The orphanage {l.s.}

Prologue

24 dicembre 1950.Nord-ovest dell'Irlanda,provincia Connacht,contea di Galway,Tuam,orfanotrofio.

Delle urla squarciarono il silenzio di quella vigilia di Natale,fredda e nevosa che avvolgeva l'orfanotrofio.Fuori dalle finestre piccoli fiocchi cadevano dolcemente sul soffice manto che avevano iniziato a formare:con calma,con movimenti lenti e circolari.Fluttuavano nell'aria come se volessero imitare delle ballerine con i loro tutù candidi alle prese con delle piroette,per poi posarsi con tranquillità.Mentre dentro si soffocava;forse per lo stress che opprimeva i presenti o per la situazione andata a formarsi.

In una delle molteplici stanze,adibita ad infermeria,nonostante solo la scritta lo sottintendesse,su un lettino con le coperte ingiallite dal tempo,comparve una macchia,ma non una macchia per un qualche gocciolare di una perdita d'acqua dal tetto;ma bensì una scarlatta,di un rosso vivo.

Un tonfo si percepì un secondo dopo.

Un corpo caduto rovinosamente per la vista,mentre delle urla continuavano a susseguirsi come ad evidenziarne la loro prima presenza in questo mondo.Delle voci si susseguivano imperterrite come ad evitarne l'esistenza o a deciderne.
Solo una di quelle voci,ormai paragonabili a un sottile sussurro come il vento,era a difesa di quell'essere che emetteva urla dal suo primo respiro,ma solo una persona ci tenne a ascoltarla.

«Suor Editte,la prego»il sussurro si interruppe per dar fiato a un colpo di tosse che scosse tutto il corpo steso,mentre gli occhi erano fissi sulla piccola figura piangente.«La prego.Occupatevene-e come se fosse il bambino G-gesù.S-so che di lei me n-ne posso fidare.La pr-prego.»

La donna col velo nonostante fosse circondata solo dall'isteria,dal disgusto o dal nervosismo di cui erano succubi sia la stanza che i presenti,sembrava essere immune a tutte queste emozioni negative e sorrise alla povera donna sul letto che a stento riusciva a guardarla.Delle gocce di sudore scendevano lungo la fronte fino ad arrivare alla mascella,chissà magari erano mescolate a qualche lacrima di dolore,ma sembrava passare tutto in secondo piano per le due donne.

I suoi occhi semichiusi trasmettevano tutta la stanchezza della donna distesa che nonostante tutto cercava di mantenerli aperti,sbattendo le ciglia per persistere anche un secondo in più.Il suo sguardo si soffermò solo per un nanosecondo sulla suora seduta ad un lato del letto su cui si trovava,ma il suo sguardo venne subito catturato dalla creatura nuda ed ancora sporca di sangue che si agitava sulla lastra di acciaio del carrello che di solito si usava per distribuire i piatti in mensa.Cercò di alzare la mano verso il bambino come per volerlo raggiungere e portare tra le sue braccia per tranquillizzarlo e riscaldarlo dato che tremava,ma al suo primo tentativo la mano le ricadde sul materasso.

Ci provò altre tre volte,ma si arrese.

Riportò lo sguardo sulla suora che le sorrideva,ma conoscendola bene non era uno di quei suoi sorrisi gioiosi in cui le si illuminavano gli occhi nocciola.

«Lo prometto,mia dolce Johanna.»
Ma quella risposta non fu mai udita dalla supplice,ormai avendo chiuso gli occhi per l'ultima volta,non riuscendo più a combattere con la morte che l'accolse tra le sue ali nere.

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Rainbow time🌈
Ciauu personcineh,questa è la mia prima storia Larry e spero che vi piaccia!!
L'idea mi è venuta così,mentre cenavo e non so...
Oh meo deo non so che dire.Beh io mi firmerò con ~βLUΣ❁ perché mi piace il colore blu lol e niente...

Questo è il prologo,spero non l'abbiate trovato noioso e ...

JAY ALWAYS IN OUR HEART

Come avevo promesso taggo nel mio primo capitolo Newwwwwwt ,ti voglio bene🦋
Buona serata a tutti

AVVERTENZE
Presenza di maltrattamento e violenza minorile,stupro,smut,linguaggio scurrile,morte,disordini alimentari,mpreg.

Se non vi piace il malexmale sex,ANDATE A LEGGERE QUALCOS'ALTRO.

Grazie per la vostra attenzione.

~βLUΣ❁