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Mi diverto un sacco con Giuseppe e Salvatore, è per questo che sono i miei migliori amici.
Ci conosciamo da tanti anni ormai, gli voglio tanto bene.
Salvatore è quello che corre rischi, senza pensarci due volte, "la vita è una" dice sempre, ed ha anche ragione.
Giuseppe è quello che fa la parte del ragazzo maturo, perché lui lo è.
Io sono quella sfigata, ovvio, che preferisce stare a casa, lontana dal mondo, nel dubbio il computer c'è sempre. 
Qualcuno mi chiama, oh uff.

"Pronto?"
"Claire, possiamo trovarci, ti prego, non ce la faccio a stare in questa casa." Mi chiede disperatamente Stefano.
"Okay, vieni."

E così finisce la chiamata, che conversazione eh.
"Viene Stefano."
"Cazzo Claire, sei seria?" Chiede Giuseppe.
È da tanto che non lo sentivo dire
parolacce.
"I... Io sono seria." Balbetto.
"Giuse calmati santo Dio, non serve prendersela tanto." Esclama Salvatore con nonchalance.
"Ohw, scusa, ma lui non mi va a genio."
"Lo avevo capito."
E quando parli del diavolo spuntano le corna, infatti, suona il campanello.
Vado ad aprire la porta e "Ti devo un favore." Comincia senza salutare.
"Ma ci sono anche loro? Uff."
"Sta zitto e non commentare."
Entriamo in casa, nessuno vuole parlare e Giuseppe fa di tutto per evitare il mio sguardo, e anche quello del moro al mio fianco.
"Stefano, perché sei qui?" Gli chiedo rompendo il ghiaccio, forse non è stata un'ottima idea.
"Devo esporre i miei problemi? Sono uscito di casa per fare non pensare a quello che succede in famiglia."
Ehm, ops.
"Perché hai subito cercato Claire?" Gli chiede Giuseppe. Lui è troppo protettivo.
"Perché per me è un'amica, so che lei forse non la pensa così, ma non importa. Cioè, se avessi chiamato i miei amici mi avrebbero detto di bere e se avessi chiamato una delle ragazze che mi viene dietro, avrei fatto sesso, mh." Sono a disagio, uff.
"Forse potresti darmi il numero di qualcuna." Commenta Salvatore. Se prima ero a disagio ora lo sono il doppio, non si dovrebbe parlare di questo con una ragazza, e poi se questa è vergine dovrebbe essere un motivo in più.
"Okay, basta." Irrompo il loro discorso.
Stefano ride, è molto sincera come risata, non penso di averla mai sentita così.
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"Che cosa?!" Per poco non sputo il latte addosso a mia sorella.
"Io e Stefano ci siamo messi insieme." Mi ripete con tranquillità.
"Io... non so che dire."
"Quando è qui metti la musica ad alto volume."
Che schifo, ahh.
"Verrà dopo, preparati la playlist."
"State insieme solo per quello eh?"
"Può essere."
Perché sono l'unica normale in questa famiglia?
Ecco come passare una pessima domenica!
Non è una bella giornata, è piena di nuvole grigie. Il tempo meteorologico condiziona il mio umore, infatti oggi sono di pessimo umore. Insomma, non so neanche che fare.
Le mie giornate sono monotone, non mi piace la mia vita. Lo so, c'è qualcuno che muore di fame e farebbe di tutto per averla eppure non mi piace.
Mi preparo ed esco di casa. Per le strade non c'è nessuno, non che sia una grande città, ma di solito c'è sempre qualcuno. Arrivo fino alla Chiesa, esteticamente è fantastica. Mi dirigo verso il cimitero, ci vado spesso. È una cosa macabra eh?
Non c'è nessuno, non è l'ideale andare in questi posti con queste brutte giornate. Senti qualche singhiozzo, allora non sono sola. Uh.
C'è un ragazzo con il cappuccio che gli copre il volta dalla mia angolazione.
"Tutto okay?" Chiedo con un tono basso.
"Claire?"
"Stefano?"
Lui che cavolo ci fa qui?
Mi giro due secondi e il ragazzo già non c'è più.
Vado verso la tomba di mia nonna, lei era la migliore amica.
"Hey nonna, come va? Io non so come sto. Chissà come stai realmente... C'era un ragazzo, Stefano, io gli faccio ripetizioni sai? Perché era qui? Mh, non sono affari miei, me lo dicevi sempre che dovevo farmi i cavoli miei. Be', mi sa che tra poco piove, io torno a casa. Ciao nonna." Mi cade qualche lacrima, non sono mai riuscita ad accettare la sue morte, e forse mai lo farò. Sono passati due anni e lei è ancora con me, me lo sento...

Tutor// Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora