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presa dall'euforia vado addosso ad un ragazzo.

-ehi stai attenta!- mi dice maleducatamente

-scusa- dico, mi viene ancora da sorridere, sembrerò una scema quindi vado verso mia madre per evitare di dire qualcosa di stupido per l'imbarazzo.

Ci affrettiamo a prendere le valige perché ci sta già aspettando fuori una macchina ed un autista che ha chiamato mio padre e che ci porterà ovunque vogliamo in questi primi cinque giorni.

Trascino con fatica alcune delle mie valige fino alla macchina che mi indica mio papà, riesco ad intravedere l'autista, un ragazzo moro, occhi Verdi, mi fa un sorriso e apre la portiera venendomi incontro.

-salve signorina, posso darle una mano?-

-per favore non darmi del lei, avremo la stessa età! tu come ti chiami?-

-Matthew ma chiamami pure Matt, tu?-

-Jamie, potresti aiutarmi con queste valige?-

-si certo, tu in che scuola andrai?- mi chiede finche porta in macchina i miei bagagli

- andrò alla New York Institute, tu?-

-che bello, pure io vado li-

-allora ci vedremo a scuola!- dico con un sorriso e salgo in macchina, sono stanchissima anche se durante il viaggio ho dormito, appoggio la testa sul finestrino e mi addormento...

-Jamie Jamie- mi sento chiamare, apro gli occhi e davanti a me c'è Matt, i miei genitori non mi hanno neppure svegliata!

scendo dalla macchina e il panorama è a dir poco mozzafiato, Matt mi saluta e sfreccia per le strade di NY, mi sembra impossibile essere qui.
Chiamo mia madre perché non so nemmeno quale sia casa mia.

-mamma? dove siete?  Mi avete lasciato li da sola con Matt!-

-ah quindi vi siete già conosciuti, comunque stai li ora mando tua sorella a prenderti-

si, mia sorella minore è più sveglia di me.

mi guardo intorno: è pieno di grattacieli, i marciapiedi sono invasi da persone di ogni etnia, tutte con stili differenti, adoro già questa città , si vede anche il mare da qui, il mare che tanto amo.

Vedo in lontananza mia sorella e le vado incontro, guardo tutte le vetrine dei negozi,ricordandomi che tra qualche settima ci sarà la settimana della moda, adoro quel mondo e il mio sogno sarebbe proprio lavorare come stilista o modella, spero tanto che un giorno riuscirò a sfilare su qualche passerella importante .

-Jamie muoviti, vieni a vedere la casa!-  mi dice mia sorella emozionata

-arrivo-

in un batter d'occhio siamo davanti ad una casa stupenda

entriamo dal grande cancello e percorriamo il vialetto che porta all'entrata.

Corro dentro e la casa mi lascia a bocca aperta, è di uno stilo rustico, sembra una villa antica dell' 800.

Salgo le grandi scale in marmo che si dividono in due e decido di andare verso la parte destra per scegliere quale sarà la mia camera.

Mi trovo in un grande corridoio, vado fino alla porta infondo e la apro, davanti a me c'è una piscina gigantesca, non ci posso credere, la mia vecchia casa era uno schifo confronto a questa, sono troppo entusiasta.

visito il resto della casa e trovo pure una palestra! Adoro tutto finora, non vedo l'ora che sia domani per poter finalmente conoscere qualcuno a scuola. sono molto agitata e credo che mangiare qualcosa potrebbe aiutarmi, mi faccio una crepes ed inizio nel frattempo a svuotare alcuni scatoloni finche non arriva l'ora di cena.

-Jamie!-

mi chiama mia madre

-è pronto!-

corro giù appena sento che la cena è pronta, si adoro mangiare, mangio tantissimo!

vado a tavola inizio a mangiare le prelibatezze che ha preparato mia mamma.

- allora come vi  sembra NY?- chiede mio padre

tutti sono entusiasti e io sono l'unica a non rispondere a mio padre, non perché non mi piaccia NY ma semplicemente perché anche se qui è tutto stupendo preferirei tornare a Los Angeles.

Mi alzo da tavola e vado in camera mia, mi butto sul letto a baldacchino e inizio a pensare a domani e a cosa mi aspetta, una domanda mi gira in testa, chi incontrerò?

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