Capitolo 16

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-MARINA!-
ZampaBlu la guardò sbigottito. Sì, era proprio lei: stessi occhi ambrati, stesso manto grigio chiaro, stessa espressione severa ma al tempo stesso dolcemente familiare. Il gatto riuscì a stento a reprimere un sorriso.
-Che ci fai qui?!- Urlò ZampadiMarea. Sembrava preoccupata. -Non dovresti essere nel tuo clan?-
La parola sembrò infastidire la gatta, che storse la bocca. -Potresti evitare di chiamarlo così?-
-Non è questo il punto- Replicò dura l'apprendista maculata.-Sei una leader, eppure non sei dai tuoi compagni.-
-Pensavo che sareste stati almeno un po' felici di vedermi- Miagolò Marina con freddezza.
Zampad'Oceano fece un passo avanti, con il vento che le scompigliava il pelo. -Ma lo siamo!- Gnaulò. -Solo che...-
-È successo qualcosa?- Finalmente ZampaBlu capì perché le sorelle erano così preoccupate: Marina non avrebbe mai lasciato Lightning e il gruppo di proposito, specialmente se la sua leadership era traballante. Doveva per forza essere accaduto qualcosa. Ma se fosse perché la gatta era così grassa... ?
Marina lo guardò dritto negli occhi, sorpresa, poi, inaspettatamente, si lasciò andare alle fusa.-Avete fatto molti progressi da quando vi ho lasciato- Miagolò con voce dolce. Si voltò e si addentrò un po' di più nella piccola grotta. -Venite, qui staremo più caldi e potremo parlare con calma.-
A ZampaBlu non piacevano affatto le grotte per ovvie ragioni: il suo clan era stato intrappolato in una di quelle infide buche rocciose per ben sette lune, e inoltre lo induceva a pensare alla Profezia degli elementi, che diceva chiaramente quanto la terra fosse sua nemica. Questi erano i pensieri (insieme a qualche colorita parola riguardo al vento, alle profezie e alle grotte) dell'apprendista mentre si sistemava in un antro protetto dalle intemperie. Per terra era stato steso del muschio e in un angolo giacevano un paio di prede scheletriche. ZampaBlu si chiese da quanto Marina vivesse in questo modo.
Quando ai furono tutti sistemati, ZampadiMarea parlò: -Perché sei qui, Marina? Cosa è capitato al tuo gruppo?-
La gatta tentò di sostenere il suo sguardo, ma ben presto lo distolse: ZampaBlu era il primo a temere le fatali occhiate della sorella, capiva Marina. -Non è più il mio gruppo, Calma- Sussurrò.
ZampadiMarea era così stupita che neanche la corresse sul nome. -Cosa?!-
-Ti hanno spodestata? Chi?!- Chiese Zampad'Oceano, ansiosa.
ZampaBlu non disse nulla. Non era concentrato. Più guardava Marina e più gli sembrava che il suo cervello stesse tentando di fare un collegamento... Ma con cosa?
Marina raspò il duro terreno con gli artigli, che stridettero. -È stato Redlight- Soffiò, e a ZampaBlu tornarono in mente le nitide immagini del gatto nero e bianco che l'aveva rapito, tempo addietro. -Mi ha teso una trappola. Uno dei cuccioli era malato, lui l'ha portato da me e mi ha detto di ucciderlo per non avere membri deboli nel gruppo. Io mi sono rifiutata, allora lui mi ha accusato davanti a tutti di essermi rammollita, di essere troppo gentile. - La gatta ringhiò di frustrazione, gonfiando la coda. -Gli altri l'hanno assecondato. Neanche Lightning ha potuto fare nulla. Mi hanno cacciata, esiliata, e Redlight ha preso il poter. Quel brutto...-
I tre fratelli si scambiarono occhiate preoccupate mentre aspettavano che la gatta grigia si calmasse. Alla fine Marina ispirò e appiattì il pelo. -Avrei dovuto immaginarlo, non poteva durare. I solitari non sono fatti per stare in branco. Ho vagato per giorni, finché non sono arrivata nei pressi di un fienile e ho sentito un aroma vecchio, di tanti gatti. Sapevo che eravate voi. È stato allora che ho deciso di seguirvi senza farmi vedere. Fino ad ora, almeno-
Zampad'Oceano piegò la testa di lato. -Perché non ci hai avvertiti?- Chiese.
