Fuori

291 19 2
                                    

Aurora si mise lentamente con la testa tra la spalla e l'ascella di Rob, quasi soppesando il peso dei suoi ricordi che la sbilanciavano verso il basso, spingendola a cadere in un abisso.
Intanto lui percorreva a ritroso il suo braccio abbandonato sullo stomaco.
La pittrice emise un sospiro strozzato, lo sguardo era straziato e contro il soffitto.
-Mentre tu eri via io e Giulia siamo uscite per una passeggiata e...
Il suo straccio di cuore iniziò ad inzupparsi di lacrime e memoria. La memoria è l'arma peggiore: tiene per sé i sogni indimenticabili, ma ricorda sempre l'esistenza degli incubi.
Si morse il labbro inferiore come di consueto, intrappolando la carne tra i denti come una madre che non vuole lasciar andare il figlio.
E si girava in un continuo déjà vu sotto una luce del Sole che illuminava sempre le solite cose.
Robert con la mano le fece voltare il viso verso di lui, guardandola con due occhi color miele pieni di dolcezza comprensione. Si sentiva protetta dal migliore guerriero in quello sguardo.
-Puoi dirlo, senza paura.
Detto ciò le lasciò il volto e baciò la tempia, restando per qualche secondo ad annusare il suo profumo per sentire la quiete albergare nel suo cuore.
Aurora percepì il coraggio di immergersi ancora nelle sue ferite solo grazie a Robert che di quelle ferite voleva solo lasciarne un vecchio ricordo.
-Abbiamo gareggiato su chi arrivava prima a casa correndo e lei è caduta...
Deglutì con il tremore e terrore vivi e vegeti dentro di lei, tornati ad imporre la loro dittatura in quell'epoca della grande paura.
Si batté mollemente la mano sulla gamba, gli occhi bagnati.
-Ho provato a sollevarla, ma d..dalla...usciva...io...dolore.
Pronunciò quella frase sconnessa quasi perdendo l'uso della parola, anche solo a pensarle sentiva la bile salire verso l'alto e la gola incendiarsi mentre la bocca si inaridiva.
C'era un passo troppo lungo che la divideva dal continuo.
Tirò su con il naso.
-M-ma...e poi s-sono arrivati...io non sapevo c..osa fare.
Balbettò lasciando le parole chiave a marcire dentro la sua testa. Robert sentì l'anima deprimersi nel vederla così in difficoltà a dire quella frase che sfortunatamente aveva già intuito.
-Ha perso la memoria.
Sbottò tutto d'un fiato, scoppiando a piangere.
-Ho capito cos'è successo, non devi dirmelo più.
Aurora si rivoltò verso il suo corpo, raggomitolandosi in posizione fetale su Robert che prontamente l'avvolse in quelle sue grandi ali della speranza.
La rosa strinse il suo maglione tra le dita, affondando la faccia nella sua spalla mentre piangeva a denti stretti da dove spiravano sussulti strazianti.
Rob le accarezzò i fianchi, arrivando alla schiena, massaggiando le scapole fino ad avvolgere un braccio attorno a quelle spalle scosse da innumerevoli brividi.
Le baciò la fronte, restandoci attaccato con gli occhi chiusi. Tutto il suo essere le trasmetteva umanità e conforto, per quanto sapesse che una ferita così profonda è difficile da ricucire se non incurabile.
Aggrovigliò una mano nei suoi capelli mentre il suo corpo a riccio lentamente si tendeva per tornare in una posizione naturale.
-Ti porto in un posto.
Le citazioni abbondano.
Aurora lentamente si mise a sedere, si trovava sulle gambe dell'attore che era ancora steso. Si sedette anche lui e con un piccolo e timido sorriso le asciugò gli occhi dalle lacrime con i pollici, delicatamente, pulendole anche il volto graffiato dal pianto. Le sistemò i capelli, strofinando la punta del naso contro quella della rosa che senza parole sorrise.
Aurora appoggiò la mano proprio dove c'era la macchia di bagnato lasciata dalle lacrime, baciandolo senza preavviso.
C'era una canzone d'amore che chiamava i loro cuori.
Si baciarono tenendo gli occhi aperti, due specchi che riflettevano mondi diversi.
La guardò tenendola per mano per poi portarla al cuore, quelle piccole rughe che si formavano quando alzava le sopracciglia.
Poi se la portò alle labbra, baciandole le nocche.
Era fuori di sé, fuori da casa sua, fuori dal suo stesso cuore, fuori dal mondo, fuori dalle stelle. E Robert le promise che se mai cadrà la rialzerà, o si sdraierà vicino a lei.
-Non sei sola.
Bacio all'amore in piena notte.
-Non finché sarò qui, con te.

*oggi mi hanno affidato la modifica e la continuazione di un copione. Vedi che che inizio il mio lavoro presto? Faccio l'università e poi subito ad Hollywood di questo passo. Ah, e vi ricordo che abbiamo ancora in programma quella mega gita a Los Angeles tutti insieme a cercare Roberto, chi mi conosce lo sa già. E io non stavo scherzando. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Let's Hurt Tonight Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora