Elitè Gossip

#7 La verità

"Ora ricordo!" Esclamai.

Quando avevo circa 16 anni e andavo alla Constance a Los Angeles, uscivo con questo ragazzo più grande di me di quattro anni, ricordo che lui venne rimandato di vari anni per la sua condotta.
Andavamo spesso alle feste, ci ubriacavamo e spesso fumavamo assieme, avevamo una cotta l'uno per l'altra, era il tipico bad boy fidanzato con la classica ragazza 'perfetta'.
Un giorno però ad una festa chiamarono la polizia per presenza di sostanze illegali, qualcuno fece il suo nome ma mai lo trovarono, infatti quella fu l'ultima volta per me che lo vidi.

"Sei sparito dal nulla Bryan, non ho più avuto tue notizie" Dissi esasperata.
In un attimo aveva riaperto mille ferite che sembravano guarite da anni.
"Sono dovuto sparire. In molti avevano fatto il mio nome, ero ricercato dalla polizia. Sono stato a Praga per un periodo, quando la bufera è finita sono tornato in America, più precisamente a New York e mi sono laureato qui, dove ho conosciuto Kevin.
Però nemmeno i miei genitori sapevano dov'ero. Ti ho cercata Chanel, ma non ti ho mai trovata, credevo vivessi ancora a Los Angeles." Mi disse rivolgendomi uno sguardo perso e un pó triste.
"Ci ho sempre vissuto Bryan, ma ero stata rinchiusa in casa da mia madre, uscivo di casa solo per andare dallo psicologo se ti può interessare. Tutti pensavano fossi andata a vivere in Italia,o meglio questo era quello che mia madre e mio padre volevano far sapere ingiro." Sospirai. Era da tanto che non raccontavo la mia storia a qualcuno e ogni volta che mi capitava era come avere dei deja-vu che mi riportavano indietro a quei mesi.
"Chanel,mi dispiace, non lo sapevo." Si scusó lui, dopotutto che colpa ne aveva? Effettivamente nessuna.
Mia madre e mio padre non sono riusciti a starmi molto vicini durante la mia adolescenza, ed io ne soffrivo.
Quando ho conosciuto Bryan non mi sentivo più così tanto sola, mi ero aggrappata a lui che però non aveva delle sane abitudini.
Iniziai a frequentarlo, a bere e ogni tanto anche a fumare, fino a che non diventò un vizio andare alle feste e tornare ubriaca e mia madre, fortunatamente lo scoprì in tempo per aiutarmi.
"Sono quasi due anni che ne sono fuori, ora va tutto bene Bryan" lui continua a fissarmi con un espressione vuota, persa.
"Ehilà vedo che vi siete trovati voi due eh?" Esclama Kevin avvicinandosi a me, sorridendo.
Serena mi fa un occhiolino e io ricambio con un sorriso.
"Dai andiamo a ballare!" Julie raccatta me e Serena e ci porta al centro della sala,io bevo il mio drink in un sorso poggiando il bicchiere su un tavolino vuoto vicino a noi.
Quando partí la "Open wide" di Calvin Harris ci scatenammo.
Appena mi volto per cercare Kevin con lo sguardo, mi ritrovo gli occhi di Bryan addosso, così non appena un cameriere passa con un vassoio pieno di drink, ne prendo uno a caso buttandolo giù tutto d'un colpo.
"Non esagerare troppo con l'alcool bambolina" Sussurra Kevin sbucando dietro di me un attimo dopo.
"Ehi dove eri sp..." gli dico ma vengo interrotta da lui che mi bacia di colpo.
Mi prende dai fianchi mentre partono le note della canzone "Noche y de dia" di Enrique Iglesias ed iniziamo a ballarla un automatico.
"Non sapevo sapessi ballare latino" lo guardo mentre ci muoviamo in sincronia.
Lui mi sorride e mi bacia prima lentamente e poi con passione.
L'alcool inizia ad avere la meglio su di me e immediatamente mi pento di aver bevuto tutto d'un fiato quel drink.
Mentre ci baciamo le nostre lingue si incontrano e i nostri corpi si uniscono, ballando a ritmo della canzone mi giro, ritrovandomi lui dietro di me, la mia schiena contro il suo petto.
"Sei così sexy Chanel" mi sussurra all'orecchio provocandomi dei brividi di piacere lungo la schiena.
Dalla voce sembra anche lui un pó brillo ma io di sicuro sto peggio, infatti decido di cambiare stanza, prendendo Kevin per mano.
"Cambiamo stanza" Dico, facendomi spazio tra la gente, anche se per come ho pronunciato la frase si poteva intendere ben altro.
Passato il corridoio arriviamo in una stanza ed entrando notiamo che è una camera da letto, molto bella e ben arredata, con un divanetto ed una porta-finestra che lascia penetrare il soffice bagliore della luna.