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Torno a casa, non so cosa aspettarmi adesso.
Apro la porta e nel soggiorno non c'è nessuno. Poi sento dei rumori, non voglio sapere da chi provengono, non lo voglio davvero sapere.
Inizio a canticchiare, per far capire che c'è anche la mia presenza in casa.
Prendo il computer, che come al solito era sul divano e metto la musica al volume più alto che posso.
Adoro il nuovo CD di Ed, le canzoni sono fantastiche.
Mh, ultimamente Giuseppe non sembra più lui, è cambiato. Ma perché la gente cambia e io rimango la stessa?
Sento mia sorella urlare il nome del ragazzo, non ce la faccio a stare qui dentro. 
Chiedo a Salvatore se è libero ma ha un impegno e idem Giuseppe, bah.
La voce di Ariana Grande è dolce, ah, voglio anch'io la sua voce. Io sono abbastanza brava a cantare, ma non lo faccio mai sentire a nessuno, mi sento a disagio nel farlo. Giuseppe mi ha ascoltato una volta, per sbaglio.

Scendono dalle scale mia sorella e Stefano, faccio finta di non averli visti, sono più a disagio di loro.
"Hey Claire." Mi saluta il moro.
"Oh, ciao." Faccio la finta sorpresa.
"La prossima volta fate più piano." Sussurro.
"Claire!" Mi rimprovera mia sorella.
"Lea, mi sembrava di stare in camera con voi, e avevo il volume al massimo." Sbotto.
Stefano sembra piuttosto imbarazzato, be', chi non lo sarebbe in questi casi?
"Io vado."
"Sta diluviando." Ammetto.
"Stai qui." Interviene Lea
Oh yep!
Non stanotte però! Sono disgustata dato che dovrò dormire nella stessa stanza dove loro hanno fatto sesso, ew.
Devo scrivere a Giuseppe, ora che mi viene in mente.

Giuseppe

Hey!

Ciao

Che avevi di bello da
fare?

Nulla

E perché mi hai detto
che eri occupato?

Ah... Uhm

Grazie sai

Claire, dai

Giuseppe, sei uno stronzo
Parli tanto male di Stefano
e tu sei uguale

Uhm, mi fa male. Mi cade un lacrima e mi dirigo in bagno correndo. Non mi piace che la gente mi veda triste, perché io non parlo mai dei miei problemi con nessuno.

"Claire, devo cambiarmi, apri la porta." Mi ordina mia sorella dall'altra parte della porta.
Faccio quello che mi dice e torno dov'ero.
"Stefano, che ci facevi prima al cimitero?" Ne approfitto dato che non c'è mia sorella.
"Mh... nulla."
"Oh, so quasi tutti i tuoi problemi, perché non mi parli di questo?"
Eh già, Stefano, con me, riesce ad essere se stesso, cioè, sa che io non lo giudico, sa che io non lo andrò a dirlo a tutti.
"Parliamo dopo." Bisbiglia lui.
Ma perché se mi definisce un'amica non me lo dice ora?
Forse dovrei smetterla di parlare con lui, mi sta cambiando. A questo punto ha ragione Giuseppe...
Cavolo.
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Io ci tenevo tanto... sono i miei cantanti preferiti.
Ariana, no.
Shawn, no.
Ed, no.
Grazie mamma, veramente. Io non le chiedo mai nulla, e con mai, intendo mai.
E anche quest'anno andrò ai loro concerti il prossimo.
Sono arrabbiata, uff. 
Mi limiterò ad ascoltarli col vinile, adoro quelle sorte di giganti CD. Sono fantastici, e non si trovato ovunque.
Penso di aver fatto un casino con Stefano, cioè, perché ho accettato quel patto eh?
Non penso di aver fatto la cosa giusta. Ora però mi piaccio di più, la mia autostima è leggermente più alta. Mia sorella e Stefano stanno provando ad avere una storia seria... non commento. Ma se sono felici, a me va bene così.
"Lepri, dammi il libro."
"Dovresti saper spiegare anche senza quello."
"Ma tu non ti concentri."
"Oh uff."
È come un bimbo leggermente cresciuto, intellettualmente. Di statura è cresciuto fin troppo, un metro e ottanta è troppo, io a confronto sono una nana. Sono alta un metro e sessantacinque, diciamo che sono nella media.

Tutor// Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora