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Il risveglio stamattina è stato davvero traumatico, ieri sera quando sono tornata nel dormitorio mi sono stesa sul divano con la scusa di riposarmi CINQUE minuti, ma poi mi sono addormentata fino alle 7.00 di stamattina! Penso che sia proprio vero che quando si dorme di più si abbia l'impressione di aver dormito addirittura meno del solito!

Oggi per fortuna non ho nulla di particolare da fare, solo andare alle solite lezioni : arte, fotografia, biologia, filosofia e matematica. Ho pensato che all'ora di pranzo andrò a parlare con Matt, mi manca come amico e non ho intenzione di lasciar perdere solo perché entrambi siamo troppi orgogliosi. Sto pensando cosa dirgli, ci ho riflettuto cosi tanto in questi giorni che sarebbero davvero troppe le cose che vorrei dire, vorrei sfogarmi e togliermi questo peso, perché si, il mio cuore è un po' più pesante da quando abbiamo fatto questo casino.

Dato che ho circa 30 minuti prima della prossima lezione vado al mio nuovo Locus Amenous, prendo l'ascensore fino all'ultimo piano, salgo le scale e finalmente apro la porta di vetro. Questo posto mi piace già tantissimo, forse perché è una cosa solo mia, perché posso stare da sola e pensare.

-quindi non sono l'unico ad aver scoperto questo posto- una voce maschile risuona nelle mie orecchie e mi costringe a girarmi. E' un ragazzo alto, capelli castani e occhi color cioccolato, andrà sicuramente in palestra e sembra uno di quei ragazzi sbruffoni che giocano a football.

-evidentemente si- rispondo con un mezzo sorriso, non so se essere contenta di star finalmente parlando con qualcuno o se essere scocciata del fatto che anche qualcun' altro sa di questo posto

-beh, io mi chiamo Dylan, tu sei la ragazza della foto che ha postato K vero?-

-ah allora l'hanno proprio vista tutti-

-si, K è come il giornalino di gossip della scuola, sa tutto di tutti e quello che scopre lo carica sul sito della scuola, ma non è sempre molto buona, come nel tuo caso-

-ma quindi qualcuno sa chi è?-

-no, nessuno lo sa- sarebbe stato troppo bello poter dirgliene quattro!

-ti va di sederti qui con me?- chiedo, forse ho sbagliato, ma voglio essere gentile e farmi conoscere per quel che sono davvero

-certo- mi risponde sorridendo

Non so perché ma mi trasmette fiducia, forse per il fatto che è praticamente la prima persona con la quale ho una vera conversazione negli ultimi giorni.

Parliamo di cosi tante cose, che gli racconto praticamente tutta la mia vita, gli parlo di Los Angeles, di quella volta con Cameron, dei miei amici, del mio trasferimento, del mio incidente, di Josh e anche di Matt, mi ha detto di conoscerlo molto bene ma mi ha promesso che non gli dirà nulla su di me. Parlare con lui si sta rivelando davvero interessante, mi sta ascoltando per davvero e sento che potrebbe diventare una bella amicizia la nostra.

Guardo l'orologio per vedere quanto manca alla prossima lezione ma è già passata un'ora e mezza!!

-oh no, scusami, devo andare, ho saltato tutta la lezione di filosofia- annuisce ma poi mi ferma

-domani, stessa ora, stesso posto, ok ?-

wow, mi vuole rivedere, sono davvero contenta, finalmente qualcuno che mi sopporta un po', non vedo l'ora di sapere qualcosa in più su di lui, ho parlato praticamente solo io, lui mi ha solo detto che anche lui viene dalla California Miami più precisamente e che si è trasferito qui solo quattro anni fa.

Corro giù per le scale e cerco di arrivare in orario almeno alla lezione di matematica, è possibile che mi ritrovo sempre a correre e a fare di tutto per arrivare puntuale?!

Il più in fretta possibile vado al mio armadietto, prendo i libri che mi servono e vado in classe, faccio ancora un po' di fatica a trovare le aule, questa scuola è enorme! Raggiungo in due minuti l'aula che per mia sfortuna ha già la porta chiusa e ciò significa che il professore è già entrato in classe.

Apro piano la porta, per cercare di dare nell'occhio il meno possibile

-è in ritardo lo sa, vero?- beeeeccata Jamie

-mi scusi, non si ripeterà- faccio la faccia più seria del mio repertorio, ma vorrei scoppiare a ridere, questo insegnante è strano, ad esempio ha due tipi di scarpe diverse!!

faccio fatica a credere anch'io a quello che gli ho detto, ormai lo hanno capito tutti che sono sempre in ritardo, ma vado lo stesso a sedermi nell'unico banco libero.

-tranquilla, è solo un po' nevrotico- mi dice a bassa voce la ragazza seduta dietro di me, ha i capelli rossi, qualche lentiggine sul naso e gli occhi azzurri.

mi giro e gli sorrido, non posso parlare ora che sono stata appena sgridata ma voglio comunque dimostrarle che apprezzo.

Il resto della giornata è andato piuttosto bene, ho scoperto che la ragazza di matematica si chiama Alison, ci siamo scambiate il numero per andare a bere un caffè da Starbucks insieme, sono contentissima. Era come se tutti si fossero dimenticati della mia foto, nessuno mi ha guardato male, sembrava non fosse mai successo nulla, tutti sono stati davvero gentili, alcuni sono venuti anche a presentarsi: è tutto molto strano, lo so. Ora sono le circa le quattro del pomeriggio e siccome non sono riuscita a parlare con Matt ci andrò adesso, anche se è proibito andare nel dormitorio maschile ma è urgente, non posso più aspettare.

Mi sistemo un pochino il trucco e i lunghi capelli ondulati color miele, metto le scarpe e scendo le scale che collegano dormitorio e scuola, attraverso l'ala della scuola dedicata agli armadietti e finalmente trovo le scale del dormitorio maschile. Mi ricordo il numero della sua stanza, me l'aveva detto una volta in macchina, quando stavamo andando a scuola insieme. La raggiungo e busso, per fortuna non mi ha visto nessuno, spero che ci sia e che sia solo.

Ma invece no, mi apre il suo coinquilino

-Ei bella, sbagliato scale?- ma per chi mi ha preso, per una stupida? gli sorrido per essere cortese non perché vorrei sorridergli davvero

-no, sto cercando Matt, c'è?-

-certo, te lo chiamo subito, entra pure, quando hai finito con Matt possiamo conoscerci se ti va-

ma cosa hanno tutti oggi? E' tutto davvero strano, troppo.

Ma poi lo vedo e tutto quello che dovevo dirgli sparisce completamente dalla mia testa, forse per l'agitazione, io non lo so, ma impulsivamente gli corro incontro e lo abbraccio, è come se tutta la mia rabbia se ne fosse andata: lui mi stringe forte a sé.

-scusami, scusami, scusami - sussurra

lo abbraccio ancora più forte - perché tutto questo? Io voglio delle spiegazioni Matt, il casino alla festa, non c'eri in ospedale, mi hai baciato e poi sei sparito. Non puoi fare così senza motivo-

-lo so, vieni di là, ti prego, sono pronto a spiegarti tutto-

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