Oliver

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La prima cosa che senti è un dolore acuto alla testa. Provi a sollevare le tue palpebre, pesanti e impregnate di sonno, e una fitta lancinante attraversa la tua tempia destra, dove porti una mano. Richiudi subito gli occhi.
Non ricordi assolutamente nulla, ma perché? In questo momento, tu sfugge pure il tuo nome...
-T/n.- pensi. -Mi chiamo T/n.-.
Avverti una brezza accarezzarti i capelli, e respiri a pieni polmoni.
Che brutta sensazione, un dolore fortissimo alla testa, non riuscire ad aprire gli occhi e non ricordare praticamente nulla!
Ora che la tempia duole un po' meno, metti una mano davanti agli occhi per coprire la luce e ritenti a spalancare le palpebre.
Questa volta, riesci a mantenere gli occhi semichiusi, capendo dove ti trovi: sei nella Sala Comune della tua Casa, Corvonero.
Ma perché?
Senti un rumore dietro di te, come quello di una porta che si apre. Sai per certo che qualcuno è entrato nella stanza, ma non riesci a girarti per capire di chi si tratta.
Un rumore di passi, che sembra essere prodotto da più persone, ti raggiunge, e tu ti trovi di fronte al tuo capitano di Quidditch, Scarlett Robinson. Dietro di lei ci sono Cho Chang e David White, due dei tuoi compagni.
La voce autoritaria di Scarlett ti fa portare su di lei l'attenzione: "T/n, ma dove eri? Non ti trovavamo, e abbiamo dovuto giocare la partita senza di te! Ovviamente abbiamo perso... Ma perché non sei venuta?!".
Hai un attimo di disorientamento, ma poi le cose si fanno più chiare: ora ricordi! Marcus Flitt, il capitano della squadra dei Serpeverde, con la quale avreste dovuto giocare oggi, è entrato nella tua Sala Comune grazie a Elaine McGrint, una piccola Corvonero che veniva spesso presa di mira.
E poi, avevi avuto una "discussione" con Flitt, che purtroppo era finita male per te...
"Stupido Flitt... Scusami Scarlett, non doveva andare così..." dici in un sussurro.
"Ma T/n, stai bene?" Si allarma il capitano, osservandoti con più attenzione.
Scuoti la testa, e inizi a spiegare come sono andate le cose per filo e per segno, parlando anche della lite che avevi avuto con Flitt sul suo nuovo cercatore, Malfoy, circa una settimana prima.
Dopo più o meno cinque minuti, concludi la tua spiegazione. David è infervorato, ed esclama: "Dobbiamo assolutamente dirlo al professor Vitious, che deve parlarne con Piton!".
"Ma no, ma no... solo, potreste non dirlo in giro? Non vorrei... essere presa in giro." Dici, leggermente balbettante.
David ti guarda inclinando la testa, ribattendo: "Se è quello che vuoi.".
La conversazione si conclude così, mentre ricadi in un sonno profondo, ancora disorientata.

Il giorno dopo decidi di presentarti in infermeria, dato che il dolore alla testa non accenna a diminuire. Madama Chips non esita a farti entrare, e si allarma eccessivamente, com'è il suo solito.
Alla fine, riesce a tenerti chiusa lì dentro tutto il giorno, così salti tutte le lezioni.
Nonostante tutto, però, devi ammettere che le cure della donna sono state efficaci: ti è bastata una giornata di sciroppo e medicine per non avvertire più la minima fitta alla tempia.
Così, il giorno dopo ti presenti alla lezione di Trasfigurazione con i Grifondoro.

Entrando in aula, noti che non c'è quasi nessuno, neppure la professoressa McGrannitt.
In effetti, è molto presto.
Raggiungi un banco, dove inizi a sistemare i tuoi libri, con penna e calamaio.
Ti sei appena seduta, quando avverti qualcuno che ti batte un dito sulla spalla, inducendoti a girarti.
Ti trovi faccia a faccia con Oliver Baston, non capendo bene perché sia lì.
Non ti sta particolarmente simpatico né antipatico, del resto non lo frequenti molto. L'unica cosa che sai è che prende il Quidditch molto, ma molto sul serio. Troppo.
"Ehi Baston."
"T/n... ho saputo del tuo... incidente.".
Fai la faccia più sbigottita che ti riesce: "E come?"
"Dai, sono amico di Fred e George Weasley, come potevi pensare che loro non lo venissero a sapere?"
Alzi le sopracciglia, commentando: "In effetti... Ma comunque, da quando ti interessi delle mie condizioni di salute?".
"Be', ad essere sincero da quando ho scoperto che il mese prossimo abbiamo una partita contro la vostra squadra." Risponde Oliver, ma scoppia subito in una risata contenuta, ma bellissima.
"No, ovviamente scherzo. Diciamo che lo faccio perché... perché no?" Continua Baston.
Tu annuisci.
"A parte tutto, sto molto bene." Lo informi, accorgendoti di non aver risposto alla sua domanda.
Dopo qualche istante di silenzio, il ragazzo ricomincia a parlare: "Poi, mi chiedevo se... magari, qualche volta, raramente... avessi voglia di... di allenarti con me. Ti va?".
Ti accorgi che mano a mano che avanza nel discorso, il portiere è sempre più titubante.
Purtroppo, o per fortuna, proprio in quel momento entra in classe la professoressa McGrannitt, e tu non hai la possibilità di rispondere a Baston, che si allontana verso il suo banco.
Durante tutta la lezione, fai il possibile per non voltarti verso il Grifone, cosa che incredibilmente ti riesce.
Alla fine della lezione vedi Oliver avvicinarsi, ma tu lo precedi accelerando il passo per uscire dall'aula. Notando che, nonostante tu cerchi di disperderti tra la calca di alunni, lui continua a seguirti, gli mimi un sì con la testa.
Lui sembra illuminarsi, mimandoti a sua volta qualcosa che assomiglia a:
Io e te, allenamento, sabato pomeriggio, okay?
Fai un sorriso forzato, annuendo in modo ancora più forzato: in fondo, anche se non lo conosci, ti spiace deluderlo.
Oliver ti fa un sorriso a trentadue denti, allontanandosi.
Mentre tu dirigi verso il sotterraneo per la lezione di Pozioni, continui a ripeterti tra te e te: "Cosa ho fatto!".

Spazio me:
Allora, innanzi tutto pardon pardon pardon perché vi avevo detto che sarebbe stata una one shot e invece non lo è. Non chiedetemi perché, ma non riesco a scrivere capitoli singoli.
Ora immagino che starete pensando: come, sta quasi due settimane senza fare una cippa e non si scusa, poi cambia lo schema di una storia sembra che cada giù il mondo?
Ebbene, sì.
Comunque, a parte tutti i miei discorsi da disagiata, spero che finora sia tutto di vostro gradimento.
Alla prossima,
Kenny

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