Fred: parte 2

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È passata circa una settimana da quando Fred Weasley ti ha detto... quella cosa. Sono stati i sette giorni più lunghi della tua vita, durante i quali non hai fatto altro che chiederti se quello del ragazzo sia stato uno scherzo o no.
È proprio quello a cui stai pensando adesso, in biblioteca, mentre fai finta di leggere, lo sguardo fisso sulla parola 'pluffa' del secondo capitolo de 'Il Quidditch Attraverso I Secoli'.
Non fai assolutamente caso a una serie di passi svelti, che senti intorno a te per un bel po' di tempo.
Quando finalmente il rumore inizia a innervosirti, sollevi la testa in cerca della persona che vuole essere schiantata.
In tutta sincerità, ti aspettavi quello che vedi: Fred.
"La pianti di fare tutto quel rumore, Weasley? Siediti da qualche parte e stai in silenzio!". Non esiti a urlargli contro. Dopotutto, che hai da perdere?
"Buongiorno anche a te, T/n. Comunque, per 'da qualche parte' intendi anche qui?" Dice Fred, indicando una poltrona di velluto rosso vicina alla tua.
Sbuffi, non potendo fare altro.
"Basta che tu tenga chiusa quella dannata boccaccia." Esigi.
Il rosso neppure ti ascolta, e si fionda sulla poltrona. Senza un libro in mano. Iniziando a fissarti. Muto.
"Che è, hai intenzione di stare così tutto il giorno?" Domandi, sempre più irritata.
Fred socchiude gli occhi, con un'aria falsamente interrogativa: "Così nel senso di fantastico? Allora sì.".
Vorresti fulminarlo. Ma riesce a scherzare proprio su tutto?!
Torni a posare gli occhi sul libro, cercando con tutta te stessa di ignorarlo. Ma dopo neppure tre secondi lui torna a parlare:
"Dunque, per quella questione della settimana scorsa...".
Il tuo pensiero va subito alla sua 'dichiarazione', e così spalanchi gli occhi, affrettandoti a dire: "Ah sì, be', sappi che non è ricambiato. Nulla.".
Un sorriso furbetto compare sul suo volto, seguito da questa frase: "Io intendevo la cosa della Pasticca Vomitosa, ma se ti va di parlare di  quello... Perfetto.".
Ti sbatti una mano sulla fronte, dandoti della stupida per esserti buttata a capofitto nella trappola.
"Dicevo" prosegue Fred "Che è vero che mi piaci. Sei un'autentica ipocrita, sleale, e aggiungerei acida e per nulla servizievole, ma andiamo al punto. Io ho bisogno di mettermi alla prova. E quella prova saresti tu.".
Sei disgustata. Sia per la noncuranza con la quale ti ha attribuito tutti quegli insulti, ma anche perché ti ha definito la sua 'prova'.
"E così, io sarei solo una sfida? Una prova per uno stupido ragazzo arrogante? Sai una cosa? Non mi va!".
Sei totalmente rossa per la rabbia, e poco ci manca perché non ti esca fumo dalle orecchie. Ma Fred ride. Ride sempre, lui. Così, senza ritegno.
Ma questa volta no. Non ti prenderà in giro, assolutamente.
Afferri un libro molto grosso intitolato 'Come Addomesticare Un Troll' e glielo lanci addosso con una forza tale che lui si afferra il punto colpito, il braccio destro, con vigore, e inizia a lamentarsi: "T/n, perché cavolo...?".
Perché mi piaci.
"Perché sei un infame."
"Ma dai... e perché?" Chiede nuovamente lui.
Perché mi hai fatto innamorare.
"Perché sei assurdo."
"Assurdo in che senso?"
Nel senso di bellissimo.
"Nel senso di irresponsabile.".
E detto questo, ti allontani dalla biblioteca, per non fare mosse avventate di cui potresti pentirti.

Spazio me:
Che ne dite? Ovviamente lo continuo...
Non sono sicura di riuscire ad aggiornare domani, perché sto aiutando Mazegiulia7 a scrivere il suo racconto "Serpeverde... È allora?". A proposito, vi consiglio di leggerlo!
Kennh

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