Io un pò di paura l'avrei.'
'No,tranquilla che tutto si risolverà.'
'Ci guardiamo un film?'
'Si!'
Si guardarono un film e si fecero le 19.
Cenarono,e andarono andarono a dormire.-
'Heather ma quanto hai intenzione di tornare a casa.'
'Alejandro deve accettare quel ballo!'
L'uomo si era appena svegliato,chiamò la donna ma le dava irrangiugibile,poco dopo si alzò e avvicinandosi alla culla vide la sua principessa già sveglia.
'Buongiorno principessa.' Le accarezzò la guancia e la prese in braccio quando vide che la figlia allungò le braccia verso di lui.
'Come sempre la tua mamma non risponde al telefono. Ti manca vero?' Le diede un bacio sulla guancia.
'Anche a me manca,manca tanto. Menomale che ci sei tu.'
La bambina sorrise.
'Quanto mi riempie il cuore il tuo sorriso.' Sorrise.
'Ti amo più della mia vita,spero che quando sarai più grande non avrai la testa testardaggine di tua madre altrimenti mi mettete a KO.'
La bambina rise e all'improvviso pianse.
'La fame chiama vero?'
L'uomo stava per entrare in cucina quando si fermò e sentì la sua migliore amica,parlare al telefono a bassa voce,non capì perché ma appena sentì il nome 'Heather' Intervenì.
'Gwen con chi stai parlando?'
Gwen agitata,chiuse il telefono e se lo mise dietro la schiena.
'Con nessuno.'
'Era Heather?'
'No.'
'Dov'è?'
'Come faccio a saperlo?'
'Lo sai,dimmelo!'
'Non lo so.'
'Gwen sono 3 giorni che Heather non rientra.'
'Non so che dirti.'
'Dille che oggi la troverà,a costo di chiamare la polizia e denunciare la sua scomparsa.'
'Chiamare la polizia? Non ti sembra di esagerare,devi solo accettare quel ballo.' Rise nervosamente la ragazza.
La sua amica sarebbe finita in un vero guaio se non sarebbe ritornata a casa.
La piccola riprese a piangere e a gridare così l'uomo cominciò a preparare il latte in polvere.
'Gwen non sto scherzando.'
'Ok.' Rispose la sua amica.
'Emily ti calmi. Te lo sto preparando il latte!'
'Avessero anche i maschi le tette vero?' Scherzò l'amica.
'Sarebbe tutto più facile in questo momento. Piccola aspetta un attimo per favore.'
'Mam-ma!!' Urlò la piccola.
'Cristo non ne posso più.'
'Oggi non vai al lavoro?'
'Tu credi che io di domenica ho intenzione di andare al lavoro?!'
'Ho chiesto..e quindi che farai?'
'Starò la mattina a casa o fuori se Emily vuole uscire e di pomeriggio scendo.'
'Dove vai?'
'Ma la smetti con queste domande? Mi sembri Heather con la sua gelosia.' Si arrabbiò l'uomo.
Pronto il latte,l'uomo si sedette sulla poltrona e gli diede il latte alla piccola.
'Tu invece che fai oggi?' Le chiese l'uomo guardando sua figlia.
'Niente di che,esco con Duncan,andiamo a far visita ai suoi genitori.'
'Se non mi sbaglio oggi è il compleanno di suo padre.'
'Già.' Disse seccata.
'Vedo che sei davvero felice di andare dai tuoi suoceri.'
L'uomo alzò la testa per guardarla negli occhi,sorridendole anche.
'Perchè dici questo?' Chiese l'amica ricambiando il sorriso.
'Dal tuo modo di rispondere,come dire..allegro!'
'No,sono felice di andare dai miei suoceri,mi trattano bene.'
'Allora perchè hai il muso?'
L'amica sospirò.
'Tranquilla per il fatto di Heather,tu non c'entri niente,anche se mi stai nascondendo da tre giorni dove cavolo si trova,quindi in teoria tu c'entri qualcosa,però non importa adesso. Dimmi che hai.'
L'amica sorrise.
Quando aveva conosciuto Alejandro,quel ragazzo stronzo perfido e calcolatore lo odiava,proprio come Heather ma quando lui si è fidanzato con la sua amica ha imparato a conoscerlo,a scoprire le sue passioni,i suoi giochi di playstation preferiti e ha anche saputo quelle piccole cose che sapevano solo la donna,lei e il suo compagno,Duncan.Prossimo capitolo - 》 - 》