La solita sveglia mi costringe ad aprire gli occhi, oggi è il giorno 8, otto giorni da quando è successo tutto quanto.. sono stata costantemente in ospedale, il tempo che passavo a casa mi sembrava solo tempo perso. Oggi è arrivato il gran giorno, quello che ho più temuto negli ultimi quattro giorni, il funerale sarà alle tre e un quarto, mi sono sentita di chiedere ai genitori di Matt di poter leggere qualcosa durante la cerimonia, qualcosa di mio per lui! Solo ora capisco dell'importanza di quel ragazzo nella mia vita, anche quando non era presente, in qualche modo eravamo sempre collegati, come se ci tenessimo per mano con il mignolino, senza guardarsi negli occhi, come se ognuno camminasse per la sua strada ma che prima o dopo avrebbe avuto bisogno di quel contatto così presente e allo stesso tempo così invisibile. L'orgoglio ci ha rovinato, avremmo potuto oltrepassare tutto ma non lo abbiamo fatto. Sono i momenti come questi che fanno riflettere, che ti fanno voltare indietro per un po' e ti lasciano l'amaro in bocca, è in momenti come questi che vorresti catturare e imprigionare dentro te stesso ogni minuto, hai presente quella sensazione?
Questo giorno è vestito di nero e la sua voce ha una nota malinconica che si percepisce attraverso il cielo... stropiccio gli occhi tendando di svegliarmi un po' di più con, come al solito, scarsi risultati. Vorrei andarmene al mare e non pensare più a nulla, avrei bisogno di staccare per un po', anche solo un giorno, un minuto.
La voglia di vestirmi è sotto zero ma devo farlo per Matt, quindi mi trucco leggermente cercando di nascondere il più possibile le occhiaie dovute al fatto che dormire stanotte è stato praticamente impossibile!
Tutto è così irreale che sembra faccia parte di uno scherzo riuscito male, invece non è così, Matt se n'è andato,per davvero! Quella maledetta macchina grigia lo ha ucciso e l'autista,ubriaco, non si è fatto un graffio. La vita è così ingiusta e incabile che a volte sarebbe fa prendere a schiaffi!
Siamo appesi ad un filo ed ogni giorno senza nemmeno accorgercene rischiamo di cadere, viviamo come se avessimo tutto il tempo del mondo e non diamo abbastanza importanza alle cosa, ma lo capiamo sempre troppo tardi,troppo.
Le righe che ho scritto per il funerale sembrano così banali e totalmente aliene... non parlano di quello che abbiamo sentito, non trasmettono l'amore che abbiamo provato o che almeno ho provato io. Ci tenevo a leggere qualcosa che lasciasse il vuoto in pancia, gli occhi lucidi e invece non ho fatto altro che scrivere le solite stronzate.
Il vestito nero che indosso è triste ma non quanto me, Cameron mi tiene la mano dall'inizio della cerimonia ma ora odio questo contatto, vorrei che tutta questa gente non ci fosse, vorrei parlare a Matt, parlargli di noi, di quello che ho provato e di quello che provo ora.. le parole del parroco non entrano nemmeno nella mia testa, vanno dette sempre le stesse cose e qualcuno lo dica che purtroppo non commuovono più. Il mio rapporto con Dio è sempre stato un tira e molla, ci credo fermamente ma ho così tante domande, così tanti dubbi e nessuno a cui poter chiedere.
Quando c'è dolore è difficile credere, è difficile pensare "c'è un disegno per me andrà tutto bene", è difficile non arrabbiarsi con Dio e ammiro con tutta me stessa chi ce la fa!
I miei ingranaggi portano la mia mente proprio a quel Dio mai conosciuto del tutto, perché ho bisogno di qualcuno di più grande di me, ho davvero bisogno di aiuto.
Cameron mi scuote leggermente, probabilmente il mio sguardo perso nelle sedie davanti a me gli ha fatto intuire che al momento i miei pensieri sono altrove.
-tocca a te piccola- i suoi occhi sono puntati sui miei, come se volesse stabilire un legame è da quell'unione passarmi tutta la forza possibile
-ti amo- mi sussurra avvicinandosi al mio orecchio, come se un minimo movimento dell'aria potesse portarmele vía quelle parole, come se le avessi potute acchiappare solo con una mia risposta.
Ma quelle parole non posso dirle ora, non in questo momento così forte, le emozioni già sono tante.
Mi giro notando la sua espressione sicura, vorrei tanto avere la sua stabilità , la sua sicurezza in tutto ciò che fa.
Prendo un respiro, molto più profondo del solito e cammino verso il leggio. Il sudore delle mie mani aveva leggermente bagnato il foglietto e di conseguenza le parole erano confuse : l'inchiostro era sbavato.
Era un segno.
