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JAMIE'S POV

Oggi ho il test di biologia, non ho avuto molto tempo per studiare ma ce l'ho messa tutta, spero solo che vada bene! I corridoi oggi sembrano più affollati del solito, sto cercando una persona che può darmi delle risposte; Ari non si è più fatta viva, non ho idea del perché si comporta così ma ho intenzione di scoprirlo molto presto. Corro, letteralmente, in segreteria per chiedere gli orari di Josh in modo da sapere dove trovarlo ma ho poco tempo perché tra meno di dieci minuti ho lezione di Poesia.

-buongiorno, mi stavo chiedendo se è possibile avere l'orario scolastico di uno studente-cerco di sembrare il più tranquilla e innocente possibile.

-no mi dispiace signorina ma non posso aiutarla, ci sono delle regole sulla privacy perciò non posso darle questo tipo di informazioni- la segretaria parla, mentre compila dei fogli, come se questa frase la avesse detta una migliaia di volte.

Mi serve decisamente un piano B, in questa scuola è impossibile trovare qualcuno data la sua immensità; non vedo Josh da una settima e ti garantisco che ho provato a cercarlo ma niente, non lo mai visto. In realtà era questo il piano B: chiedere il suo orario, ma a quanto pare non ha funzionato. Diamo il via al paino C, mi intrufolerò in segreteria a fine delle lezioni.

Ho già perso troppo  tempo e di sicuro arriverò in ritardo alla lezione di Poesia, mi è sempre piaciuta come materia e devo dire che l'insegnante spiega molto bene, si vede che ha molta passione per il suo lavoro! -buongiorno, scusi il ritardo mi hanno trattenuta in segreteria-

-per questa volta va bene, si sieda e prenda appunti-

Faccio quello  che mi dice e mi siedo nel banco di fronte alla cattedra, ovvero il banco che viene sempre occupato per ultimo perché nessuno e dico nessuno vuole stare di fronte al professore. La poesia a volte è davvero forte, sembra comprenderti... La poesia culla, è come una sinfonia e quella professoressa riesce a infondere una tale calma. L'ora passa velocemente, e il suono della campanella mi ricorda che il test di Biologia è dopo l'intervallo, ovvero tra venti minuti e questo non fa che mettermi ansia! Prima di andare al parco con Dylan vado in bagno, così sono sicura che durane il test non dovrò andarci; spingo la pesantissima porta di vetro e sento dei singhiozzi venire da uno dei sei bagni, cerco di capire da quale proviene per poter aiutare chiunque sia li dentro.

-ehi, tutto bene?- dico bussando leggermente sulla porta bianca.

Ma dai Jamie, è ovvio che non va tutto bene, perché sei cosi imbranata?!

-ehm, non lo so- dice la voce dall'altra parte della porta

-mi fai entrare?- cerco di capire che fare, voglio davvero aiutarla, non so perché ma sento che devo farlo. Stavolta nessuno risponde, probabilmente starà pensando ancora a che fare così aspetto qualche minuto appoggiandomi al lavandino.

Sento il rumore della serratura e la porta, finalmente, si apre mostrandomi una ragazaza che conosco fin troppo bene.

-Ambra-

-Jamie-

la abbraccio, non mi interessa se è la ragazza di Matt, è evidente che qualcosa non va e voglio mettere da parte i miei affari per ora.

-Vuoi parlarne?-

mi fa cenno di sì ma resta comunque zitta, ha bisogno di tempo, credo; è da un po' che non sono io a consolare, in questo periodo sono sempre stata quella ad essere consolata e sinceramente me ne ero anche stufata.

-Matt mi ha lasciata-

Resto completamente senza parole, che vuol dire che l'ha lasciata? Non capisco, poco tempo fa mi ha detto di aver voluto chiudere il nostro rapporto per stare con Ambra e ora la lascia? Dovrei dirle qualche parola di conforto ma non ci riesco proprio, se prima non sopportavo Ambra e la incolpavo per quello che era successo tra me e Matt ora non posso sopportare lui!

-quel ragazzo non ha un cervello- le dico in tutta la sincerità possibile

-grazie Jamie, davvero- cerca di sorridere ma quando si piange non ce la si fa, ti puoi sforzare ma fa piangere ancor di più.

Il suono della campanella mi avvisa che devo sbrigarmi e andare a biologia.

-Ambra tieni il mio numero, chiamami se ti va-

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-ehi Dyl, devo proporti una cosa-

-dimmi tutto-

-devo ottenere l'orario di John,devo assolutamente parlarci-

-chiedilo a qualche suo amico?-

-no, tu daresti il mio orario se te lo chiedesse uno sconosciuto?-

-effettivamente no-

-ecco, allora mi aiuti?-

-certo vediamoci dopo quest'ora al locus, è da un po' che non ci andiamo-

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Dylan farà il palo e io invece accederò all' ufficio della preside dove si trovano questo genere di documenti, sono sicura che qualcosa scoprirò! Aspettiamo che la preside esca per non essere scoperti, la vediamo prendere giacca e borsa e andarsene.

-se arriva qualcuno trattienilo e avvisami- mi fa un cenno con la testa.

Mi sento come una liars in pretty little liars, mi intrufolo nell'ufficio, ci sono un'infinità di cassetti e armadi, ho poco tempo e non so da che parte iniziare.

Apro tutto, e cerco qualche indizio, ho un'ansia pazzesca ma allo stesso tempo l'adrenalina mi fa sentire viva. Leggo tutte le etichette delle cartelle e dei cassetti.

STUDENTI DEL QUARTO ANNO

eccolo credo sia lui l'armadio esatto, più in fretta possibile cerco quella di Josh senza nessun risultato, qui non c'è assolutamente nulla.

-Buongiorno signora Hastings, volevo chiederle se può venire nell'aula di chimica, purtoppo si sono rotte alcune provette- sento Dylan e capisco al volo che la preside è tornata

-non sono io che mi occupo di questo geere di cose, vada all'ufficio di assistenza per studenti-

il rumore dei tacchi si avvicina sempre di più e non so che fare, mi guardo intorno e mi giro su me stessa in cerca di qualche posto in cui nascondermi, ma l'unico sembra essere la scrivania, di certo non è il posto migliore, mi scoprirà subito ma è meglio che rimanere qui in piedi. Corro verso la scrivania cercando di fare il più piano possibile, sulla scrivania ci sono ddei documenti, potrebbe essere qui il fascicolo di Josh, mi servono informazioni su di lui, e a quanto pare anche alla preside, l'ho trovata non posso credere ai miei occhi.

Sento la maniglia aprirsi.

Alzo lo sguardo.

La porta si sta aprendo.

Mi accuccio.

I tacchi mi fanno capire che è entrata nel suo ufficio, ma ha lasciato la porta aperta, il passo è svelto. Jamie preparati ad essere scoperta fra

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-Signora la prego sta succedendo un disastro nel laboratorio venga la supplico-

-eh va bene, ma non si deve più ripetere, ha capito?-

tiro un sospiro di sollievo, ringrazio mentalmente Dylan ed esco in fretta dall'ufficio.

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