14

2.5K 143 23
                                    

È passato un mese da quella festa. Stefano non è stato ritrovato ancora ma ne sono felice, tanto tra tutti sono io quella che va dalla psicologa. Shane sta bene.
La mia psicologa si chiama Angy, lei è buona e gentile, nonostante io continui a mentirle, dicendole che sto bene. Lei lo sa che non è vero, e me lo dice. Ma non la capisco, cosa vorrebbe che le dicessi?
"Sì sono rimasta traumatizzata. Ho terribilmente paura di ogni cosa, è da un po' che faccio incubi e non riesco a dormire." È questo quello che vuole che le dica? No, non la capisco.
Stefano è ricercato, lo cercano tutti. Io ho il presentimento di sapere dov'è, ma non lo dico, che rimanga nascosto.
Tutto mi ricorda quel pomeriggio.
Quando ero in acqua sentivo il mio battito cardiaco diminuire, la gente lontana, le parole lontana, l'ossigeno  mancare, l'acqua che mi soffoca...
Aurora è una brava persona e non come pensavo.
"Hey Claire." Mi saluta Sascha, che è quello più preoccupato di tutti.
Lo saluto con un cenno. Si mette tra me e Giuseppe. 
"Hai notizie di Stefano?" Chiede andando direttamente al punto, guardandomi speranzoso.
"No." Rispondo fredda, solo a pensare a quel nome mi vengono i brividi.
"Sascha, forse so dov'è, ci vieni con me oggi?" Gli domando, finché se ne va.
"Grazie!" Urla in risposta.
Il mio sguardo arriva al pavimento e poi alle mie scarpe. Dovrei pulire adesso che ci penso.

"Ora entriamo, ma fai silenzio." Sussurro a Sascha, e in risposta annuisce. Abbasso lentamente la maniglia e con la stessa velocità apro la porta.
Eccolo. Stefano Lepri.
"Stefano!" Urla il moro buttandosi sull'amico. L'altro sorride e lo abbraccia. Guardo la scena, senza commentare e muovermi. Appena il ragazzo si accorge della mia presenza mi saluta con un enorme sorriso, ma lo ignoro.
"Pensavo di averti fatto male Claire, ho avuto paura." Ammette, staccandosi dall'amico e avvicinandosi a me.
"Come stai?" Mi chiede.
Indietreggio di qualche passo.
"Come sto? Ti prego, non farmi ridere." Gli rispondo spostando il mio sguardo sui suoi occhi marroni.
"Non ero in me. Ho sbagliato, lo so, e ti chiedo umilmente perdono." Il suo sguardo trasmette tristezza e malinconia, eppure, sono arrabbiata con lui.
"Non ti perdonerò. Oh no, questa volta no."
"Sono uno stupido, cazzo. Non mi rendevo conto di quello che facevo, va bene? Mi dispiace è da giorni che continuo a tormentarmi su questa cosa. E ti chiederai, dato che sono così dispiaciuto, perché non sono venuto a chiederti scusa? Perché sono un codardo. Non ho avuto il coraggio per farlo. Non mi perdonerai mai, lo capisco, e forse neanche io lo farò con me stesso. Mi faccio schifo da solo, e fidati di quello che ti dico. Non so che cazzo sto combinando, e nonostante io continui a ripetermi che sto facendo una cazzata non faccio nulla, me ne sto qui, immobile, ad ascoltare il silenzio. Bello eh?" Confessa, senza mai distogliere il suo sguardo dal mio.
"È solo colpa tua." Dico con indifferenza.
Sascha si avvicina a noi.
"Cazzo, mi sembra un film." Ironizza il moro, finché si sistema il ciuffo con le mani.
"Be', non lo è. Io non voglio più stare qui, con qualcuno che ha provato ad uccidermi." Mi giro e mi incammino.
Stefano mi prende per il polso.
"Mollami." Gli ordino con un tono freddo, distaccato.
"Ti prego." Toglie la sua mano dal mio polso.
"Smettila, ho detto di no. Se fosse per me ti avrei lasciato qui, probabilmente a morire. Solo che voglio bene a Sascha e mi faceva pena." Mi giro a guardare i due ragazzi.
"Claire, ti amo."
"Stefano, vorrei perdonarti ma non posso." Mi giro e cammino.

TRA POCO FINISCE OKAYYYYY
AAAAAH  IERI ERA IL COMPLEANNO DI STE💜
Sta diventando vecchio DD: 23 anni!

Tutor// Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora