II (seconda parte)

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(Ascoltate il video di sottofondo mentre leggete)

14 ottobre 1958.

Harry

«Un,due e tre.»

Un tasto dopo l'altro, Prelude in C Maggiore no.1 di Bach risuonava nel salotto sontuoso e signorile di casa Styles.La maestra osservava con sguardo attento le piccole manine del suo allievo,ammirandone la scioltezza e la familiarità che assumeva ogni qual volta sfiorava i tasti di quel bel pianoforte a coda bianco con supporto in oro abbinato,più il metronomo incorporato con merletti e disegni di fiori variopinti,in stile vittoriano.

Quel pianoforte al bambino lo avevano regalato i genitori per il quinto anno che aveva compiuto quel primo febbraio di quel 1958,perciò c'era da meravigliarsi dalla bravura del piccolo fanciullo.

Adorava premere quei rettangolini d'avorio facendosi trasportare dal suono soave che producevano.
Lo inebriava quella situazione di tranquillità che lo rendeva più contento di scorrazzare per il giardino con sua sorella maggiore Gemma e,questo voleva dir molto,visto che adorava trascorrere del tempo con la sua adorata sorella.

Arrivato alla fine dello spartito,fermò la danza delle sue dita e sollevò lo sguardo verso la sua insegnate,con un sorriso sulle labbra piene.

«Bravissimo signorino Harold,sono personalmente colpita dalla vostra eccezionale bravura.Adesso se vuole facciamo una piccola pausa,la signorina Gemma è appena ritornata dal viaggio di Londra.»

«Mia sorella dov'è?»

Senza attendere una risposta,scese dallo sgabello di un color panna candido in pelle,diede un bacio sulla guancia della sua istruttrice e corse fuori dal salone di famiglia,non ascoltando i richiami della donna che lo avvisavano di non correre.

In quel momento non si interessava di nient'altro se non di riabbracciare la persona a lui più cara.Nonostante la differenza di età di quattro anni e quindi la diversità dei loro interessi,avevano un legame molto forte.

Si muoveva frettolosamente tra i lunghi corridoi pieni di specchi e opere d'arte che suo padre amava collezionare.

Si fermò davanti ad un'alta porta in mogano con dei bassorilievi in color oro.
La conosceva ormai molto bene,perché al lato della serratura c'era una croce minuscola intagliata nel legno.Questa l'avevano fatta i due fratelli due anni addietro per tenere tutti gli spiriti maligni lontani;anche sulla porta della sua stanza ne avevano intagliata una.

La spalancò senza bussare,incurante come al solito di disturbare la privacy altrui.
Al suo interno non trovò nient'altro se non l'arredamento fine e curato della camera della sorella amata.
Per qualche minuto osservò sconfitto la stanza con le mani posate ancora sulle maniglie d'oro,poi gli venne in mente un altro luogo dove sicuramente l'avrebbe trovata e così chiuse le porte frettolosamente provocando un frastuono per tutto il corridoio luminoso e,incurante scappò verso la scalinata a chiocciola che portava direttamente alle cucine.

Uscì per la porta posteriore dove la mattina posavano sempre il latte fresco e percorse il sentiero di ghiaia che lo conduceva ai giardini.

Una volta sotto l'arco argenteo del loro labirinto,gli venne un tremolio alle gambe.In fondo aveva sempre provato un senso di inquietudine,aveva sempre il terrore di perdersi:non era quello l'intento della sua creazione?

The orphanage {l.s.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora