13. La protezione

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ATTENZIONE:
Nella storia c'è un pezzo che ho spoilerato per chi non ha letto tutto il manga dell'Attacco dei Giganti.. quindi, se siete arrivati nel volume 17.. bene.. per chi non l'ha fatto è meglio che questo capitolo lo tenga a disparte e leggere gli ultimi volumi.. perché nei capitoli successivi ci saranno dei pezzi che spoilero..
NON UCCIDETEMI! MI VOLETE BENE COMUNQUE!! COMMENTATE SE AVETE SUPERATO IL VOLUME 17!!





Erano passati due giorni dall'accaduto e Levi aveva trovato una casa in campagna, doveva mettere Eren e Historia in un posto sicuro, senza che nessuno potesse vederli in giro. In più, aveva convinto sua sorella a badarli fino a quando non veniva fatto un nuovo ordine dai Maggiori.
Akemi:- Uhmpf.. perché sono qui?! Non poteva lasciarmi nel quartier generale?
Armin:- Forse, ha paura che ti possa succedere qualcosa.
Akemi:- Posso difendermi anche se sono ferita.
Le due ragazze arrivarono e avevano preparato della legna.
Eren:- Mikasa, lo sai che non ti devi sforzare.
Mikasa:- Sto bene.
Jean:- Mi sembra di sentire qualcuno dire la stessa cosa..
Akemi:- Ehi, faccia da cavallo.. se ti riferisci a me, ritira quello che hai detto.
Jean:- Guarda che è vero. Sarai pure una ragazza, ma non ho mai conosciuto una che si fa male e dice che sta bene pur sapendo che ha una ferita profonda.
La corvina prese un piatto e cercò di spaccarglielo sulla testa, ma venne trattenuta dal biondino cercandola di calmarla.
Armin:- Jean, ritira quello che hai detto, lei è un nostro superiore.. se la offendi, non so cosa andrai incontro.
Akemi:- Toccare anche il tuo superiore, ci potrebbe essere delle conseguenze da affrontare.
Il biondino la lasciò e alzò le mani per difendersi.
Armin:- Mi dispiace.
Jean:- Perdonami, Armin.. ma non le chiedo scusa.. come fa il Comandante a sopportarla in questi lunghi anni? Io non ci riuscirei..
Akemi:- Ah, davvero?
Sollevò il tavolo, che per fortuna era vuota e i ragazzi avevano messo via tutto prima che qualcuno rompesse o rubasse qualcosa. Jean si girò per guardarla e si spaventò chiedendo scusa immediatamente, Mikasa prese il tavolo e lo rimise a posto.
Mikasa:- Caposquadra, sta sanguinando.
Le indicò il braccio, le bende erano sporche di sangue e la ragazza sospirò.
Akemi:- Oh..
Guardò la ferita e Historia dovette aiutarla a cambiare le bende.
Verso pomeriggio, Rivaille era venuto a controllare e doveva anche parlare con i cadetti su che cosa fare.
Levi:- L'igiene ne parleremo più tardi.
La sorella posò la tazza da thè fumante davanti a lui e si appoggiò allo schienale della sua sedia, incrociando le braccia e guardò i ragazzi.
Levi:- In questo breve periodo ne sono sono successe di tante, ma il nostro obiettivo iniziale non è cambiato.. in altre parole, dobbiamo chiudere la breccia nel Wall Maria.
Iniziarono a parlare della loro situazione e qualche esperimento di Hanji.
La Gendarmeria stava pattugliando l'intera muraglia e bisognava avere molti uomini per farlo e un gran lavoro, però l'interno delle mura la loro presenza era minima e in quella situazione era difficile mantenere la pace.
In quel caso, Hanji dovette prendere delle responsabilità di tutti gli esperimenti chr dovrà fare a Eren e per il momento volle che il ragazzo dovesse rimanere nascosto ancora un po'..
