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Una canzone di David Guetta mi sveglia improvvisamente, ieri sera ero sicura che stamattina avrei avuto un risveglio traumatico data l'ora in cui mi sono addormentata , così ho pensato che svegliarmi con una canzone del mio dj preferito avrebbe aiutato, ma mi sbagliavo di grosso.
Ora sembra come la definisce mia mamma una "cosa anti-orecchie" e se in questo momento la definisco così è davvero grave.

Non mi resta altro che alzarmi e prepararmi per questa giornata di scuola, perchè si, oggi ricomincia quella che sarà la mia routine per i prossimi mesi.

indosso i vestiti che mi ero preparata ieri sera prima di dormire, mi trucco e scendo per fare colazione.

Prendo lo zaino e il borsone con alcune cose che mi serviranno al dormitorio, saluto tutti ed esco di casa.

Stamattina fortunatamente non c'è molto traffico e riesco ad arrivare in tempo a scuola. Scendo dall'auto e mi ricordo che siccome sono stata assente per un po' di giorni, prima di andare alla lezione di biologia, devo passare dall'ufficio di Leasly, la segretaria con cui ho fatto amicizia il primo giorno, quando non riuscivo a trovare la presidenza.

Entro nello stanzino e le consegno il certificato medico in fretta, dato che come mio solito sono in ritardo già di cinque minuti, questa cosa mi ha già fatto perdere troppo tempo.

Accelero il passo e busso alla porta già chiusa, segno che il professore è già entrato

-buongiorno signorina, veda di non ripetere più un ritardo nella mia ora, si vada a sedere-

fingo un sorrisetto e alzo gli occhi al cielo quando mi giro per andare al banco.

Le lezioni oggi sembrano durare un'eternità, ma per fortuna è finalmente arrivata l'ora di pranzo, tanto attesa per il cibo un po' meno per il non sapere a che tavolo sedermi e soprattutto con chi. Avendo litigato con Matt non mi sembra proprio il caso di andarmi a sedere con i suoi amici, anche se sto facendo amicizia anche con loro.

Esco da scuola e vado a mangiare qualcosa in qualche bar qui vicino, è da quando sono arrivata qui che voglio fare un bel giro da sola, fin da piccola ho sempre amato trascorrere un po' di tempo senza nessuno, per questo amo andare a correre, oppure per esempio andavo spesso in un posto che non conosceva quasi nessuno, era un posto sul mare, ma non era una spiaggia era qualcosa molto più simile ad un piccolo bosco, lo adoravo, mi metteva tranquillità e mi faceva pensare molto.
Mi manca Los Angeles, se fosse per me tornerei subito alla mia vecchia vita, ma se ora sono qui un motivo di sicuro c'è. Nulla succede per caso e io voglio di sicuro scoprire cosa mi riserva il mio destino.
Devo assolutamente trovare un mio Locus Amoenus, anche qui, un posto dove stare in pace, lontana un po' dal resto, dove i miei pensieri possano essere liberi e senza filtri.
Scuoto la testa per ritornare a pensare a dove mangiare, divago sempre troppo con la mente, quando penso a qualcosa finisco per fare sempre settecento giri mentali e finire a pensare ad una cosa del tutto diversa da quella iniziale.
Cammino per altri pochi minuti e finalmente trovo un piccolo bar, ma sembra molto di più, uno di quei posti intimi, per un appuntamento per esempio, inoltre ha anche una piccola terrazza con dei tavolini bianchi e sedie dello stesso colore, e la ringhiera contornata di fiori lilla.
Entro e mi siedo ad uno dei tavolini all'aperto, apro il menú e scelgo una semplice insalatona e della frutta. Se devo essere sincera non ho molta fame oggi, molto probabilmente per tutto quello che sta succedendo,l'ansia di incontrare Matt nei corridoi ecc.. Purtroppo in questi giorni è molto impegnato e ha detto (testuali parole), parleremo al più presto promesso. Ma io dico,davvero non trovi nemmeno cinque minuti per una cosa che, almeno a parer mio, è importante?
Mangio velocemente dato che ho solo dieci minuti di pausa e dopo di che devo andare alla lezione di fotografia che per mia grande fortuna adoro.
Pago il pranzo e a passo svelto vado verso la scuola quando un volantino mi viene addosso mosso dal vento.
Lo prendo e lo accartoccio per buttarlo via, ma non ci sono cestini nei paraggi, quindi lo metto in borsa e lo butterò via a scuola.

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