Sei un tantino agitata, perché sai molto bene come le Serpi non esitino a prendere per i fondelli i ragazzi delle altre Case, specialmente se si tratta di nuovi Tassi.
Cerchi di non badarci, concentrandoti sulla bellezza della materia, a cui sei interessata fin da quando i tuoi genitori, maghi purosangue, hanno iniziato a dimenticare le loro bacchette incustodite in giro per casa.
Entri nella classe, uno spazio illuminato da gigantesche vetrate luccicanti, incorniciate da drappeggi e tendaggi blu scuro.
Il pavimento, a rombi bianchi e neri, è letteralmente perfetto: non una crepa, né una piastrella traballante...
Prendi posto in un banco della seconda fila, poggiando la tua nuova borsa gialla e nera sul mogano elegante del tavolo.
Prendendo il tuo libro di Incantesimi, noti che alla cattedra è seduto un uomo estremamente basso, un nano in pratica, i cui occhialini tondi scrutano i nuovi allievi, senza alcuna traccia di severità.
"Buongiorno a tutti, ragazzi! Io sono il professor Vitious, e sono qui per insegnarvi a comadare quello che altrimenti sarebbe solo un rametto rinsecchito! Allora, chi di voi sa già eseguire un incantesimo?".
La voce del professore, acuta e gentile, ti sorprende, ma noti che in un lampo ha zittito tutti, Serpi e Tassi.
Alla sua domanda, alzi timidamente la mano, e quando Vitious chiede il tuo nome, rispondi con un balbettante: "T/n T/c, Tassorosso.".
"Bene signorina, all'opera!" Ti incita l'insegnante.
Alzando la bacchetta, mormori quasi impercettibilmente 'Avis', e qualche uccellino dalle piume dorate compare nella stanza, riempiendo l'aria di un cinguettio melodioso.
Dietro di te senti un coro di "Oooh!" femminili seguiti da qualche lode, e non puoi evitare di sorridere. Anche il professor Vitious ti fa i complimenti, e sai che i tuoi occhi si sono illuminati.
Trascorre un'ora, e quando la campanella suona ti affretti a mettere tutto il materiale nella borsa, perché non vuoi fare come le altre volte, quando arrivavi in Sala Grande per il pranzo che era quasi tutti finito.
Stai per uscire dall'aula quando una voce strascicata con una nota di scherno ti chiama per cognome.
Ti volti verso il punto da cui proviene, e vedi tre ragazzi, evidentemente Serpeverde: due sono molto simili a degli scimmioni, lo sguardo vuoto e le spalle molle, ma quello che li precede, è tutta un'altra cosa! Capelli biondo platino, che nonostante i chili di brillantina sono senza dubbio molto belli, forma del viso acuta e due occhi svegli, furbi, ma anche estremamente arroganti.
"Sì?" Dici semplicemente.
Il ragazzo che non sembra una scimmia, che sembra essere il capo, dice con lo stesso tono di prima: "Adesso non ti crederai perché hai fatto quella cosa, vero, piccola e stupida Tassorosso? Se non ti hanno messo in Serpeverde, un motivo c'è, e direi!".
Sei ferita da quelle parole, che arrivano con la velocità di un pugnale e ti colpiscono al petto, ma sai che la cosa migliore è andarsene, così svolti l'angolo che porta al corridoio senza una parola.
"Non pensare di fare così in fretta, cretina!". Questa voce è più profonda della precedente, ma deduci che è stato uno dei ragazzi più alti a parlare.
In un attimo, un lampo di luce rossastra colpisce il pavimento alla tua destra, accompagnato dalle parole: "Stupeficium!".
Il cuore ti balza in petto, e inizi a correre, ma gli incantesimi non accennano a diminuire, proprio come quei ragazzi non accennano a smetterla.
Nel trambusto, perdi la bacchetta, che rotola dalla tua tasca dopo un balzo particolarmente brusco.
Ti dirigi verso l'esterno, e quando sei finalmente nei prati circondanti il castello, ti accorgi che sei finalmente sola.
Respiri a pieni polmoni l'aria fresca dal sapore di ginestra, e ti lasci andare, atterrando sull'erba smeraldina e tanto soffice.
È proprio in quel momento che una lacrima bollente ti riga lo zigomo sinistro, tracciando come un piccolo fiume di dolore su una distesa rose vellutate.
Non hai neppure fatto in tempo ad essere orgogliosa di qualcosa, che già ti è stato portato via, da una banda di idioti peraltro!
Ora anche l'occhio destro si inumidisce, e presto l'acqua che contiene è troppa, e straborda formando un altro rivolo di calore liquido.
Un singhiozzo ti scuote, seguito da un altro, fino a che formano una catena che dà origine ad un pianto triste.
Non sai da quanto tempo sei lì, e sussulti quando senti la voce strascicata che ben conosci: "T/c.".
Non gli dai il tempo di proseguire, che gli urli contro, rimanendo sorpresa tu stessa della grinta che tiri fuori: "Che altro vuoi, miseriaccia!? Non vedi che sto abbastanza male già così? Vattene!".
Lui non sembra perdere la calma, anzi, un ghigno odioso rieccheggia nell'aria.
"Inanzitutto, calmati. E poi, volevo solo ridarti la bacchetta: se mi scoprissero sarei espulso. Comunque, sono Malfoy.".
Dice tutto alla sua solita maniera mielosa e snervante, ma sei sbigottita dalla notizia: davvero ti ha ridato la bacchetta?
Sfregando i palmi contro le guance, ti asciughi le lacrime e ti volti, ma non vedo nessuno. A qanto pare Malfoy è già andato via.
Ma sul terreno, accanto a te, una bacchetta scura fa capolino tra gli steli ancora coperti di rugiada delle viole.
La raccogli, e impugnando la tua bacchetta ti senti meglio: di sicuro, ora starai più attenta ai Serpeverde.

Spazio me:
Ehi, sono di nuovo qui tra voi!
-silenzio tombale-
Vabbè... comunque, questo è il capitolo nuovo su Draco, ovviamente ci sarà una seconda parte.
Scusate i possibili ritardi, ho iniziato a leggere La Cronache Di Narnia e alla fine mi trovo che sono le undici di sera e io non ho fatto nada...
Spero di riuscire a postare presto.
Kenny

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