Il mio cuore batte così forte da sentirlo in gola, ma è il mio momento, il nostro Matt.
Alzó lo sguardo, puntandolo dritto sulla madre di Matt, così afflitta e incredula come me.
-Matt, Matt era speciale! Ricordo benissimo la prima volta che i nostri occhi si sono mescolati, era bello, da impazzire.. non so perché Dio abbia voluto questo per me, per voi e per Matt, ma una cosa la so: tutto e dico tutto fa parte di qualcosa di più grande di ciò che vediamo e viviamo ora, c'è un qualcuno molto più grande di noi che ci cullerà uno ad uno! E lo so, lo so che queste parole sembrano le frasi banali scritte sui post di Instagram , ma quando il dolore è così grande ho imparato che la ferita non si cuce mai del tutto, sempre dentro di noi rimarrà un po' di Matt e a sua volta lui porterà qualcosa di noi lassù; - dico fermandomi un secondo -ma la ferita resterà e ci farà male, ma ci farà crescere, ci farà diventare un po' più forti! Quindi grazie Matt, grazie anche per questo ultimo vuoto alla pancia che ci hai lasciato, per questo nodo alla gola, grazie per ogni cosa- respiro, per prendere un po' di forza,guardo il corpo del ragazzo -ero e sono ancora innamorata di te- dico più per me che per Matt, questa è la verità e l'ho sempre saputo dentro di me.
Sollevo lo sguardo verso il cielo
-spero che il vento ti possa portare queste stupide parole, ti voglio bene-
Non riesco a trattenere il pianto che sta per eruttare dai miei occhi, ormai rosso fuoco per l'infinitá di lacrime di questi giorni.
La sensazione del "ti lascio andare" é la più difficile del mondo,é la casa con più amore che possa fare una persona, lasciare andare, é la dimostrazione migliore e anche quella più dura; é come se Matt fosse appena uscito dalla stanza della mia vita, come quando salite su un treno e salutate dal finestrino, con le lacrime che straripano dagli occhi ma che si cerca di trattenere e non si sa nemmeno il perché. Scendo dall'altarino e con una piccola corsetta cerco di andarmene, non voglio piangere davanti a tutti e non voglio nemmeno parlare con Cameron anche se so che ha bisogno di spiegazioni, ho visto bene il suo sguardo.
-ferma - quella voce così famigliare mi fa tremare ma mi volto
-Ari- dico in un sussurro
Mi corre in contro e le sue braccia avvolgono il mio corpo immobile e incredulo..
Riesco a sentire tutta Los Angeles qui, l'odore del mare, l'odore della nostra discoteca preferita, della birra stappata in riva al mare come ogni sabato pomeriggio.
Il suo viso è cambiato, sembra trascurata e il suo corpo pure.
-ti devo delle spiegazioni- mi dice guardandomi dritta negli occhi.
Mi prende la mano e mi trascina in un luogo più lontano, molto probabilmente per non dare troppo nell'occhio.
-scusami, lo so che capito qui senza avvisare, penso che tu ormai abbia capito che si, Josh é mio cugino e mi teneva aggiornata su tutto, proprio per questo era venuto a trovarti in ospedale. Mi sono completamente allontanata da te perché ti avrebbe fatto del male la mia vicinanza: sono entrata in un brutto giro, ho iniziato con la droga leggera ma poi ho sempre aumentato fino ad arrivare a cose davvero pesanti, sono diventata completamente dipendente, ma non ho soldi per quella merda e così mi sono indebitata, se non avessi ridato i soldi entro due mesi ti avrebbero fatto del male, così ho preferito lasciarti andare e non darti anche me come peso. Jamie ti ho pensata ogni giorno e non ti ho dimenticata. Sto andando in una comunità per tossicodipendenti e spero di farcela -
Sbatto le ciglia più volte capendo che quello che ho sentito non me lo sono sognata. Resto in silenzio per qualche minuto. Sono completamente senza parole, non mi viene nulla in mente da dire.
-ora sei sotto effetto?-
-si, mi sto sforzando di tirare fuori tutta la poca lucidità che mi è rimasta-
Troppe emozioni tutte in una volta, mi sembra addirittura di sentire la testa girare.
- mi dispiace ari, grazie di avermi voluto così bene- non posso fare altro che abbracciarla e tenerla per un po' sotto la mia ala
- perché ? Perché dovevi fare una cosa simile -
-sto male Jamie, non sono più io-
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T E M P E S T E
Teen Fictionsorrideva finché saltava e ballava in mezzo a tutta quella musica, cantava e mi guardava di tanto in tanto, chiusi gli occhi e mi lasciai solamente trasportare da tutto quell'essere liberi, il mio corpo si muoveva da solo, finalmente non c'erano fil...