capitolo 8 : ho avuto paura

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Capitolo 8 :

_Pov's Stefan_
-cazzo- pronunciai senza neanche rendermene conto.
All'interno della casa si trovava Elena legata ad una sedia con un ago infilato al braccio che risucchiava il suo sangue o lo portava in una sacca al lato della sedia, a terra vicino alla sedia si trovavano altre 4 sacche di sangue piene. Il suo viso era pallido e le labbra asciutte.
-dobbiamo sbrigarci Stefan-
-Andiamo- dissi con rabbia
Entrammo senza farci sentire nella casa e con cautela arrivammo alla stanza dove si trovava Elena...Aprii la porta e il suo sguardo si posò su di me, i suoi occhi si spalancarono e iniziarono a luccicare dalla felicità.
Klaus si trovava al telefono e per fortuna non si accorse di niente.
Portai lo sguardo su Damon che si trovava al mio fianco e fece un segno con la testa per farmi capire che a Klaus si occupava lui.
Con uno scatto fulmineo corsi da lei e nel frattempo Damon andò da Klaus che in quel momento stava venendo da noi. Slegai con fretta Elena e le tolsi l'ago, dopo di che presi le sacche di sangue e la presi in braccio correndo fuori. La lascia sedere sul sedile passeggero della macchina.
-Amore mio, tieni gli occhi aperti sono qui- dissi mentre scansai i capelli dal viso e mi misi seduto al sedile del guidatore. Dopo poco Damon uscì correndo dalla casa e monto al volo in macchina.
-Corri-
Spinsi l'acceleratore della macchina e sommando uscii dal cortile.
-Elena non chiudere gli occhi- pronunciai con le lacrime agli occhi.
-Dobbiamo portarla dallo zio Stefan-
-Con lui non parliamo più non so se ci aiuterà-
Nostro zio Elija era un medico e poteva aiutarci. L'unico problema è che da quando i nostri genitori sono morti con lui non abbiamo più avuto rapporti.
-Dobbiamo provarci- disse Damon con insicurezza
-Va bene- confermai io.
Dopo 10 min arrivammo dallo zio. Damon scese e andò a citofonare mentre io presi Elena in braccio. Mio zio Aprii la porta e quando ci vide esitò un po' ad aprirci ma dopo averci riflettuto decise di lasciarci entrare.
-Perché siete qui?- questa fu la sua domanda appena entrammo.
-Ho bisogno di aiuto zio. Lei è Elena, gli è stato tolto del sangue e ha bisogno di riaverlo- dissi tenendo Elena in braccio
-dammi una ragione valida per farlo-
-zio so che abbiamo sbagliato a fare quello che abbiamo fatto ma ti prego aiutami. Lei è la ragazza che amo e sta rischiando di morire se non ci sbrighiamo- mentre dicevo ciò una lacrima rigo' il mio volto. -ti prego- continuai supplicando.
- va bene...Portala nella stanza-
Portai Elena nella stanza che diceva mio zio e la lasciai cadere sul letto. Il viso era ancora pallido e i suoi occhi erano chiusi.
-Hai il suo sangue?- domandò lo zio
-no- risposi - ma in macchina ho le sacche con il sangue che gli hanno tolto- continuai.
-perfetto...Stefan tu rimani qui con me...Damon tu vai a prendere le sacche-
-va bene- disse Damon uscendo di fretta.
Mio zio prese una flebo e quando Damon gli portò le sacche del sangue di Elena le inserì nella flebo e le collegò ad un ago che infilò nel braccio di Elena.
Passarono 2 giorni e Elena non accennava a svegliarsi. Damon mi raccontò che di Klaus non c'era più da preoccuparsi. Ma a me non interessava, volevo solo riavere la mia piccola tra le braccia.
Jeremy Bonnie e Caroline li  avvertimmo la mattina dopo e vennero a trovare Elena.Gli spiegai tutto quello che era successo, gli dissi anche che noi eravamo vampiri.
Il terzo giorno ero seduto al fianco di Elena e le tenevo stretta la mano pronunciando parole dolci. Mi alzai per andare in bagno quando una voce mi bloccò. La sua voce.
-stefan- pronunciò
-Amore mio- corsi ad abbracciarla.-Avevo paura di perderti- dissi.
-Ora sono qui-
Si alzò e mi abbracciò con decisione mentre delle lacrime calde bagnavano la mia maglietta.
-Ho avuto paura- pronunciò.

_Pov's Elena_
Sentii la mano di Stefan stringere la mia e dirmi parole dolci, la sua voce era rauca.
Non so quanto tempo era passato da quando stavo cosi. Mi sforzavo di aprire gli occhi ma non ci riuscivo. Quando si alzò i miei occhi si aprirono e le mie labbra pronunciarono il suo nome con delicatezza. Si girò di scatto e corse ad abbracciarmi.
-Amore mio...Avevo paura di perderti- pronunciò.
-Ora sono qui-
Mi alzai e lo abbracciai con decisione.Non mi accorsi nemmeno che stavo piangendo e le mie lacrime calde bagnarono la sua maglietta.
-Ho avuto paura- dissi piangendo
-Non ti lascerò più sola promesso...Ora andiamo di la...Ci sono gli altri-
Mentre parlava mia asciugava le lacrime e mi baciò. Dopo andammo di là e trovai Jeremy Bonnie e Caroline sul divano con delle facce tristi.
-Allora ? Non mi salutate-
Appena sentirono la mia voce scattarono verso di me e mi abbracciarono.
-ci sei mancata- dissero
-Anche voi-
Quando si staccarono si avvicinò a me un uomo dalla mezza età e mi porse la mano.
-Piacere io sono Elija...Lo zio di Stefan e Damon-
-Piacere Elena- dissi mentre gli stringevo la mano
-E' stato lui a guarirti-
Una voce provenne dal fondo della stanza dove si trovava Damon e solo in quel momento mi accorsi di lui.
-oh grazie mille Elija- pronunciai - e grazie anche a te Damon-
- di niente-
-che ne dite di festeggiare?-domandò Bonnie.
-va benissimo- risposimo tutti in coro.

Ecco qui il capitolo numero 8. Spero vi piaccia.
Alla prossima 😉

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