Troppo presto

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Quando Robert mise a terra Aurora vide davanti a sé un piano cucina in marmo con sopra due cartoni della pizza, due lattine di aranciata e un piccolo cestino con della carta da forno dov'erano situate le deliziose patatine fritte da cui proveniva un odorino niente male che svegliò il loro stomaco e appetito.
La cuoca si fiondò verso il cibo, ma un braccio le serrò la vita tirandola indietro mentre la rosa spostava lo sguardo su Robert che la tratteneva con un sorriso diabolico in volto.
-Dobbiamo portarle di sopra honey, non essere impaziente.
Il brontolio del suo stomaco arrivò alle sue orecchie come una protesta facendolo ghignare ancora di più mentre afferrava con cura il suo cartone, la sua lattina e mettendo il cestino delle patatine sopra la pizza.
Aurora bofonchiò qualche insulto gentile e afferrò i suoi viveri, seguendo il ciuffo alto color castagna fin sopra le scale, approdando nel piano superiore che era l'equivalente di un rifugio per fanatici degli aerei e della tranquillità.
Si, avete capito bene: Robert in casa sua possedeva una marea di modellini di aeroplani, le numerose librerie piene zeppe di volumi sull'aviazione e sulla storia del volo.
Quell'ulteriore salotto era decorato da un lungo divano a penisola dove ai suoi piedi si estendeva un tappeto raffigurante la bandiera americana. Un televisore dallo schermo di discutibili dimensioni troneggiava la scenografia assieme all'impianto audio che occupava mezza parete.
Pavimento in legno, camino di pietra, tutto quel piano rappresentava lo stile rustico tipico americano, nettamente in contrasto con lo stile moderno del piano inferiore.
Posarono con delicatezza il cibo sul tavolo da soggiorno, lasciandosi cadere all'indietro per essere accolti dal morbido divano dietro di loro.
Addentarono la prima fetta di pizza guardandosi negli occhi mentre i loro colori si confondevano nella sera calante in picchiata su New York.
-Vuoi vedere un film?
Aurora storse le labbra mentre la loro cena proseguiva senza interruzioni.
-A me non piace il cinema.
Robert schioccò la lingua sul palato e distolse lo sguardo alzando un sopracciglio fintamente offeso da quella frase, ma in realtà la sua ammirazione nei confronti della pittrice aumentarono ancor di più.
Aurora gli tirò un pugnetto sulla spalla, lasciandosi sfuggire uno sbuffo divertito.
-Dai aviatore, non offenderti!
Disse fissando il modellino dei fratelli Wright sopra una libreria.
Robert la guardò e alzò un dito verso il suo volto, fissandole il labbro inferiore.
-Che c'è?
Si avvicinò con fare provocatorio, lasciando l'ultimo trancio di pizza solo soletto.
-Hai del sugo qui.
Con sguardo malizioso le sfiorò le labbra, baciandole il labbro sporco per assaporare il sugo mentre con una mano piano iniziò ad accarezzarle la coscia. Un brivido si scatenò sotto le dita di Robert che lentamente si muovevano avanti e indietro sul suo punto debole, arrivando vicino agli elastici dei pantaloni.
Si fece molto vicino, parlandole sulle labbra.
-Rob....
Non finì la frase che subito l'attore si sporse su di lei soffiando sospiri di passione sul suo collo.
Strappò un gemito di sorpresa ad Aurora quando senza permesso infilò le mani sotto la maglia, stringendo le sue forme nelle mani con irruenza.
La rosa sentì il piacere accendersi come un fuoco d'artificio, facendola sedere esattamente sul cavallo dei pantaloni di lui.
Robert ghignò compiaciuto e saldò le mani su quel fondoschiena da pallavolista per far aderire ancora di più i loro corpi.
In un attimo si trovarono a baciarsi con tale bisogno e velocità che da un momento all'altro di sicuro avrebbero perso il controllo. Aurora gli accarezzò i capelli, tenendolo vicino alla sua bocca con le mani sulle guance mentre i loro sapori si assaporavano.
Robert spinse il bacino contro la pittrice che sentì tutto il suo desiderio diventare via via incontrollabile.
Ma tutto cessò quando l'attore la fece cadere sotto la sua figura, bloccandola tra il divano e il suo corpo mentre con irriverenza iniziò a toglierle i pantaloni.
Aurora sentì improvvisamente la sua realtà tornare, l'incidente di nuovo passò davanti ai suoi occhi e il continuò e inquietante rumore del sangue che cola da tutte la parti tornò ad inorridire i suoi incubi.
Aprì un occhio non appena sentì Robert baciarle il petto con l'intenzione di arrivare al basso ventre e vide sangue rosso scuro colare dalle fessure delle pareti, dai mobili, da tutta la casa.
Perse l'uso dei polmoni e inspirò troppo velocemente non appena iniziò ad andare in panico, provocando un attrito con la trachea. Si portò le mani alla gola mentre chiuse gli occhi per lasciar volare via una lacrima di paura, ma Giulia rimaneva ancora per terra.
Robert, attirato da un movimento strano, alzò lo sguardo su di lei appena prima di baciare il linguine e subito risalì verso il volto di Aurora.
-Che ti succede?!
Fece leva con le braccia e si tolse da sopra il suo corpo, inginocchiandosi al suo capezzale.
La rosa si calmò leggermente e tornò a respirare, ma il pianto era già avviato e nessuno, nemmeno lei poteva evitarlo.
-Sei qui.
Le accarezzò la fronte e i capelli, asciugandole le lacrime con il pollice, vedendola aprire lentamente gli occhi.
-Calmati e poi parlami, ti prego.
Robert risalì sul divano questa volta stendendosi al suo fianco mentre scuoteva le spalle per accoglierla tra le braccia.
Aurora aveva capito che nonostante fosse con lui alla fine i mostri tornavano sempre e nessuno, nemmeno la sua cura poteva guarirla da quel suo destino già segnato e dannato.
Nossignore, non era ancora salva...non ancora.

*IL TRAILER DI SPIDERMAN HOMECOMING OMG, LA VITA PIÙ ASSOLUTA. Okay, ora posso dormire. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Ahem, guardatelo quanto si preoccupa del suo Peter. L'espressività di Roberto non ha eguali in questo mondo.

 L'espressività di Roberto non ha eguali in questo mondo

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