Hanji:- La situazione è più complicata di quanto possiamo immaginare.
Levi:- Tsk.. e io che credevo che dal momento in cui siete arrivati qui, vi stavate sforzando tutti di non cagarvi nelle mutande.
Akemi:- Hanji, spiegaci perché siamo qui.
Hanji:- Padre Nick è morto.
Nella stanza calò il silenzio e Akemi si avvicinò alla bruna.
Hanji:- Questa mattina, nella caserma militare del distretto di Trost è stato trovato il cadavere del Padre Nick. La causa della sua morte è ancora sconosciuta.. ma sembra che sia stato ucciso.
Akemi:- Nick non mi è mai simpatico, ma almeno.. dovremmo avere qualcuno che sappia tutte le risposte al riguardo delle tre muraglia.. o sbaglio?
Hanji:- Già.. ma non sono certa che lei possa fornircene.
Akemi:- Capisco.
Sospirò e si scompigliò leggermente i capelli.
Akemi:- Fate quello che dovete fare.. tanto io mi sono permessa dei giorni liberi per riposare, quindi.. qualsiasi faccenda che vi riguarda, non coinvogetemi.
Hanji:- Abbiamo bisogno anche del tuo aiuto in una faccenda.
Akemi:- Va bene, solo una faccenda e niente di più. Tanto in questo mondo c'è sempre del sangue da spargere.
Sospirò e continuarono a parlare fino all'ora di cena, i cadetti dovettero preparare la cena mentre parlavano della faccenda che si sono detti durante il pomeriggio.
I gemelli erano fuori ed erano seduti in un tronco abbattuto, stavano parlando di tutto.
Levi:- Con tutto quello che è successo, non abbiamo avuto l'occasione per stare un po' da soli.
Akemi:- Già.
Gli diede un bacio sulla sua spalla e poi si appoggiò su di essa la testa.
Levi:- Akemi..
Akemi:- Si?
Levi:- Sposami.
Akemi:- Quando Historia sarà incoronata regina, potremo sposarci.
Sorrise e gli prese la mano per poi stringerla.
Levi:- Mi mancano quei due.
Akemi:- Farlan e Isabel, eh? Anche a me mancano.
Rimasero in silenzio e guardarono il cielo stellato.
Un paio di minuti dopo, andarono a mangiare e Historia raccontò il suo passato. Akemi era fuori con Hanji a parlare di una cosa mentre mangiavano, avevano bisogno di privacy per farlo.
Akemi:- Impossibile.. se dovete per forza farlo, dovete chiedere il permesso.
Hanji:- Ho già pensato a tutto. Basta che dovremmo farlo parlare mentre lo torturiamo.
Akemi:- La Gendarmeria Centrale, eh?
Hanji:- Già..
Akemi:- Mi ricordo che da bambina, un mio conoscente aveva intenzione di entrare a far parte.. sarebbe Gendarmeria Anti-Uomini.
La bruna rimase in silenzio e la guardò.
Akemi:- Hanji, mi devi fare un favore.
Hanji:- Dimmi..
Akemi:- Se mai per caso, venissi colpita dalla Gendarmeria Centrale.. ti prego, stai vicino a mio fratello se io morissi. Sei l'unica che ci sopporti e non sopporterei se lui restasse da solo in un mondo in cui lui odia profondamente. È grazie a me, che lui continua a lottare per sopravvivere.
Hanji:- Lo farò, te lo prometto.
Akemi:- Grazie.
Finirono di mangiare e portarono i piatti dentro, Akemi si avvicinò a Levi e gli bisbigliò qualcosa nel suo orecchio.
Levi:- Sicura?
Akemi:- Si.
Levi:- Va bene.. ormai, sai come fare quando li prenderemo.
Eren:- Che cosa dovete fare?
Akemi:- Ben presto lo saprete.
Levi:- Mi fai del thè nero?
Akemi:- Hai il vizio di non dire per favore.
Levi:- Per favore.
La ragazza ridacchiò appena e andò in cucina a preparare del thè.

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