Capitolo 19

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Erano passate due lune da quando il Clan della pietra era rimasto solo, e le cose cominciavano davvero ad essere noiose.
All'inizio la vita in città era sembrata impossibile: bipedi ovunque, mostri a tutte le ore, luce anche di notte... il clan aveva provato a sistemarsi in un vicolo, ma oltre ad essere umido e puzzolente era anche infestato da randagi attaccabrighe. Vagarono per giorni, finché –sia lodato il Clan della Stella!– non trovarono un enorme spazio verde, lontano dal caos cittadino. Lì trovarono tutto quello che gli serviva: le erbe basilari per curare gli intossicati dal fumo, dei posti per dormire e tante, tantissime prede. Per un po' poterono vivere come un normale clan, allenando gli apprendisti, andando a caccia e controllando il territorio. ZampadiMarea si allenò molto con StellaTurchese, che sapeva un sacco di trucchi e mosse speciali; spesso erano sole, ma a volte si univano anche il fratello della leader e ZampadiRosmarino. Il suo tempo libero l'apprendista lo passava con il suo migliore amico ZampadiRosmarino, con i suoi fratelli (anche se Zampad'Oceano era sempre preoccupata per Zampad'Avorio, e la sorella cominciava a sospettare qualcosa) oppure con sua madre e Mirtillo. I tre fratelli alla fine erano anche riusciti a parlare con MantoPrezioso della questione del piangere di notte: la gatta era scoppiata in lacrime, ma si era ripresa velocemente.  Non voleva far stare male i suoi figli, e si impegnò a concentrarsi sul futuro. Era davvero forte, la loro madre.
Però tutto l'idillio era solo un'illusione. C'era un perenne velo di tensione: il clan sapeva che il loro viaggio non era ancora finito. StellaTurchese si arrabbiò moltissimo quando una giovane guerriera, MantoStellato, cominciò a parlare di rimanere lì per sempre. Fu MusodiSalmone, suo amico d'infanzia, a riportarla nelle grazie della leader; ZampadiMarea giurò di aver visto uno strano luccichio negli occhi della sorella minore, ma non indagò.
Un'altra sua preoccupazione (come se non ne avesse abbastanza) era Marina: la solitaria aveva detto che li avrebbe seguiti, ma non sapeva come una gatta chiaramente incinta avrebbe potuto passare quell'enorme sentiero del tuono...

Quindi le giornate passavano, nervose e monotone, finché non si arrivò alla notte di luna piena. L'apprendista maculata era andata al mucchio di prede per prendere uno scoiattolo alla madre, quando vide ZannadiCinghiale fissare il cielo con aria triste. -In tempi normali stanotte ci sarebbe stato il raduno dei clan- Sussurrò. -Avremmo presentato i nuovi apprendisti, discusso sui nostri problemi e parlato in pace... nei limiti del possibile-. ZampadiMarea pensò a come fosse difficile parlare pacificamente con StellaTotale. -Purtroppo, penso che non rivedremo un clan per molto tempo- Concluse. Come per farsi beffe della sua predizione, proprio in quel momento LuceNotturna e ZampaRocciosa, che stavano perlustrando i confini, si fiondarono nel campo. Con loro c'era anche una figura snella e magra, dal manto picchiettato... Zampad'Avorio?!
-StellaTurchese!- Chiamò a gran voce la gatta tortie, mentre il suo apprendista grigio scuro andava a chiamare la sciamana. Solo allora ZampadiMarea si accorse che il gatto del clan del mare aveva un brutto taglio su un fianco. Quando lo vide Zampad'Oceano, che era accorsa con il fratello, non riuscì a trattenere un gridolino di gioia. ZampaBlu invece era all'erta, probabilmente per StellaTotale.
In quel momento la leader del clan della pietra uscì dalla sua tana, accompagnata da MusodiSalmone. Vedendo il nuovo ospite sgranò gli occhi e gli corse incontro. -Sei Zampad'Avorio, giusto? Come hai fatto ad arrivare qui?-
L'apprendista chinò la testa in segno di rispetto, ma si vedeva che ogni movimento gli procurava dolore. -Esatto, sono io. Sono venuto in rappresentanza del mio clan. Noi... stavamo viaggiando verso il luogo del sole nascente, quando abbiamo captato il vostro odore. StellaTotale ha pensato di mandare qualcuno ad avvisarvi, in caso voleste ripartire con noi- Spiegò.
-E perché ha voluto mandare un apprendista?- Chiese StellaTurchese con la fronte aggrottata, non condividendo le scelte della collega.
Zampad'Avorio sembrò leggermente offeso. -Sono il miglior corridore del clan. Sarei arrivato anche prima, se non avessi incontrato quello stupido cane- Ribatté, e la leader ne rimase alquanto colpita. Si guardò intorno, verso tutto quello che aveva costruito il clan. Ormai ZampadiMarea la conosceva abbastanza bene da seguire i suoi pensieri: i compagni avevano lavorato sodo per creare quel campo, e in circostanze diverse sarebbe stata una casa perfetta... ma dovevano ripartire. Anche se gli anziani erano deboli, anche se il clan era sfinito. Si sarebbero riposati solo una volta a casa. Sospirò, e si rivolse contemporaneamente a Zampad'Avorio e a tutto il clan:-Vai a riposare con i nostri apprendisti, Zampad'Avorio, e lascia che ZannadiCinghiale ti curi. Sei stato molto coraggioso a venire da noi. Intanto, dobbiamo tutti prepararci: all'alba saremo in viaggio-.
Alcuni compagni avevano un'espressione sconsolata o arrabbiata, ma nessuno contestò la leader. Sapevano che aveva ragione, e che non avrebbero avuto pace fino all'arrivo.

Quella sera, nella tana degli apprendisti, tutti stretti per tenersi al caldo, ascoltarono la storia di Zampad'Avorio. Dopo essere scappati dal sentiero del tuono erano disperati, e completamente fuori strada. Camminarono per giorni, senza l'ombra di acqua o prede. Proprio quando erano ridotti allo stremo, trovarono un vecchio nido di bipedi abbandonato e pieno di topi. Scoprirono che ci viveva un solo gatto, LuceRossa, che li aiutò di buon grado: portò loro cibo e acqua  in abbondanza, e diede a StellaTotale le indicazioni per la loro destinazione. La leader e il solitario avevano parlato molto anche in privato, e Zampad'Avorio scherzava sul fatto che si fosse innamorata. -Per innamorarsi serve prima un cuore- lo corresse ZampaBlu.
-Noi abbiamo vissuto bene, ma devo dire che questo campo non è niente male!- Esclamò.
-Parlaci ancora della vostra avventura- Lo supplicò Zampad'Oceano, e il maculato continuò il racconto.
ZampadiMarea, però, non lo stava più ascoltando. Zampad'Avorio non era male: era coraggioso, serio e aveva il dono della leadership; eppure c'era qualcosa che le impediva di fidarsi del tutto. Forse era il fatto che lui affermasse che Marina aveva ucciso suo padre. Sentiva, soprattutto dopo il suo racconto, un campanello d'allarme che le suonava in testa. Se solo avesse saputo per cosa...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 12, 2018 ⏰

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