12. Messi sotto controllo

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Akemi era riuscita a salvarsi dopo la caduta a 50 metri d'altezza ed era viva solo grazie a Eren Titano che l'aveva messa in un luogo poco lontano da loro, per la paura di schiacciarla. Non solo aveva delle ferite riportate alla sera precedente, ma aveva anche qualche ustione da qualche sul corpo e faceva fatica a muoversi.
"Spero che il segnale la veda qualcuno da lassù, se no sono spacciata.." pensò la ragazza, mentre stava cercando di mettere un fumogeno nella piccola pistola.
Una volta riuscita a metterlo, si coprì l'orecchio con il braccio alzato e sparò il fumogeno rosso e aspettò il soccorso.
Sentì qualcosa arrivare dietro alle sue spalle e si girò per vedere.. era Eren.. stava volando verso di lei.
Akemi si allontanò, ma con l'impatto del Titano Eren lei venne allontanata con il peso del gigante e si fece ancora più male.
Mikasa:- Il fumogeno rosso è stato lanciato da Akemi..
Armin:- Ho visto la Caposquadra!!
Hanji:- Jean, pensaci tu alla Caposquadra!
Jean:- Agli ordini, Caporale.
Con l'attrezzatura tridimensionale, andò velocemente verso la ragazza che era poco distante dai due giganti e la mise sulle spalle.
"Accidenti, ma è leggerissima.." pensò il ragazzo mettendosi in salvo con Akemi sulle spalle.
Raggiunse gli altri soldati in cima alle mura e cercò di aiutare anche loro..
I superiori cercarono di tenere a bada il Colossale, mentre i cadetti stavano guardando Eren e Reiner scontrarsi.
Sapevano che Reiner era in vantaggio, mentre Eren era a terra e doveva reagire.
La ragazza aprì gli occhi e guardò Eren, scese dalle spalle di Jean e si avvicinò al bordo.
Akemi:- EREN! ASCOLTAMI, TU HAI UN OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE! TI PREGO, PROTEGGI MIKASA E ARMIN!! PROTEGGI TUTTI COLORO CHE TI STANNO VICINO..
Aveva urlato con tutto il fiato che aveva e ansimò pesantemente.
Akemi:- Vendica Thomas, Mina, Marco e tutti gli altri che non sono riusciti a entrare nel Corpo Militare dopo l'addestramento delle reclute!! EREN! VENDICA TUA MADRE!!
A quelle parole, Eren aprì gli occhi e si alzò urlando per poi iniziare a fare mosse che aveva imparato durante gli addestramenti.
Un paio di minuti più tardi, le cose sembravano che andasse bene ma non erano così.. il corpo del Colossale iniziò a cadere proprio sopra ai due giganti che stavano combattendo.
Akemi:- Tutti al riparo!!
Urlò, i soldati si buttarono dall'altra parte del muro, ma vennero ustionati la maggior parte dei soldati.. Akemi e Levi riuscirono a mettersi il cappuccio per ripararsi e i traditori sfruttarono la situazione per prendere Eren e Ymir per poi andarsene al galoppo con il Corazzato.
Akemi:- EREN!!
Si stava per girare, ma Levi la tenne stretta a sé per la paura che si facesse ancora più male di prima.
Levi:- Sei impazzita?! Hai abbastanza ferite.
In 5 minuti ci fu silenzio e i Maggiori erano feriti, Akemi era in ginocchio e guardava per terra a pensare.
Akemi:- In che situazione ci siamo messi?
Sussurrò e con il filo dell'occhio cadde sul corpo di Hanji, era svenuta e ferita.
"Che pasticcio.." pensò la ragazza mentre si avvicinava all'amica lentamente e si mise di fianco a lei per poi poggiare delicatamente la testa sulla sua pancia.
Akemi:- Hanji, mi dispiace..
Erwin:- Caposquadra..
La ragazza alzò la testa e si alzò da terra.
Erwin:- Sta bene?
Akemi:- Secondo lei? Sono piena di ferite e ustioni, ma non sono niente a confronto delle persone che sono morte davanti ai nostri occhi.
Erwin:- Ho capito.. prepariamoci a riprendere Eren.
Akemi:- Sono andati verso nord..
Hanji:- Gli alberi..
La squadra di Erwin si avvicinò e sentirono quello che aveva da dire Hanji.
Akemi:- Vengo anch'io.
Erwin:- No.. resta qui.. hai già fatto abbastanza. È meglio se si preoccupi di più del suo corpo che gli altri.
Le sussurrò nell'orecchio l'ultima frase e se ne andò via con la squadra. Akemi strinse i pugni e si sedette vicino ad Hanji per farle compagnia.
Si sdraiò e sospirò pesantemente, era stanca.. molto stanca..
Chiuse gli occhi e si addormentò come se fosse una bambina.
Nel mentre Akemi dormiva tranquillamente vicino ad Hanji, la squadra di Erwin stava raggiungendo la foresta degli alberi giganteschi e dovettero cambiare direzione quando incontrarono i giganti.. La Guarnigione fu sterminata e gli unici che erano rimasti erano proprio i soldati dell'Armata Ricognitiva che ormai si erano abituati a perdere migliaia di uomini.
Seguirono il Titano Corazzato verso la zona aperta e cercarono di uccidere tutti i giganti più possibili, ma nel farlo Erwin perse un braccio e continuò a lottare.
Dopo svariate tentativi di salvataggio, riuscirono a prendere Eren e Historia..
Verso pomeriggio, la squadra ritornò e misero subito sotto controllo i due ragazzi in una stanza sicura.
Akemi:- Così siete riusciti a metterli sotto controllo..
Levi:- Già.. c'è bisogno anche del tuo aiuto.
Akemi:- Mi dispiace. Ma questa volta passo.. Non so cosa andrò a finire se incontreremo qualcuno di nostra conoscenza.
Levi:- Sei sicura?
Akemi:- Si..
Sospirò e chiuse gli occhi, Levi le accarezzò la mano dolcemente e la sorella lo guardò.
Akemi:- Per te sarebbe più facile guidare la tua squadra senza di me.
Levi:- Non dire cazzate, Akemi. Dopo tanti anni che siamo insieme e che abbiamo combattuto per vivere, vuoi dirmi che sarebbe meglio se andare via per una ragione stupida?
Akemi:- Non è questo, Rivaille.
Si mise a sedere e mise a posto la coperta.
Akemi:- Il nostro motto è di non abbandonare chi ne ha bisogno di aiuto. I soldati lì fuori ti ammirano, cercano di essere all'altezza per aiutarti e stare al tuo passo nelle mansioni.. tu non puoi..
Tossì di colpo e Levi si mise vicino a lei abbracciandola.
Levi:- È meglio che non ti sforzi troppo..
Akemi:- Levi, qualsiasi cosa succeda. Vai avanti.. odio doverlo dire, ma senza Eren in forma titano l'intera umanità sarà spacciata. Dai giganti e dai Giganti con l'ospite dentro.
Tossì di nuovo e si distese sul letto.
Akemi:- Proteggere qualcuno non fa mai male.
Sospirò e chiuse gli occhi, si addormentò pian piano e suo fratello la guardò dormire.
Il suo respiro era un po' affannato e tossiva di tanto in tanto.
Che cosa doveva fare? Ascoltarla? Forse sarebbe meglio, visto che era lei che lo ascoltava.. ora toccava a lui ascoltarla.

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