-Infatti! Avremmo potuto accoglierti!- Si scaldò ZampadiMarea.
Marina scosse il capo con forza. -No che non potevate-
-Perché mai?-
-Perché sono una solitaria, ovviamente-
-StellaTurchese avrebbe capito!-
-È una gatta di clan, non l'avrebbe fatto!-
ZampadiMarea esplose. -Grazie al tuo stupido odio verso i clan avresti potuto morire congelata! Ma ti rendi conto?! Che pensavi, che non ti avremmo aiutata? Che fossimo diventati gatti di clan, che a sentirti sembrano peggio della tosse verde? Allora?!
-NON È PER VOI!- Ruggì Marina. -NON LO CAPISCI, CALMA? NON POSSO TORNARE DAI CLAN!-
Tornare? Pensò ZampaBlu, e finalmente qualcosa nel suo cervello fece click.
-E perché?- Chiese Zampad'Oceano, che sembrava sull'orlo delle lacrime.
-Lo so io- Miagolò piano ZampaBlu. In un attimo tutta l'attenzione fu su di lui: pure Marina lo guardava incredula, e guardandola in faccia non ebbe dubbi, ma sperò lo stesso di sbagliarsi. Non voleva credere che la gatta che aveva amato come una madre fosse imparentata con la gatta di cui si fidava di meno. -Sei la sorella di StellaTotale-
Calò il silenzio. ZampadiMarea stava per controbattere, di sicuro dandogli del cervello di topo, invece Marina sospirò piano e prese la parola: -Da quanto lo sai?-
Le sue due sorelle passarono lo sguardo dall'uno all'altra, sbigottite.
-Da circa trenta secondi- Rispose lui, facendo sorridere la gatta. -Hai una storia da raccontarci, lo sai, Marina?- La incitò gentilmente.
Ella lo guardò con qualcosa che a occhio e croce sembrava orgoglio, ma forse era solo ansia. Il gatto ebbe l'impressione che neanche Lightning sapesse questa storia. Inalò la fredda aria della stagione degli alberi nudi e cominciò a raccontare, quasi in un sussurro: -I miei genitori si chiamavano StelladiGabbiano e AcquaSalata. Erano rispettivamente il leader e la vice del clan del mare. Io ero la loro unica cucciola, e non mi vergogno di dire che mio padre era il mio migliore amico. Con gli altri apprendisti avevo sempre avuto problemi, invece con lui sentivo di poter essere me stessa. Era sempre gentile, premuroso, divertente, positivo... Anche nel mezzo dei momenti più delicati riusciva a trovare del tempo per stare con me. Ci eravamo promessi che da grande sarei diventata una grande leader come lui, e che mio padre avrebbe fatto tutto il possibile per rendere la promessa realtà. È morto quando avevo dieci lune, poco prima della mia nomina a guerriera.- La voce di Marina si incrinò leggermente. -Affogato nei flutti, resi pericolosi dalla burrasca. Ha perso tre vite in un colpo solo. Ovviamente dopo di lui mia madre gli succedette al ruolo di leader, diventando StellaSalata. Mia madre... Diciamo che non andavamo sempre d'accordo. Del tutto uguali nell'aspetto, ma tremendamente diverse nel carattere, diceva sempre StelladiGabbiano. Ben presto mia madre si accoppiò con il nuovo vice del clan, MantoGranulato. Me lo ricordo bene. Era arrogante, rude e offensivo, ma nel complesso un buon guerriero. Non capirò mai cosa ci vedeva quella stupida in lui. Dalla loro relazione nacquero due cucciole: una si chiamava Conchiglia, e purtroppo morì poco dopo il parto, mentre l'altra, Unita... Credo che voi la conosciate sotto il nome di StellaTotale.
-Cominciai a sentirmi un'estranea nel mio stesso clan. Ero sola e infelice, incompresa da mia madre, presa in giro dal mio patrigno e paragonata di continuo alla mia sorellina. "ZampaUnita è così graziosa, così delicata, così educata... Perché lei non le assomiglia?". A quel tempo mi chiamavo BrezzaMarina, e proprio come la brezza volevo andarmene lontano. Lontano da StellaSalata, da MantoGranulato, da ZampaUnita... Da tutti quelli che mi facevano soffrire. L'unica cosa che mi tratteneva era la promessa fatta a StelladiGabbiano: sarei diventata leader, a tutti i costi.
-Poi un giorno MantoGranulato morì. Erano passate precisamente due stagioni dalla nomina a guerriera di TintaUnita, e quella era la sua prima battaglia: per quanto ricordo una pattuglia aveva incontrato dei gatti attaccabrighe dal clan del fuoco nel territorio, e la cosa era degenerata in lotta. Quello per StellaSalata fu la botta finale: non poteva reggere due compagni morti. Si indebolì. Perse quattro vite per cose da nulla, come scivolare sui sassi o indigestione di bacche. Non beveva. Era apatica. Ovviamente mi faceva pena, ma sapevo che era arrivata la mia occasione: sarei finalmente diventata vice. E invece, StellaSalata non mi nominò. A dirla tutta, per quasi una luna non sembrò avere la minima intenzione di prendere un vice. Il clan era in subbuglio: la leader aveva superato da un pezzo il limite massimo di scelta. Poi, all'improvviso, chiamò il clan a raccolta per acclamare la nuova vice... TintaUnita-
Marina fece una pausa: sembrava scossa.
-E... Ed è allora che te ne sei andata?- Chiese gentilmente Zampad'Oceano.
La solitaria annuì.-Ho giurato di non avere più nulla a che fare con i clan. Ancora oggi sono di questa idea.- Il suo sguardo era vacuo, e si spostava frenetico fra i tre gatti. -Capite ora perché non posso venire con voi, per quanto vorrei? Avete accettato di viaggiare con il clan del mare, e non ho intenzione di tornare da loro strisciando-
ZampaBlu pensò a Zampad'Avorio e agli altri gatti di quel clan, che aveva imparato a conoscere ed accettare, ma capiva la solitaria. Non aveva mai neanche lontanamente pensato che Marina un tempo fosse stata un membro di un clan. Sembrava... Sbagliato. La guardò dritto negli occhi, e un'immagine gli balenò in mente: lui a due lune, che rincorreva Zampad'Oceano e ZampadiMarea fra le zampe della solitaria e del compagno, che ridevano felici. A Marina servirebbe una famiglia, constatò, ma sapeva che quella famiglia ormai non potevano essere loro. Stava per dire qualcosa, parole di conforto, di solidarietà, ma Marina lo precedette:-Si sta facendo davvero tardi, domani dobbiamo tutti ripartire e non conviene essere stanchi.-
-Continuerai a seguirci, BrezzaMarina?- Chiese Zampad'Oceano di slancio.
Quel nome parve rompere qualcosa: Marina riprese la sua espressione composta e raddrizzò la schiena, come se la loro conversazione fosse stata un'errore. -Zampad'Oceano, preferirei che mi chiamassi Marina, è quello il mio vero nome ora.- Disse freddamente, poi si voltò verso il centro della grotta. -sarà meglio che andiate.-
Stranamente, ZampadiMarea, gonfiò la coda come se avesse preso uno spavento, ma il fratello non fece neanche in tempo a parlarle che era già tornata normale. Perché nessuno mi da il tempo di fare nulla? Pensò.
-Non hai risposto alla domanda- Fece notare alla solitaria la gattina tricolore.
Marina si fermò e li guardò di sottecchi. -Sì, continuerei a seguirvi anche in capo al mondo. E adesso tornate dai vostri clan.-Non lo disse con cattiveria, ma a ZampaBlu sembrò lo stesso di cogliere una nota acida nella voce della gatta. Zampad'Oceano pareva volesse parlare ancora, ma la sorella le poggiò la coda sulla spalla per farle capire che dovevano tornare indietro. La tricolore abbassò la testa, e ZampaBlu le affondò il muso nel manto per confortarla: si sarebbero di certo rivisti. Insieme, i tre si incamminarono nel ventoso esterno.
-Aspettate!- La voce di Marina, ora all'imboccatura della grotta, sovrastò il fischio continuo del vento. -Un ultima cosa-
I tre si avvicinarono, perplessi, e ascoltarono la gatta dare un ultimo avvertimento: -Potrete anche aver accettato il clan del mare e la sua leader con lui, ma io vi avverto. Non fidatevi mai, mai e poi mai di StellaTotale. Alla prima avvisaglia di vantaggio per il suo clan, non esiterà ad uccidervi.-

ANGOLO AUTRICE:
Che ne pensate di questo personaggio? Era come immaginavate? Vi ispira? Ditemelo nei commenti!

WARRIOR CATS- Il Ritorno Del Clan Della Pietra Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora